Forse cambia la denuncia per i redditi dei coniugi di Giulio Mazzocchi

Forse cambia la denuncia per i redditi dei coniugi Iniziativa di alcuni parlamentari Forse cambia la denuncia per i redditi dei coniugi La dichiarazione unica, secondo deputati del psdi e del pli, è "incostituzionale" - Il governo è contrario a proposte di modifiche in attesa di una sentenza della Corte (5 febbraio) - Alzato il "tetto" dei 5 milioni? Roma, 2 gennaio. Il «modello Visentini» di dichiarazione dei redditi personali, in corso di stampa al Poligrafico, dovrà essere firmato da entrambi i coniugi, quando si tratta di denuncia cumulativa dei redditi. Anche la moglie, quindi, conoscerà il reddito esatto del marito mentre ora non ne ha il diritto. Cade così uno dei principali dubbi di legittimità (la discriminazione fra i coniugi) sollevati di fronte alla Corte Costituzionale, che sul?n tassazione cumulativa dei redditi dei coniugi è stata chiamata a pronunciarsi il 5 febbraio. Una modifica a tale tassazione appare, comunque, assai probabile. Oggi, esponenti del pli, della de, del psdi, del pri, del psi, del pei si sono pronunciati in tal senso, taluno d'essi annunciando anzi proposte di legge di iniziativa parlamentare. Tra i parlamentari interpellati in proposito dall'agenzia Adn Kronos, quelli liberale e socialdemocratico hanno anzi dichiarato di ritenere «incostituzionale» la norma che impone di fare un'unica dichiarazione dei redditi per chi abbia la «libera disponibilità» d'un altro reddito di persona familiare convivente, cioè della moglie non separata o dei figli minorenni. Proprio per il sospetto d'incostituzionalità che graverà sino alla sentenza, il governo si opporrà a iniziative di legge in proposito prima del 5 febbraio. Il governo, che ritiene pienamente costituzionale la tassazione cumulativa, non s'opporrebbe invece, secondo buone informazioni, a una modifica nel senso richiesto dai parlamentari di altri partiti, ma solo dopo che sia uscita la sentenza. Poiché la legge esentò dalla tassazione cumulativa i redditi familiari sino a 4 milioni, poiché lo scorso anno il «tetto» venne elevato a 5 milioni, può essere accettabile dal governo un ulteriore innalzamento del tetto. Il punto più delicato del problema è rappresentato dal fatto che non esistendo alcun ufficio studi o statistiche presso il ministero delle Finanze, vige la più totale ignoranza di quanto il Fisco possa prendere dalla tassazione cumulativa e di che cosa possa perdere elevando il tetto dagli attuali 5 a 6 o più milioni. In ogni caso, la modifica andrebbe approvata dal Parlamento entro la fine di marzo, per poter essere operante già quest'anno. Entro la fine di marzo, difatti, oltre agli altri che ne hanno il dovere, anche tutti i lavoratori dipendenti il cui reddito familiare cumulato superi i 5 milioni debbono compilare la dichiarazione dei redditi. Perché il governo e i parlamentari de, pri, psi, pei ritengono costituzionale la tassazione cumulata, a prescindere dal livello minimo di esenzione? Perché essa consente sia una migliore ricerca delle evasioni e sia una maggiore giustizia fiscale. I legislatori indicanti pensano — per dirla in sintesi — che al disopra d'una certa cifra, per esempio dieci milioni annui, si formi un «risparmio»: perché, allora, tale risparmio dovrebbe essere moderatamente tassato se prodotto da due coniugi, e viceversa tassato in misura proporzionalmente quasi doppia se prodotto da una sola persona? La dichiarazione cumulativa tende, appunto, a livellare le disponibilità famiI liari dei redditi. In caso diver¬ so, la suddivisione dei patrimoni annullerebbe la progressività della nuova imposta progressiva personale dei redditi. Giulio Mazzocchi

Persone citate: Visentini

Luoghi citati: Roma