Frustalupi: "Per questo ruolo è indispensabile l'esperienza" di Mario Bianchini

Frustalupi: "Per questo ruolo è indispensabile l'esperienza" Frustalupi: "Per questo ruolo è indispensabile l'esperienza" (Dal nostro corrispondente) Roma, 1 gennaio. Capello contro Frustalupi. La sfida appare come uno del motivi più interessanti dello scontro Lazio-Juventus, che trova una valida collocazione nell'attualità delle critiche piovute a valanga sulle malinconiche esibizioni degli azzurri di Bernardini. Ha riacquistato nuovo vigore l'importanza dell'- uomo-laro », co- j munementc chiamato regista. Juventus e Lazio possiedono due registi che forse più di altri si j avvicinano alla fedeltà di interpretazione richiesta al loro delicato ruolo. Intorno a Frustalupi giostrò lo scorso anno la Lazio dello scudetto con il suo gioco a tutto campo ma capace di rispettare certe geometrie suggerite dall'intelligenza tattica dell'anziano centrocampista. L'Intervista con Frustalupi, Iniziata nel corridoio antistante gli spogliatoi di Tor di Quinto, è proseguita a bordo dell'auto del gio calore (non possedendo la società campione neppure una stanzetta per ospitare l'incontro Ira un atleta e un giornalista), utile riparo alla tramontana tagliente che imperversava ieri. L'Interruzione, avvenuta bruscamente per l'intervento di un baffuto inserviente sollecitato da uno dei due « calciatori-ducettl » dal quali dipende il bello e II cattivo tempo nella Lazio e che hanno chiesto il rispetto del cartello « vietato l'ingresso agli estranei - (simbolico per tutti, con l'eccezione di giornalisti non graditi), non è durata molto ed è stata ripagata dalla squisita gentilezza dell'imbarazzato Frustalupi. Si è parlato della importanza del regista in una squadra, del duello con Capello e, naturalmente, della partitissima di domenica prossima. Frustalupi ha dimostrato di possedere anche sul piano dialettico e della chiarezza di idee l'intelligenza calcistica che riesce a profondere in campo: •< Un giocatore d'esperienza, che riesce a pensare prima di colpire la palla — commenta —, è indispensabile perché consente ai compagni di espri- mere al massimo le loro qualità. Anche nei " collettivi " se non c'è un uomo di riferimento, una guida che sappia pilotare il gioco, si rischia di cadere nella confusione. Una punta può anche permettersi di incappare in una giornata negativa. Il regista, invece, deve avere sempre la mente lucida ». — Gran parte delle sorti della gara con i bianconeri potrebbe quindi dipendere dallo scontro con Capello? « Non ci marcheremo " a uomo " — replica Frustalupi — riconosco, però, che se uno di noi due disputerà una gara sotto tono, i suoi compagni potrebbero stentare ad assorbire il disagio | che provoca lo scarso apporto dell'uomo d'ordine. Tuttavia, come spesso accade nel calcio, sarà il risultato a condizionare i giudizi su me e Capello. Se vincerà la Juve. vedrete che molI ti meriti saranno riconosciuti al mio collega come avverrebbe nei miei confronti in caso di una no; stra vittoria. Mi piace parlare sul j tema " regista " inteso come cen] tromediano metodista che, nonoi stante teorie contrapposte, rima| ne un punto fermo nel gioco del ■ football. Cosa sarebbe, infatti, l'O! landa senza Cruyff, o la Germa' nia priva di Beckenbauer? ». « Il ruolo, però è delicatissi! mo, non può essere affidato ad : un giovane di 20 anni — aggiun¬ ge Fiustalupi con una chiara allusione polemica alle scelte di Bernardini — serve un uomo calmo e nello stesso tempo autorevole, che abbia calcato per tante stagioni i campi di football. Largo ai giovani, ma per un giocatore dei genere non si dovrebbe sottolizzare troppo sui suoi dati anagrafici ». — La partita con la Juventus, delicatissima per la corsa al titolo, le crea particolari emozioni? « No. ormai sono vaccinato. Sono soltanto lusingato dall'idea che i critici, oltre ad osservare le iniziative più appariscenti degli uomini-gol, potranno spendere qualche parola anche per il gioco oscuro che svolgiamo io e Capello specialmente se riusciremo proprio noi a procurare applausi per i compagni ». — Lei si sente un regista affermato? « Non sta a me giudicare. Però ricordo qualche episodio della mia lunga carriera che mi incoraggia: quando giocavo nella Sampdoria, Roberto Vieri raggiunse la valutazione record di oltre 600 milioni; Benetti finì al Milan. Per trovare qualcosa di più recente, dico che Martini e Re Cecconi in nazionale non sono riusciti a convincere come accade invece nella Lazio. Se il nostro centrocampo è uno dei più validi, penso quindi di aver dato anch'io qualcosa ». — Oual è il vostro piano per tentare di battere la luve? » Assumere noi l'iniziativa, cercare di tenere la palla, non far giocare i nostri avversari ». — Cosa significa per voi il vistoso punteggio conquistato dai bianconeri al S. Paolo? « Che la Juventus è una grossa squadra e proprio per questo non muterà la sua impostazione incontrando i campioni d'Italia. Giocherà come sempre, come sa fare. Noi speriamo soltanto di non fare la stessa figura del Napoli. Permettetemi, però, di ammonire i nostri avversari: il pane sarà un po' più duro per i loro denti ». Mario Bianchini j j Frustalupi (a destra) in azione con D'Amico

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