Molte "sorelle" europee per le multinazionali Usa

Molte "sorelle" europee per le multinazionali Usa UNA INCHIESTA SUI COLOSSI INDUSTRIALI Molte "sorelle" europee per le multinazionali Usa Le società americane sono più europee di quelle europee. Come outsider, preparano statistiche su basi europee ed usano unità di coordinamento di tipo europeo. Tutto ciò. unito all'importanza che hanno nelle varie economie nazionali (nel Regno Unito le società americane contribuiscono per il 12 per cento alla produzione manufatturiera nazionale) spiega come sia interessante studiare le sussidiarie europee delle grandi multinazionali americane. La Tabella 1 rileva l'importanza di queste filiali in termini occupazionali. La Itt (International Telephone and Telegraph Cor- TABELLA 1 poration), società di telecomunicazioni, è quella che ha il più alto numero di dipendenti in Europa, seguita dalla Ford. La Esso, così come altre società petrolifere, non ha molti dipendenti, in rapporto al suo fatturato. La Gran Bretagna e la Germania sono i Paesi più dipendenti dalle società americane, l'Italia meno. Per il resto di questo articolo esamineremo le più grandi sussidiarie delle società americane, che possono avere attività e dipendenti fuori dalla madrepatria. Per esempio, circa un quinto dei dipendenti della Ford tedesca lavora in Belgio. Il modo migliore per rilevare l'importanza di queste società nei Paesi che le ospitano è quello di calcolare il valore aggiunto per ciascuna di esse e confrontarlo con il pnl (prodotto nazionale lordo). Anche se per ragioni tecniche il confronto non è del tutto esatto, le cifre rispecchiano il contributo che queste società danno al reddito nazionale. Le cifre che ci interessano sono riportate nella Tabella 2, espresse per mille, cioè per migliaia di unità del pnl. Il valore aggiunto della Esso tedesca è motto basso perché la società non aumenta i prezzi in misura sufficiente da coprire l'aumento dei costi delle materie prime. Nel settore petrolifero, dove il valore aggiunto può essere inferiore al 10 per cento del fatturato, le conseguenze di questa situazione sono particolarmente gravi. Alla Esso tedesca si è passati da un profitto di 50 milioni di sterline nel 1974 ad una perdita di 13 milioni nel '75. La Ibm tedesca e la Ford britannica hanno dato il più grande contributo alle rispettive economie nazionali. Oltre 350 società delle dimensioni della Ford britannica sarebbero in grado di eguagliare l'intera produzione industriale inglese. Il contributo dato dalla Ibm tedesca è ancora più notevole se si tiene presente che ha solo un terzo dei dipendenti della Ford britannica. L'Ibm.ha un ruolo molto importante in Francia, mentre in Gran Bretagna ha invece un'attività assai ridotta rispetto a quello che si potrebbe attendere secondo i parametri europei. Sfortunatamente la Itt non ha reso note le cifre che si riferiscono alle filiali francese e italiana. Nell'intera Europa questo gruppo ha un valore aggiunto superiore a due miliardi di sterline. La sussidiaria britannica (la Standard Telephone and Cables) contribuisce per 1,5 parti per mille all'econOhìi'a'*nazionale, mentre la Standard Elektrik Lorenz tedesca per 1,2. Quest'ultima ha soltanto il 56 per cento dei dipendenti della Itt tedesca. Ci si chiede poi se queste società continuino ad investire nei Paesi che le ospitano. Il metro che abbiamo scelto per rispondere a questa domanda è dato dal mutamento percentuale nei loro ricavi netti, cioè dopo aver detratto il deprezzamento, l'assegnazione a riserva ed altri oneri. La Ford tedesca ha ridotto i suoi investimenti dal 1971. La Esso francese dal canto suo non ha ampliato di molto la sua attività negli ultimi tre anni. In un momento in cui le società inglesi sono criticate per investire poco, le sussidiarie americane, ad eccezione della Ford, hanno fatto importanti investimenti. Ciò soprattutto per le seguenti ragioni: il petrolio del Mare del Nord per la Esso, una nuova centrale operativa per l'Ibm e l'acquisto di altre sussidiarie Itt da parte della Standard Telephone and Cables. Tuttavia anche senza questi apporti le cifre sono tali che si può ancora affermare che le multinazionali hanno più fiducia nel Paese che le ospita che non le società locali, e si trovano in una situazione finanziaria assai più solida. Possiamo fare anche il raffronto tra i dividendi che le società acquisiscono nei vari Paesi e quanto pagano a ciascuno per tasse. E' piuttosto sorprendente che la Ibm francese non renda noti questi dati. La Ford britannica e la Esso tedesca non hanno dato dividendi per il 1975 e poche società hanno pagato più dividendi che tasse. Inoltre, poiché la Esso francese non è tutta di TABELLA 2 proprietà della casamadre, parte dei dividendi rimane in Francia. Tre eccezioni: la Ford tedesca, con un dividendo di 22,5 milioni di sterline ed un esborso fiscale di soli 2,3 milioni, la Ibm italiana, con un dividendo di 18 milioni di sterline contro 0,2 milioni per tasse, e la Esso britannica, che ha pagato un dividendo di 7,5 milioni di sterline ma si è avvantaggiata delle norme locali sulla valutazione delle azioni e sui premi al capitale per ritardare a tempo indeterminato ogni esborso fiscale di cui i suoi profitti dovrebbero essere oberati. James Rothman I DIPENDENTI DELLE MULTINAZIONALI in migliaia (') ITT FORD IBM ESSO Gran Bretagna 42 66 13 10 Germania 60 37 24 4 Francia 21 (2) n.d. 20 5 Italia 20 n.d. 9 3 (') Questa tabella rileva il numero dei dipendenti delle società-madri in ciascun Paese. (2) Esclusa la LMT (Le Material Telephonique), che non è più una sussidiaria, CONTRIBUTO AL PNL (Valore aggiunto per mille unità di pnl in miliardi di sterline) (') (PLN) IBM ESSO FORD 1975 (2) GranBretagna (110) 1,6 2,0 2,9 Germania (200) 3,0 0,3 2,1 Francla (150) 2,5 1,1 n.d. Italia (80) 1,9 1,0 n.d. (') Stime Ocse espresse in sterline secondo una media di cambio. (2) Sono esclusi i prelievi fiscali petriliferi. TABELLA 3 RICAVI NETTI (in milioni di sterline) IBM ESSO FORD »n„ r.r.» Aumcnto .... „„_ Aumento .„„ „_„ Aumento A'a""e percentuale A a»»| percentile del 1975 Percentuale del 1975 1974 ael 1975 su, ,9?4 del 1975 Ju, ,974 G.BRETAGNA 100 16% 590 27%(') 200 1% GERMANIA 280 3% 260 4% 210 —6% FRANCIA 250 6% 190 —15% (2) n.d. — ITALIA 100 14% (') 170 2% n.d. — (1) Dopo l'acquisizione delta Compagnia di esplorazione net Mare del Nord (2) La diminuzione h dovuta al fortissimo deprezzamento monetario (3) Esclusa la rivalutazione patrimoniale. Molte "sorelle" europee per le multinazionali Usa UNA INCHIESTA SUI COLOSSI INDUSTRIALI Molte "sorelle" europee per le multinazionali Usa Le società americane sono più europee di quelle europee. Come outsider, preparano statistiche su basi europee ed usano unità di coordinamento di tipo europeo. Tutto ciò. unito all'importanza che hanno nelle varie economie nazionali (nel Regno Unito le società americane contribuiscono per il 12 per cento alla produzione manufatturiera nazionale) spiega come sia interessante studiare le sussidiarie europee delle grandi multinazionali americane. La Tabella 1 rileva l'importanza di queste filiali in termini occupazionali. La Itt (International Telephone and Telegraph Cor- TABELLA 1 poration), società di telecomunicazioni, è quella che ha il più alto numero di dipendenti in Europa, seguita dalla Ford. La Esso, così come altre società petrolifere, non ha molti dipendenti, in rapporto al suo fatturato. La Gran Bretagna e la Germania sono i Paesi più dipendenti dalle società americane, l'Italia meno. Per il resto di questo articolo esamineremo le più grandi sussidiarie delle società americane, che possono avere attività e dipendenti fuori dalla madrepatria. Per esempio, circa un quinto dei dipendenti della Ford tedesca lavora in Belgio. Il modo migliore per rilevare l'importanza di queste società nei Paesi che le ospitano è quello di calcolare il valore aggiunto per ciascuna di esse e confrontarlo con il pnl (prodotto nazionale lordo). Anche se per ragioni tecniche il confronto non è del tutto esatto, le cifre rispecchiano il contributo che queste società danno al reddito nazionale. Le cifre che ci interessano sono riportate nella Tabella 2, espresse per mille, cioè per migliaia di unità del pnl. Il valore aggiunto della Esso tedesca è motto basso perché la società non aumenta i prezzi in misura sufficiente da coprire l'aumento dei costi delle materie prime. Nel settore petrolifero, dove il valore aggiunto può essere inferiore al 10 per cento del fatturato, le conseguenze di questa situazione sono particolarmente gravi. Alla Esso tedesca si è passati da un profitto di 50 milioni di sterline nel 1974 ad una perdita di 13 milioni nel '75. La Ibm tedesca e la Ford britannica hanno dato il più grande contributo alle rispettive economie nazionali. Oltre 350 società delle dimensioni della Ford britannica sarebbero in grado di eguagliare l'intera produzione industriale inglese. Il contributo dato dalla Ibm tedesca è ancora più notevole se si tiene presente che ha solo un terzo dei dipendenti della Ford britannica. L'Ibm.ha un ruolo molto importante in Francia, mentre in Gran Bretagna ha invece un'attività assai ridotta rispetto a quello che si potrebbe attendere secondo i parametri europei. Sfortunatamente la Itt non ha reso note le cifre che si riferiscono alle filiali francese e italiana. Nell'intera Europa questo gruppo ha un valore aggiunto superiore a due miliardi di sterline. La sussidiaria britannica (la Standard Telephone and Cables) contribuisce per 1,5 parti per mille all'econOhìi'a'*nazionale, mentre la Standard Elektrik Lorenz tedesca per 1,2. Quest'ultima ha soltanto il 56 per cento dei dipendenti della Itt tedesca. Ci si chiede poi se queste società continuino ad investire nei Paesi che le ospitano. Il metro che abbiamo scelto per rispondere a questa domanda è dato dal mutamento percentuale nei loro ricavi netti, cioè dopo aver detratto il deprezzamento, l'assegnazione a riserva ed altri oneri. La Ford tedesca ha ridotto i suoi investimenti dal 1971. La Esso francese dal canto suo non ha ampliato di molto la sua attività negli ultimi tre anni. In un momento in cui le società inglesi sono criticate per investire poco, le sussidiarie americane, ad eccezione della Ford, hanno fatto importanti investimenti. Ciò soprattutto per le seguenti ragioni: il petrolio del Mare del Nord per la Esso, una nuova centrale operativa per l'Ibm e l'acquisto di altre sussidiarie Itt da parte della Standard Telephone and Cables. Tuttavia anche senza questi apporti le cifre sono tali che si può ancora affermare che le multinazionali hanno più fiducia nel Paese che le ospita che non le società locali, e si trovano in una situazione finanziaria assai più solida. Possiamo fare anche il raffronto tra i dividendi che le società acquisiscono nei vari Paesi e quanto pagano a ciascuno per tasse. E' piuttosto sorprendente che la Ibm francese non renda noti questi dati. La Ford britannica e la Esso tedesca non hanno dato dividendi per il 1975 e poche società hanno pagato più dividendi che tasse. Inoltre, poiché la Esso francese non è tutta di TABELLA 2 proprietà della casamadre, parte dei dividendi rimane in Francia. Tre eccezioni: la Ford tedesca, con un dividendo di 22,5 milioni di sterline ed un esborso fiscale di soli 2,3 milioni, la Ibm italiana, con un dividendo di 18 milioni di sterline contro 0,2 milioni per tasse, e la Esso britannica, che ha pagato un dividendo di 7,5 milioni di sterline ma si è avvantaggiata delle norme locali sulla valutazione delle azioni e sui premi al capitale per ritardare a tempo indeterminato ogni esborso fiscale di cui i suoi profitti dovrebbero essere oberati. James Rothman I DIPENDENTI DELLE MULTINAZIONALI in migliaia (') ITT FORD IBM ESSO Gran Bretagna 42 66 13 10 Germania 60 37 24 4 Francia 21 (2) n.d. 20 5 Italia 20 n.d. 9 3 (') Questa tabella rileva il numero dei dipendenti delle società-madri in ciascun Paese. (2) Esclusa la LMT (Le Material Telephonique), che non è più una sussidiaria, CONTRIBUTO AL PNL (Valore aggiunto per mille unità di pnl in miliardi di sterline) (') (PLN) IBM ESSO FORD 1975 (2) GranBretagna (110) 1,6 2,0 2,9 Germania (200) 3,0 0,3 2,1 Francla (150) 2,5 1,1 n.d. Italia (80) 1,9 1,0 n.d. (') Stime Ocse espresse in sterline secondo una media di cambio. (2) Sono esclusi i prelievi fiscali petriliferi. TABELLA 3 RICAVI NETTI (in milioni di sterline) IBM ESSO FORD »n„ r.r.» Aumcnto .... „„_ Aumento .„„ „_„ Aumento A'a""e percentuale A a»»| percentile del 1975 Percentuale del 1975 1974 ael 1975 su, ,9?4 del 1975 Ju, ,974 G.BRETAGNA 100 16% 590 27%(') 200 1% GERMANIA 280 3% 260 4% 210 —6% FRANCIA 250 6% 190 —15% (2) n.d. — ITALIA 100 14% (') 170 2% n.d. — (1) Dopo l'acquisizione delta Compagnia di esplorazione net Mare del Nord (2) La diminuzione h dovuta al fortissimo deprezzamento monetario (3) Esclusa la rivalutazione patrimoniale.

Persone citate: James Rothman I