pugile Adinolf i vanta un alibi ma c'è un testimone che l'accusa

pugile Adinolf i vanta un alibi ma c'è un testimone che l'accusa Roma: sparò per vendetta a Pini, segretario delPEBU? pugile Adinolf i vanta un alibi ma c'è un testimone che l'accusa Per il momento rimane in carcere a Regina Coeli, mentre le indagini procedono (Dalla redazione romana) Roma, 26 dicembre. Domenico Adinolfi, l'ex campione europeo dei pesi mediomassimi, accusato d'aver ferito con tre colpi di pistola il segretario generale dell'Ebu (Federazione europea pugilato) Piero Pini, per il momento resterà in carcere. Il sostituto procuratore della Repubblica di Prosinone, dopo l'interrogatorio ha stabilito, infatti, che Adinolfi dovrà restare in stato di detenzione almeno fino a quando non sarà possibile controllare l'alibi fornito. Il pugile indicato dallo stesso Pini come l'autore materiale del ferimento, s'è difeso sostenendo che giovedì alla stessa ora indicata dal ferito, si trovava nella sua abitazione di Ceccano con alcuni amici, precisando anche i nomi di quest'ultimi. Il giudice, ha dato ora incarico a polizia e carabinieri di rintracciare i testi indicati da Adinolfi per accertare se confermano o meno l'alibi fornito. Sul movente che avrebbe spinto l'ex campione a ferire il segretario generale della federazione pugilistica europea, circolano le voci più disparate. Secondo alcuni le ragioni andrebbero ricercate nella perdita, sul «ring» di Belgrado, del titolo europeo dei mediomassimi ad opera dello jugoslavo Mate Parlov. Un verdetto, c'è da aggiungere, contestato dal «clan» italiano, ma omologato dall'Ebu che ha già designato il nuovo sfidante di Parlov. Adinolfi ci sarebbe rimasto ma¬ lissimo, ritenendo d'aver diritto ad una rivincita. Da qui l'accusa a Pini di non aver fatto valere con sufficiente energia le ragioni del pugile italiano, accusa che si sarebbe tramutata nel tentativo di omicidio. A scagionare Adinolfi dovrebbero adesso intervenire i suoi amici per confermare che la sera del ferimento si trovava effettivamente a casa ben lontano dal luogo del delitto. Nel frattempo, però, la polizia avrebbe rintracciato un testimone che, in parte, confermerebbe, invece, la tesi sostenuta dal Pini: Adinolfi, dopo aver sparato, sarebbe fuggito a bordo di una Lancia Beta. Il teste, interrogato dal magistrato, avrebbe detto d'aver riconosciuto a bordo della macchina il pugile su cui pesa l'accusa della sanguinosa vendetta. Pastore ucciso ad Orgosolo Nuoro, 26 dicembre. Un pastore di Orgosolo, Carlo Mereu, di 63 anni, è stato ucciso con alcuni colpi di pistola mentre percor¬ reva corso Vittorio Emanuele, a poche decine di metri dalla chiesa parrocchiale. L'omicidio è avvenuto verso le 5,30. L'assassino era appostato in un vicolo e gli ha sparato contro l'intero caricatore della pistola. Carlo Mereu non risulta implicato in nessun fatto delittuoso avvenuto ad Orgosolo, ma non si esclude l'ipotesi di una vendetta. Otranto: per la Cavtat assemblea in chiesa Otranto, 26 dicembre. Assen.blea popolare in una chiesa cittadina per il caso « Cavtat ». La festività di Santo Stefano è stata scelta dagli abitanti di Otranto per una manifestazione diretta a sollecitare le autorità per la rimozione del carico velenoso di piombo tetraetile e tetrametile della nave jugoslava affondata nell'Adriatico. Erano presenti parlamentari della zona e sindaci dei Comuni interessati al grave problema. Domenico Adinolfi protesta

Luoghi citati: Belgrado, Ceccano, Nuoro, Orgosolo, Otranto, Roma