Starninoti: ancora tasse Pandolf i: non esageriamo di Emilio Pucci

Starninoti: ancora tasse Pandolf i: non esageriamo A colloquio coi ministri delle Finanze e del Tesoro Starninoti: ancora tasse Pandolf i: non esageriamo (Nostro servizio particolare) Roma, 26 dicembre. Nonostante i tentativi dei due diretti interessati di gettare acqua sul fuoco, la polemica tra Tesoro e Finanze sulla necessità o meno di nuove tasse per far fronte alle spese del 1977 rischia di andare avanti ancora per qualche tempo, almeno fino a quando si scioglieranno i «nodi» della fiscalizzazione degli oneri sociali e dei miglioramenti di stipendio agli statali. Il dissenso tra i ministri Pandolfi (Finanze) e Stammati (Tesoro) — che nei giorni scorsi ha dato vita a vivaci scambi di battute — trova riscontro, sia pure con qualche correzione di tiro, anche nelle dichiarazioni da noi raccolte poco prima della pausa natalizia. «Nessuna polemica, per carità — tiene a precisare il ministro delle Finanze —, con Stammati lavoriamo in tandem ed io non ho mai sostenuto che non ci sarà bisogno di ulteriori prelievi fiscali, ma che non è opportuno annunciare queste cose a freddo: prima bisogna quantificare con serenità le occorrenze, vedere quali sono le fonti per finanziarle (non escluso qualche taglio alla spesa pubblica) e quindi de¬ cidere l'eventuale ricorso al prelievo». E nel conto «non può entrare il risultato della politica fiscale che si sta facendo e che dovrà portarci al di là delle cifre scritte nelle previsioni di bilancio». Secondo le ultime rilevazioni, infatti, il gettito risulterebbe superiore alle previsioni di almeno 1300 miliardi di lire. La lotta alle evasioni, poi, dovrebbe «gonfiare» ulteriormente le entrate. A detta di Pandolfi, perciò, ci sono i presupposti per un'adeguata copertura delle esigenze di spesa. La manovra fiscale, aggiunge il ministro, risponde ormai pienamente alle esigenze di politica economica, «mentre qualche anno fa era molto difficile immaginare una politica fiscale, come dire?, razionale, agile, efficace, ma ora io non mi sentirei di spingere oltre». Un uso smodato della leva tributaria potrebbe provocare una caduta della domanda, rendendo inutile qualsiasi investimento, e riaccendere il grave fenomeno dell'evasione. Di conseguenza, il ministro delle Finanze, a parte qualche modifica alle aliquote Iva, non vedrebbe di buon occhio un inasprimento delle imposte dirette. Le esigenze di Stammati, però, sono diverse; a giudizio del ministro del Tesoro, l'eventuale sovrappiù di gettito fiscale può essere utilizzato o per diminuire il deficit di bilancio («e il nostro paese ha assunto precisi impegni con le sedi internazionali per ridurre il fabbisogno del Tesoro da 13.600 a 9800 miliardi») o per finanziare una spesa straordinaria. Gli aumenti agli statali, invece, sono una spesa permanente continuativa che «deve trovare una copertura continuativa e permanente». Tutto ciò, d'altra parte, è chiaramente stabilito dal quarto comma dell'articolo 81 della Costituzione per il quale «ogni legge che porti nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte». Il diretto collegamento tra la maggiore spesa che lo Stato dovrà affrontare per il rinnovo del contratto del pubblico impiego e la politica fiscale trova del tutto dissenziente Pandolfi: «Le occorrenze del Tesoro sono occorrenze generali; le spese sono spese che riguardano nella loro complessità; qualunque forma di collegamento diretto non avrebbe alcun significato o soltanto significati poco piacevoli». Replica il ministro del Tesoro: «Sarebbe un pessimo precedente ricorrere a una copertura bonaria degli aumenti dovuti agli statali; ci vogliono nuove entrate». I due ministri sostengono comunque che al fondo della controversia vi sono due diversi punti di vista che rispecchiano le esigenze dei rispettivi dicasteri: da una parte c'è il Tesoro che si preoccupa della copertura finanziaria, anche per occorrenze non ancora definite con esattezza; dall'altra ci sono le Finanze che non vorrebbero vedere stravolta, attraverso nuovi inasprimenti, la struttura del nostro sistema tributario che sta gradualmente adattandosi alla riforma. Stammati e Pandolfi cercheranno prima della fine dell'anno di comporre qualsiasi divergenza risparmiando cosi ai contribuenti italiani altre docce scozzesi, Emilio Pucci

Persone citate: Pandolfi, Stammati

Luoghi citati: Roma