Carne e benzina razionate? Andreotti: "Prepariamoci,, di Alberto Rapisarda

Carne e benzina razionate? Andreotti: "Prepariamoci,, Il 1977 ci porterà nuovi sacrifici Carne e benzina razionate? Andreotti: "Prepariamoci,, "In determinate circostanze può essere un male minore" - Il governo pensa di riformare il sistema delle imprese a partecipazione statale: "Devono diventare produttive" Si fa strada l'ipotesi di un "vertice" dei partiti per la riduzione del costo del lavoro Roma, 26 dicembre. Andreotti si è rivolto oggi al Paese per tirare le conclusioni del travagliato 1976 e per parlare di ciò che si prepara per l'anno nuovo. Invece di presentarsi davanti alle telecameye, come fece il 1° ottobre scorso, il presidente del Consiglio ha preferito parlare questa volta in modo più informale nel corso di una intervista alla radio. Nel 1976 si è cominciato a fare qualcosa, ma il 1977 sarà l'anno decisivo per la nostra economia in crisi; bisogna prepararsi a sacrifici come il razionamento della carne e della benzina; le imprese di Stato, prima di tutte le altre, debbono dare l'esempio e diventare produttive. Questi sono gli argomenti più importanti sui quali ha insistito il presidente del Consiglio. A proposito del razionamento, Andreotti ha detto che rischiamo di trovarci senza denari per acquistare all'estero cose più essenziali di carne e benzina (le materie prime e la nafta per le industrie, ad esempio). «Razionamento — ha spiegato — è forse una brutta parola, perché ci porta a ricordare gli anni della guerra, però io credo che in determinate circostanze possa essere un male minore». Secondo il presidente del Consiglio, il governo non può lasciarsi prendere alla sprovvista, ma deve essere in grado, se la situazione lo richiedesse, di far scattare da un giorno all'altro provvedimenti di emergenza per carne e benzina. I 350 miliardi chiesti dall'Egam (l'impresa di Stato che fa da ciambella di salvataggio per le aziende in dissesto) stanno provocando molte polemiche. Andreotti ne ha parlato per far capire che si pen- sa a una riforma del sistema delle imprese a partecipazione statale, cominciando proprio dall'Egam. Per svolgere un'attività puramente assistenziale, «è spropositato il denaro che queste imprese costano rispetto al numero di persone che sono occupate». «Bisogna fare in modo che le partecipazioni statali diventino esemplari dal punto di vista della laboriosità e dell'impegno». Il problema più grave di tutti, e che comprende tutti gli altri, rimane quello di rilanciare la nostra economia e le nostre esportazioni. I repubblicani, e con loro socialisti, comunisti e socialdemo cratici, chiedono un incontro con Andreotti di tutti i segretari dei partiti che sostengono di fatto il governo. Solo i liberali sono contrari al nuovo «vertice», mentre la de non sa ancora cosa rispondere. Il parere di Andreotti è che «allo stato degli atti» , sia meglio «ipotizzare degli incontri su singoli provvedimenti e non su tematiche di carattere generale». Uno di questi provvedimenti, secondo voci ufficiose, potrebbe riguardare i modi per ridurre il costo del lavoro. Sindacati e Confindustria non si sono messi d'accordo, quindi spetterà al governo cercare una soluzione. Andreotti potrebbe convocare nuovamente i partiti a Palazzo Chigi (come ha fatto per discutere dell'ordine pubblico) per ascoltare i loro sugge, rimenti, e quindi portare la questione in Parlamento. Per i partiti, un «vertice» sul costo del lavoro sarebbe Alberto Rapisarda (Continua a pagina 2 in terza colonna}

Persone citate: Andreotti

Luoghi citati: Roma