Sono sette gli italiani dispersi nell'esplosione della petroliera

Sono sette gli italiani dispersi nell'esplosione della petroliera La tragedia sabato nel porto di Los Angeles Sono sette gli italiani dispersi nell'esplosione della petroliera Los Angeles, 19 dicembre. Sono sette i marittimi italiani dispersi nello scoppio della petroliera « Sansinena », battente bandiera liberiana, esplosa ieri nel porto di Los Angeles. Lo ha precisato l'agenzia marittima « Fratelli Cosulich » di Genova, incaricata del reclutamento dell'equipaggio, che è tutto di italiani. Un dirigente della « Cosulich » ha inoltre precisato che alla società non sono finora giunte informazioni sulle possibili cause dell'esplosione. Il dirigente ha sottolineato il fatto che la « Sansinena » non era « la solita nave ombra », ma una nave efficiente e sicura, manovrata da un equipaggio specializzato e regolarmente assicurato (Ansa) Genova, 19 dicembre. « Ho saputo della tragedia ieri mattina, per telefono, direttamente da mio marito, che al momento dell'esplosione era a poppa. Per questo si è salvato », ha detto la signora Bovone, moglie del comandante della « Sansinena ». Il comandante Bovone era uno dei pochi genovesi a bordo della petroliera di proprietà di una società con sede a Monrovia e il cui armatore è la « International Corporation », con sede a Los Angeles al 612 di South Flowers Street. I marittimi morti (ma, ufficialmente, si parla di dispersi) sono: il secondo ufficiale Alfio Zamattaro, di 34 anni, di Riposto (Catania); il terzo ufficiale Antonio Donnarumma, 28 anni, di Meta di Sorrento (Napoli); il marconista Felice Tridente, 25 anni, di Molletta (Bari); il tankista Manuele Orgiolì, 56 anni, di Gela (Caltanissetta); i mari¬ nai Orazio D'Amico, 38 anni, di Mazara del Vallo (Trapani): Calogero Dasaro, 30 anni, di Sciacca (Agrigento); Umberto Scarogni, 56 anni, di Ponza (Latina). I due feriti sono il carbonaio Rocco Di Majo, di Reggio Calabria, e il cambusiere Darciso Assereto, della Spezia. Gli altri membri dell'equipaggio della « Sansinena », tutti illesi, sono: il comandante Paolo Bovone, di Genova; il primo ufficiale Clemente Gugliotta, di Pozzallo (Ragusa); il capomacchinista Mattia De Robertis, dell'isola di Procida; il primo macchinista Raffaele Donnarumma, di Meta di Sorrento; i macchinisti in seconda Giovanni Scala, di Pozzallo, e Giuseppe Costa, di Riposto; i macchinisti in terza Giovanni Scotti, di Castellammare di Stabia (Napoli), Danilo Stefani, di Trieste, e Antonino Sirei, di Pozzallo; il nostromo Antonio Canepa di Carlo forte (Cagliari); i marinai Cosmo Dimilla, di Gaeta, Corrado Panetti, di Pachino (Siracusa), Giampaolo Carta, di Tuia (Sassari), Salvatore Marrone, di Bacoli (Napoli); il giovanotto Francesco Soma, di Meta di Sorrento; il mozzo Salvatore Monte, di Pozzallo; gli operai Biagio Goffredo, di Genova, e Francesco Vibone, di Sciacca; gli ingrassatori Angelo Scognetti, di Molta dì Bari, e Giannino Perazzo, di Sestri Levante (Genova); i fuochisti Giuseppe Franzo, di Pozzallo. Manuele Nobile di Chiavari (Genova), Salvatore Lastra, di Vercelli e Altomare Leonardo, di Bacoli; il cuoco Alfio Grazioli, di Gallipoli (Lecce), il cameriere Amedeo Saluzzo, di Genova, e i garzoni Stanislao Maiulo, di Genova, e Giuseppe Riccasalvo, di Pizzallo. g, b.