Lettera di Cossiga di Alberto Rapisarda

Lettera di Cossiga Lettera di Cossiga (Segue dalla 1' pagina) tera c'è un piccolo mistero. Ne ha parlato al telegiornale della sera sul primo canale l'informatore da Palazzo Chigi, Orefice (il quale non ha mai accettato di lavorare di domenica), mentre non ne sapevano nulla le agenzie di stampa. Come mai Orefice si è mobilitato per dar notizia della lettera di Cossiga? Pino a questa sera non si riesce ancora a capire cosa stia avvenendo dietro le quinte di Palazzo Chigi. I dubbi che probabilmente ci sono nel governo in questo momento dovrebbero essere: esasperare il clamore sugli ultimi fatti della strategia della tensione con un dibattito in Parlamento è utile oppure no per rafforzare il governo? Insistere sul problema dell'ordine pubblico significherebbe forse sfuggire al problema vero e che è all'origine di tutti gli altri, e cioè la crisi economica e l'inflazione. E' quanto affermano di fatto oggi in molti, repubblicani, socialisti, industriali come il presidente della Fiat, Gianni Agnelli. La Malfa (pri) ritiene necessaria una riunione collegiale di tutti i partiti che tengono in piedi il governo (comunisti compresi) sulla situazione economica, cosi come si è fatto per l'ordine pubblico, visto che «non si riesce a trovare uita soluzione soddisfacente né ai problemi della riduzione del costo del lavoro, né al problema del conteni- Il ministro Cossiga mento dei disavanzi rilevanti e crescenti di tutte le strutture pubbliche». Secondo La Malfa, andando avanti così, l'anno prossimo l'inflazione in Italia potrebbe addirittura superare l'attuale 20 per cento, invece di diminuire. D'accordo con La Malfa, i socialisti (Signorile) dicono: « Non è possibile separare l'emergenza democratica, che vede le forze costituzionali unirsi a difesa delle istituzioni repubblicane, dalla emergenza economica. Il 1977 è un anno cruciale per la nostra democrazia ». Oggi è intervenuto sui problemi dell'economia italiana anche il presidente della Fiat, avv. Gianni Agnelli, in un'intervista sul « Corriere della sera ». Agnelli è molto pessimista. « Nel 1977 andrà giù tutto, la produzione, la lira, l'occupazione ». Secondo Agnelli non si esce fuori dalla crisi fin quando governo, industriali e sindacati non si mettono allo stesso tavolo. Lo Stato dovrebbe accollarsi una parte di oneri sociali, propone Agnelli « da commisurarsi ai sacrifici che i sindacati dovranno compiere sulla scala mobile, accettando soprattutto di conteggiarla ogni sei mesi invece che trimestralmente. Quanto agli imprenditori essi devono pubblicamente impegnarsi a bloccare i prezzi discutendone al tavolo triangolare ». Alberto Rapisarda

Luoghi citati: Italia