Divisa di Napoleone a Waterloo acquistata da eredi di Wellington

Divisa di Napoleone a Waterloo acquistata da eredi di Wellington Divisa di Napoleone a Waterloo acquistata da eredi di Wellington Montecarlo, 5 dicembre. La tenuta di campagna di I Napoleone a Waterloo è stata ! venduta all'asta per 190 mila I franchi al discendente del du! ca di Wellington. La storia si I è cosi ripetuta: Bonaparte, coI me nel 1815, ancora una volta j è stato battuto dal suo «grani de nemico»: i britannici. Nesi sun collezionista francese, in] fatti, antiquario o ricco custoi de della « grandeur » napoleo! nica si è sentito disposto a j sborsare più dei 33 milioni | necessari per strappare agli I eredi di Wellington il prezioso i cimelio del suo ex imperatore. ' L interessante asta, organizzata dalla galleria «Sotheby's» di Londra, in collaborazione con lp. «Société des bains de mer» si è svolta davanti ad un numerosissimo pubblico d'amatori e facoltosi curiosi nei saloni dello Sporting club di Montecarlo. In catalogo solo ritratti, oggetti preziosi e reliquie della famiglia Bonaparte «rapinati» 161 anni fa nel castello di I Saint-Cloud dai soldati prus¬ siani dietro l'ordine del feldmaresciallo Blucher, principe di Wahlstatt. La notizia della vendita all'asta dei cimeli di Bonaparte ha attirato nel principato di Grace Kelly e Ranieri lo smart set internazionale: attrici, nobili, industriali, esperti d'arte, sceicchi del petrolio. Il prezzo base per la tenuta di campagna di Napoleone a Waterloo era stato fissato dalla banditrice, Maria Teresa Escaut Marquet, su 10 mila franchi. Rialzo, minimo, di mille franchi. « Si tratta — è stato annunciato — dell'uniforme a cui l'imperatore era più affezionato. Esistono numerose testimonianze sia nei suoi scritti che in quelli dei suoi più fedeli collaboratori ». Attorno alla divisa, una tenuta classica di « cacciatore a cavallo della Guardia», colore verde notte con paramenti rossi, bottoni di cuoio, gallonata alle spalle, si è subito scatenata la bagarre delle offerte. Alla fine, a quota 190 mila franchi, se l'aggiudicava mister Crawford che annunciava ai presenti di avere trattato l'acquisto « per la collezione del discendente del duca di Wellington ». Tra le altre « reliquie » della collezione Blucher vendute all'asta di Montecarlo da una non meglio identificata società « Herm Investment Ltd », c'erano anche i ritratti di Paolina Bonaparte, dipinto da Robert Lefebre, acquistato per 100 mila franchi (circa 17 milioni di lire) dalla «Tate Gallery» di Londra; di Maria Giulia Clary, moglie di Giuseppe Bonaparte, regina di Spagna (75 mila franchi); di Elisa Baciocchi, altra sorella dell'imperatore, granduchessa di Toscana, ritratta da Pietro Benvenuti (circa 14 milioni). I quadri di Carolina Bonaparte, moglie di Murat, regina di Napoli e di Hortensia di Beauharnais, moglie di Luigi Bonaparte e regina d'Olanda, che tiene per mano il figlioletto, il futuro Napoleone III, sono stati venduti per 470 mila franchi. r. b.