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Aiutare l' Italia Aiutare l' Italia (Segue dalla 1' pagina) sione dettagliata degli schemi elaborati. I membri della Cee, come l'Italia, che devono necessariamente fronteggiare ampi disavanzi valutari e alti tassi di inflazione, finirebbero ai margini, isolati nel loro tentativo di spezzare il circolo vizioso della spirale inflazionistica e del deprezzamento della moneta. Come uscirne, allora? Se è vero che i Paesi in crisi devono ridurre i loro tassi di espansione monetaria, il volume dei disavanzi dei bilanci pubblici, contenere i consumi interni per lasciar maggiore spazio alle esportazioni, è altrettanto vero che i Paesi in «attivo», in posizione più forte, devono accettare un peggioramento della bilancia dei pagamenti di parte corrente. In altre parole, gli sforzi di disciplina richiesti all'Italia potranno avere successo se accompagnati, aiutati, da una forte crescita di domanda di importazioni dei Paesi più forti. II dramma italiano, per trovare una sua soluzione, va quindi visto nell'insieme più ampio delle interconnessioni fra le economie europee. Fermo restando che l'adozione di politiche di risanamento della situazione economica e monetaria (fra cui, per un Paese che ha gravemente compromesso la sua credibilità, elemento determinante è la ridu¬ zione del costo del lavoro per unità di prodotto) resta essenziale, sarà più facile, meno penoso, sopportare il vincolo della bilancia dei pagamenti in un contesto europeo di attività economiche sostenute. Il che eviterebbe anche il permanere delle distorsioni dovute all'introduzione di quei controlli amministrativi sia esterni sia interni (basti pensare alla tassa del 7 per cento sugli acquisti di valuta e alla ventilata ipotesi di un doppio mercato della benzina) che, spingendo verso modelli diversi, contraddicono profondamente i principi comunitari. Andreotti, per questo, chiederà ancora una volta la solidarietà dei Paesi membri, non solo per tirar fuori l'Italia dalla crisi che l'attanaglia, ma nell'interesse della stessa Europa. Natale Gilio