Juve, vittoria chiara e risultato in forse

Juve, vittoria chiara e risultato in forse Juve, vittoria chiara e risultato in forse I bianconeri passano nella ripresa sul Verona in dieci - Segna il solito Bettega, raddoppia €ausio - Gol al 90' di Luppi - Eguagliato il record del Livorno: 6 vittorie nelle prime 6 partite Come previsto la Juventus batte il Verona e intasca la sesta vittoria consecutiva dall'inizio del campionato (impresa che uguaglia quella del Livorno ai tempi della seconda guerra mondiale). Come era nelle speranze (non ufficiali) di Trapattoni, i bianconeri divorziano dal Torino in testa alla classifica e si riportano davanti ai granata dopo aver atteso l'evento per sette mesi. Ciò che non era previsto, però, ha rovinato in parte la festa. Non rientrava nei pronostici degli osservatori superficiali la fatica con la quale la Juventus ha dovuto piegare il Verona che si è arreso quando era ridotto praticamente in dieci uomini. Nel quadro di una partita presumibilmente normale non era soprattutto contemplabile, sullo 0-0, il « giallo » della bottiglietta, un episodio che al momento getta un'ombra sul risultato e conseguentemente sulla classifica. Il giudice sportivo mercoledì potrà convalidare il 2-1 acquisito sul campo dai bianconeri, ma potrebbe anche, per la riserva scritta presentata dai veronesi all'arbitro e dal controllo del medico fiscale, capovolgerne i termini e assegnare lo 0-2 contro la Juventus con l'aggiunta di una squalifica del campo. Tutto dipende dal rapporto arbitrale. Che cosa ha visto non lo sappiamo, lo sapremo fra due giorni. Sul fatto, antipatico, antisportivo, per chiunque sia colpevole, lo spettatore o Zigoni, possiamo soltanto offrire al momento alcune fredde considerazioni. Se si rispettano le imposizioni che vigono da tempo allo stadio per i rivenditori di bibite e alcolici vari, sul capo di Zigoni al massimo può essere piovuta una bottiglietta di plastica, il cui peso, pur considerata la velocità, non ci sembra tale da far perdere i sensi ad un giocatore anche se colpito in pieno. Nessuno ha registrato tracce di ematomi sul capo del centravanti veronese il quale è un personaggio particolare, capace di recitare una commedia, inventata o no, suggerita o meno da Franzot sul momento, fino in fondo. Qualcosa probabilmente è successo ma non da determinare a nostro avviso l'invalidità temporanea di un giocatore che dagli spogliatoi non ha più voluto muoversi. Questo è successo al rientro delle squadre negli spogliatoi dopo il primo tempo. La partita a quel punto era ancorata sul pareggio. 0-0. Risultato sostanzialmente giusto se si considera la non felice giornata di alcuni bianconeri e la saggia disposizione tattica orchestrata da quella vecchia e ancora lucida volpe che è Valcareggi. Logorata forse più psicologicamente che fisicamente dall'impegno di battere l'Inghilterra (impresa che ha coinvolto sette bianconeri, sei dei quali ieri erano in campo) la Juventus ha affrontato i gialloblù senza la necessaria concentrazione per neutralizzarne subito le velleità. Il Verona non ha atteso la Juventus dinnanz' alla propria area, ma a centrocampo dove ha intessuto una fitta tela alternando il pressing alla difesa a zona. Capirci qualcosa per i bianconeri in quel settore non era facile davvero. Mascetti. Guidolin (un giovane da seguire), Busatta, Fiaschi :on l'aiuto parziale del forsennato Zigoni che contro la Juventus gioca sempre con uno spirito particolare, hanno bloccato o limitato I rendimento di Benetti, di Furino e di Marchetti che non ha trovato la partita ideale per il suo rientro al posto di lardelli. In at:acco Logozzo si è appiccicato a Boninsegna e non gli ha concesso un metro, Blachnechner, un tedesco in tutto e per tutto, ha reso subito la vita difficile a Bettega. Cosi la Juventus si è vista a sprazzi e si è vista quando Causio con il suo estro si è mosso dando la carica senza però trovare adeguate risposte nel gioco e quando Gentile, Cuccureddu e Scirea si sono sganciati sulle fasce per porgere palloni al centro sui quali il Verona, tranne che in tre o quattro occasioni, ha avuto sempre buon gioco. In definitiva l'ottimo Superchi ha dovuto esibire la sua bravura sui tiri da fuori, in particolare di Marchetti, al 17' e di Cuccureddu. su punizione, al 25'. Tentativi spettacolari di Bettega, Boninsegna e Causio sono finiti fuori, pur sfiorando il gol per un soffio. Alla fine del primo tempo, era i chiaro, il Verona ha cominciato a sperare di portare via almeno un punto da Torino. Non osava sperare nei due perché nonostante alcuni contropiedi bene impostati, Zoff non è mai parso in condizione di correre grossi pericoli. Di colpo Zigoni a terra, preludio misterioso al secondo tempo. II Verona si faceva attendere al rientro. Valcareggi cercava di convincere il centravanti a rientrare, senza riuscirci. E allora, rinunciando forzatamente ad una punta, zio Ferruccio faceva entrare Maddè che si schierava all'ala destra, contrato da Gentile, con Fiaschi centravanti opposto a Cuccureddu Invariato il resto dello schema tattico. Tre minuti e si verificava un altro episodio, questa volta favorevole alla Juventus. Bettega subiva fallo. Cadendo, forse involontariamente forse con malizia, colpiva Mascetti sotto il ginocchio sinistro. Il capitano restava K. O. Una spruzzata alla gamba con lo spray di moda, poi una fasciatura, ma era chiaro che Mascetti era fuori causa. Avendo già sostituito Zigoni, Valcareggi restava con dieci uomini perché l'impiego di Mascetti sulla zona destra, con l'arretramento di Maddè, era soltanto il preludio all'abbandono del giocatore. I bianconeri allora puntavano quasi tutto il gioco sulla sinistra del loro fronte e di 11 via via si intensificavano le minacce per Ginulfi. Al 10' Marchetti in buona posizione sbagliava il gol tirando centralmente. Al 16', in contropiede, Busatta mandava alle stele una grossa occasione per il Verona, poi la Juventus tornava ad mperversare nell'area avversaria per la quale Valcareggi ormai aveva predisposto il più antico e classico dei catenacci. Al 17' Bettega sfiorava di testa II montante destro su cross di Furino. Al 20' era Spinosi a farsi sotto ma colpiva debolmente. Al 24' il gol. Scendeva Benetti sulla sinistra, vinceva un dribbling, poi un rimpallo. Entrato in area offriva la palla a Boninsegna che a sua volta vinceva il takle con Logozzo e tirava; Superchi in tuffo non poteva fare altro che deviare sull'accorrente Bettega che con la tipica freddezza metteva in rete. 1-0. L'incubo era finito. Dieci minuti dopo arrivava da Perugia la notizia del gol di Novellino e si ripeteva il boato tipico per un gol. Juventus sola in testa alla classifica. Ma la partita dalle mille emo zioni non è finita. Giallo per giallo, offre ancora due gol negli ultimi tre minuti. Al 42' Gentile avanza, appoggia su Bettega che devia verso l'accorrente Causio. E' il 2-0. Allo scadere, Maddè restituisce il • colpo > a Gentile con il quale ha intessuto duri duelli. Tira e colpisce la traversa, sulla respinta si avventa Luppi che insacca. E' finita, comunque. La gente sfolla soddisfatta. In certe occasioni, dopo gli inglesi e prima dei sovietici, conta innanzitutto il risultato. Ma non sa ancora del giallo della bottiglietta. Ed è una notizia che a casa preoccupa. E' il simbolo in definitiva, indipendentemente da ciò che deciderà il giudice sportivo, di una partita poco piacevole ma piena di imprevisti e di suspense come non ce ne ha regalati neppure Italia-Inghilterra. Resta il fatto che la Juventus è In testa alla classifica, a punteggio pieno, e non perde colpi neanche nelle domeniche più difficili. Franco Costa Juventus Verona Causio, un bel gol JUVENTUS: Zoff; Cuccureddu, Gentile; Furino, Spinosi, Scirea; Causio, Marchetti, Boninsegna, Benetti, Bettega. VERONA: Superchi; Logozzo, Franzot; Busatta, Bachlechner, Negrisolo; Fiaschi, Mascetti, Luppi, Guidolin, Zigoni (dal 46' Maddè). ARBITRO: Serafino. RETI: Bettega al 69', Causio all'87', Luppi al 90'.

Luoghi citati: Perugia, Torino, Verona