Paura a Giaveno: la malavita minaccia sequestri e ricatti
Paura a Giaveno: la malavita minaccia sequestri e ricatti Dopo la scarcerazione di tre indiziati Paura a Giaveno: la malavita minaccia sequestri e ricatti Industriali, professionisti ed impresari edili: "Se qualcuno ci tocca, avrà quello che si merita. D'ora in poi ci difenderemo da soli" Da tre giorni Giaveno trema. Qualcuno non esce più di casa, altri stanno procurandosi licenze di porto d'armi; un industriale è fuggito per ignota destinazione con moglie e figlie, parecchi temono per la loro vita e quella dei loro cari. Che cosa sta succedendo? All'origine della «grande paura» vi sarebbe questo: tre uomini, fermati il 7 novembre scorso con l'accusa di aver ricattato un industriale, hanno ottenuto la libertà provvisoria dal sostituto procuratore della Repubblica, Vladimiro Zagrebelsky. Da tempo in paese si sussurrava che qualche impresa- rio e industriale fosse ricattato da immigrati calabresi. Dopo lunghe e difficili indagini, i carabinieri di Rivolt e quelli di Giaveno al comando del capitano Calisti, avevano fermato e denunciato alla magistratura per violenza privata, associazione per delinquere, estorsione aggravata e continuata, i cugini Francesco e Cosimo Santagati, pregiudicati, rispettivamente di 33 e 37 anni, originari di Villa S. Giovanni (Reggio Calabria), residenti a Giaveno, il primo in via Don Pogolotto 14, il secondo in via Roma 6; e Bastiano Zurzolo, 27 anni, nato a Bovolino (Reggio Calabria), piazza San Lorenzo 3. Secondo le indagini, i tre perseguitavano l'industriale Mauro Tardivo, 41 anni, via S. Martino 26, sposato e padre di due bimbe, titolare di una piccola officina in via Botetto 45. A più prese gli avevano estorto 5 milioni, minacciando di uccidegli moglie e figlie. Adesso, la notizia della loro scarcerazione ha contribuito ad accrescere la paura di professionisti, impresari, industriali. Il Tardivo è scomparso. Una delegazione di cittadini ha chiesto di essere ricevuta dal sindaco per sollecitare l'allontanamento dal comune di queste persone. Sabato notte un assicuratore, un industriale e cinque professionisti si sono riuniti per accordarsi su una linea di comportamento da mettere in atto qualora uno di loro o qualcuno delle loro famiglie dovesse venir minacciato o correre dei pericoli. «Se qualcuno ci tocca, avrà quello che si merita. Ci difenderemo da soli» è stato deciso. E' sconfortante che i cittadini decidano di agire da soli contro la criminalità, perché non hanno più fiducia nelle forze dell'ordine. Eppure polizia e carabinieri compiono il loro dovere, a costo di grandi sacrifici. Ciò che lascia perplessi è la facilità con cui, spesso, la magistratura concede la libertà provvisoria a imputati di reati tanto gravi. Qualche anno fa si diceva: «La polizia arresta, il magistrato scarcera». Sta tornando di attualità questo amaro slogan?
Persone citate: Calisti, Cosimo Santagati, Mauro Tardivo, Vladimiro Zagrebelsky
Luoghi citati: Bovolino, Giaveno, Reggio Calabria
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