Il Salone di Torino ha iniettato un po' di fiducia nell'automobile di Fulvio Cinti

Il Salone di Torino ha iniettato un po' di fiducia nell'automobile Il Salone di Torino ha iniettato un po' di fiducia nell'automobile E' però previsto un rincaro di alcuni listini dei prezzi (oltre a quello della Chrysler-Sinica), si teme un altro aumento della benzina se varierà la quotazione del greggio - Rapporto nuovo tra costruttore e cliente Ieri sera, al momento della chiusura, il Salone dell'automobile di Torino era ancora affollato di visitatori. Poche ore prima, durante il maggiore afflusso pomeridiano, gli organizzatori erano stati sul punto di chiudere temporaneamente i cancelli, come era avvenuto nei primi giorni quando la presenza del pubblico aveva toccato punte eccezionali. Stabilire con esattezza il numero delle persone che lo hanno visitato in dodici giorni, se siano cinquecentomila secondo le prime stime oppure qualcosa di meno, non è possibile. Ciò che adesso ha soprattutto valore è il modo come il Salone è stato « visto », in rapporto al clima di incertezza nel quale era stato aperto. Primo rilievo: la domanda automobilistica è ancora attiva, pur nel difficile momento e con le limitazioni imposte all'automobile. Nell'ambito della rassegna sono state avviate molte trattative e, se altri fatti non interverranno a breve scadenza a turbare il mercato, la maggior parte avrà una conclusione positiva. Tra i costruttori e gli automobilisti è cominciato un dialogo di tipo nuovo, nel quale la partecipazione del cliente è assai più sensibile che in passato. Né poteva essere diversamente. Gli uomini che sono stati a diretto contatto con il pubblico nei vari stand parlano di un visitatore più attento, qualificato, scaltrito. Il quale, avvicinando un modello di vettura, è già informato, sa cosa vuole, fa domande precise e pretende risposte altrettanto precise. Uno strano fenomeno è stato osservato dal dottor Bersani, direttore del Salone: «La gente — racconta — entrava nel Salone, faceva il giro degli stand e soltanto uscendo si soffermava al centro elettronico d'informazione e di guida nella scelta per verificare ciò che aveva ascoltato ». Il visitatore ha cercato, insomma, il colloquio e non si è accontentato di appagare un semplice sentimento di curiosità. Assai utili, in queto nuovo clima di rapporto, si sono rivelati gli incontri che seralmente i maggiori responsabili dei settori produttivi della Fiat hanno avuto con il pubblico. Scendendo a diretto contatto con il cliente, potenziale o già acquisito, essi hanno sciolto eventuali dubbi, ascoltato lamentele e raccolto pure preziosi consigli. Quali le domande prioritarie? Prima di tutto il prezzo, termine più facile per stabilire un raffronto fra modelli della stessa cilindrata e classe, e l'iniziativa del « prezzo chiavi in mano », cioè comprensivo di tutto e senza sorprese finali, attuato da Fiat, Citroen e Volvo, è stato accolto favorevolmente, tanto che altre marche ne hanno in programma la prossima attuazione. Purtroppo i prezzi tendono a salire ancora. Sabato scorso la Chrysler-Simca ha annunciato un rincaro del 5 per cento del proprio listino, altre Case ne seguirebbero l'esempio a breve scadenza. Gli importatori sostengono che a questo rialzo sono stati costretti dalle restrizioni valutarie in vigore nel nostro Paese. Poi, i consumi. La benzina è cara, si profila la minaccia di rincari se l'Opec, l'organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, attuasse a breve scadenza l'aumento del 10 o 15 per cento del prezzo del grezzo (per l'Italia si tramuterebbe in un aggravamento di 700 miliardi nella bilancia commerciale nel primo caso e 1300 nel secondo, cioè un peso quasi insostenibile), ed il consumo di una vettura diventa elemento di scelta quasi preponderante. Quindi la richiesta di informazioni sulla voce « assistenza », cioè i termini garanzia, manutenzione e sostituzioni. L'interesse dei giovani si è polarizzato, oltre a quello a livello ammirazione e curiosità che la piccola mostra delle vetture da competizione sollecitava, su alcuni modelli particolarmente ad essi vici- ■ ni e per la prima volta all'attenzione del pubblico, come Alfasud Sprint, Lancia Beta coupé 1300, Mini De Tomaso. Mario Bevilacqua, direttore della stampa e pubbliche relazioni della Lancia, parla dì avvenuta verifica (positiva) per la Gamma, che ha raccolto un vero successo di ordini, di reazioni al primo impatto della Beta coupé 1300, considerata dalla fabbrica come l'erede naturale della Fulvia coupé: « Non abbiamo trovato solo nuovi clienti; abbiamo anche ritrovato, attorno al coupé 1300, anche la vecchia clientela della Fulvia ». 11 discorso Fulvia, insomma, continua in chiave Beta. Importante, quindi, per la sopravvivenza e la rinascita dell'Innocenti la presenza alla rassegna torinese. « L'hanno vista qui, ora si crede che è viva », afferma Bruno Jotti responsabile delle pubbliche relazioni della fabbrica milanese. Il Salone, in sostanza, è stato per l'automobile una folata di fiducia. Se non interverranno altre « punizioni », la domanda automobilistica potrà evitare il tonfo. Fulvio Cinti

Persone citate: Bersani, Bruno Jotti, Mario Bevilacqua

Luoghi citati: Italia, Torino