Sguazzini, i perché di un titolo di Michele Fenu
Sguazzini, i perché di un titolo Sguazzini, i perché di un titolo Quando una Casa vince por la quarta volta In cinque anni un campionato mondiale, quando si afferma per la terza volta consecutiva In un rally impegnativo e insidioso come II Tour de Corse, quando, infine, lo fa portando due vetture ai primi due posti con un vantaggio di venti minuti sul terzo classificato, I commenti diventano quasi superflui. La forza dei fatti parla da sola. Tuttavia, vai la pena di sottolineare come questo successo (cui si deve aggiungere la vittoria di Bernard Darniche nell'europeo piloti) non sia un fatto unicamente sportivo ma anche tecnico e industriale. C'è una stretta correlazione fra la Lancia corse e la Lancia fabbrica automobilistica, un legame che si chiama entusiasmo, dinamismo, vitalità. Le competizioni sono giovani e la nostra Casa dimostra di essere tale . L'ing. Giovanni Sguazzini, amministratore delegato della Lancia, dice al riguardo: «Questo dinamismo sportivo è II medesimo che anima tutta la nostra azienda. Esso ci ha portato a rinnovare totalmente I modelli e a rilanciarci in Italia e all'estero. Tali affer¬ mazioni premiano il lavoro dei vari settori, dalla creatività degli uffici tecnici all'appassionata ed efficiente opera dei reparti esperienze e corse ». « Negli ultimi anni — aggiunge Sguazzini — le vetture Lancia, dalla gloriosa Fulvia all? Beta coupé e quindi alla Stratos, si sono confrontate sui terreni e nelle condizioni climatiche più diverse con II fior fiore della concorrenza internazionale, riuscendo ad imporre la propria supremazia. Anche in tal modo la nostra Casa ha potuto dimostrare la validità della sua produzione e dei suoi uomini ». Sguazzini, garbatamente, non nomina nessuno, ma ricordiamo che la Lancia ha sbaragliato in questi anni le varie Porsche, Ford, Alpine-Renault, Datsun, Opel, tanto che qualcuno ha persino rinunciato a cimentarsi con le Stratos. Una bella impresa per la Casa torinese e, indirettamente, per tutta la nostra industria dell'auto, un'Impresa che può fornire, in Italia e all'estero, un valido aiuto pubblicitario e commerciale all'immagine globale dei modelli « made in Italy ». Per quelli Lancia, ormai, è soltanto una ulteriore conferma: chi guida una Beta (o spera di guidarla) sa già da quale nobile famiglia nasce. Alla conquista del titolo la Lancia è pervenuta con una gara di anticipo. Vi è riuscita senza troppi problemi, con le vittorie di Montecarlo (tre Stratos-Alitalia ai primi tre posti), Portogallo, Sanremo (quattro vetture in vetta alla classifica) e, appunto, Corsica e numerosi piazzamenti. « Armi » delia vittoria sono state la Stratos, il gruppo dei piloti, l'organizzazione della squadra e l'aiuto fornito da tutta l'azienda. Adesso c'è solo II pericolo che la gente si assuefi a questa sfilza di titoli. Il troppo, come si dice, qualche volta storpia. E, allora, altre mete sono state studiate par il prossimo anno: I rally più duri e famosi, il nuovo campionato mondiale piloti. A quello per marche dovrebbe pensare la Fiat Abarth con la 131. Obiettivi nuovi, con la speranza — fondata — che i risultati siano sempre gli stessi. Michele Fenu
Persone citate: Bernard Darniche, Giovanni Sguazzini, Sguazzini, Stratos
Luoghi citati: Corsica, Italia, Montecarlo, Portogallo, Sanremo
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