L'Alessandria scatenata: 4-0

L'Alessandria scatenata: 4-0 SERIE C - Udinese e Mantova sempre a braccetto, vercellesi vittoriosi nel " derby „ L'Alessandria scatenata: 4-0 Manilio mattatore con la Pro Patria (Dal nostro inviato spedale) Alessandria, 7 novembre. Davanti a pochi Intimi, finalmente una vittoria senza discussioni. Manilio, calabrese zazzeruto diciottenne, segna quattro gol ed esce dal campo gongolante. Ci sono anche applausi, ovviamente proporzionati al numero dei tifosi, e un paio di « flash » scattati dall'unico fotografo presente. A casa sua, probabilmente, l'ingegner Remo Sacco sta calcolando con compiacimento l'aumento di quotazione del giovane centravanti. Sul fatto la gente ironizza perché i guai della società non sono di certo sanabili con una manciatina di milioni in più incassati con la vendita di un giocatore. Un argomento scottante, sul quale torneremo con calma domani o dopo: adesso ci limitiamo ad analizzare le cose viste. In panchina, Viviani e Trebbi sorridono largo: la crisi minacciava di toccare anche l'aspetto tecnico, il successo rotondo dà un po' di respiro ad una situazione già di per se stessa non troppo rosea. L'Alessandria vince perché sul terreno pesante dimostra di trovarsi più a suo agio della Pro Patria. Malgrado un'orribile divisa da squadra di rugby, rigoni orizzontali bianchi e blu, gli ospiti affondano nel fango e non ce la fanno a costruire azioni: In attacco portano palla, impresa assai difficile, in difesa bucano e regalano, a centrocampo contrastano con vigore, ma senza troppo cervello. Solo nel primi minuti tentano il contropiede, e tuttavia pericoli veri e propri! non ne creano: alila fine, taccuino alla mano, contiamo un misero tiro in porta, autore 11 numero sei Camiti. Per il resto, solo disordinate puntate per liberare l'area. Quella vista oggi al Moccagatta è squadra che di certo farà poca strada. L'Alessandria invece ha regurgiti di tradizione. Forse il ricordo di Banchero, antico « uomo del fango » (fatte, ovvio, le debite proporzioni tecniche), forse più semplicemente le caratteristiche fisiche dei giocatori o la volontà di reagire alle critiche dopo la sconfitta di Biella, fatto è che l'Alessandria lotta nel pantano con spirito magnifico. Ci sono anche errori, ingenuità, ma tutto sommato la prova della squadra è decisamente positiva. Gli anziani soprattutto danno grande esemplo di serietà professionale. Vanara gioca in mezzo, ordina e contrasta, detta assai bene lo schema, Colombo e Di Brino lottano senza timori rischiando nella mischia ginocchi e polmoni. Anche Borghi non è male: tre gol su quattro nascono da passaggi suoi, l'ultimo poi è praticamente me¬ rito del centrocampista che triangola con perfezione in area: di Manilio c'è solo il tiro vincente. Sugli spalti mille persone scarse applaudono timidamente. Non ci sono striscioni né bandiere: anche 11 tifo, ad Alessandria, sta lentamente morendo. La giornata invece è strana. Un temporale violento, campo allagato, nuvoloni neri che solcano il cielo, ma a tratti una lama di sole taglia i contorni e rinforza 1 colori: l'erba diventa verdissima, le pozzanghere riflettono i raggi, quasi quasi brillano anche i giocatori bruni di fango. Manilio esce inquadrato dalla macchina del fotografo. Segna due volte per tempo, è l'eroe, giusto che raccolga gli onori dovuti. In campo lotta bene, al di là dei gol messi nel sacco: tocca di sinistro, è veloce, opportunista. Spesso, malgrado la statura non eccessiva, riesce a rubare palloni anche di testa. Mela, l'avversario diretto, scrolla il capo sconsolato: capita raramente che l'uomo da marcare segni ben 4 gol, ma la colpa stavolta è in gran parte sua. Non sulla prima rete, che pesa sulla coscienza del portiere Fellini, incapace di fermare un tiro da fuori di Borghi, ma sulle altre tre lo stopper della Pro Patria buca clamorosamente lasciando via libera al centravanti che ha tutto il tempo di prendere la mira prima del calcio. I demeriti dell'avversarlo non eliminano tuttavia i pregi dell'attaccante. Magari Manilio non varrà tutti 1 quattrini che Remo Sacco spera di realizzare, ma il giovane è interessante, da seguire con attenzione. Stesso discorso per Fileggi, ala tornante, anche lui calabrese e diciottenne: tatticamente e tecnicamente è bravo, esagera solo a tratti nel dribbling. Ma oggi 11 terreno è infido e Fileggi appare uomo da campi asciutti. Non a caso, distrutto dalla fatica, viene sostituito da Buretta quando mancano 6' alla fine. Carlo Coscia Alessandria: Zanier; Romei, Di Brino; Borghi, Colombo, Alberti; Plleggi (dall'84' Baretta), Vianello, Manilio, Vanara, Frigerio. Pro Patria: Fellini; Frigerio, Trabalza; Mela, Vallacchl, Carniti; Aliverti (dal 55' Fortunato), Navarrini, Pietropaolo, Bosani, Nicollni. Arbitro: Vitali. Reti: Manilio al 31', 38' 82' e 87'. UDINESE-TREVISO 0-0 — Primo punto casalingo perduto dall'Udinese. E forse è andata anche bene, perché le occasioni più favorevoli per segnare le ha avute proprio il Treviso.

Luoghi citati: Alessandria, Biella, Borghi, Mantova, Treviso