Il budino "mangia" il sesso di Emio Donaggio

Il budino "mangia" il sesso Stanno cambiando le immagini nei cartelloni pubblicitari Il budino "mangia" il sesso Squadre di uomini, ogni notte, nascondono i manifesti con "forme sinuose" sotto altri di richiamo familiare: panini, madri con televisori, figli con giradischi - Finisce il piacere di ammirare una bella donna in formato gigante Il fiordìpanino è lì, sullo stesso cartellone dove ancora all'inizio dell'estate uno scostumato sollevava il vestito rosso della ragazza di schiena fino ad una più che intuibile chiappa. Sono due metri quadri di michetta imbottita con altrettanti metri cubi di sottilette al formaggio. Fiori, foglie, tralci e pampini, ma di qualità comune tipo bordo di autostrada deserta, invitano alla naturalità per un amaro, là dove prima c'era Haydée Politoff, improbabile Robin Hood dai seni a melone. Il sesso sta scomparendo dalla pubblicità. La famiglia vista come fortino contro la crisi, dice un'esperto, ha necessità di rinsaldare le sue posizioni. E ci metta pure una scritta fiammeggiante che l'accomuni a Dio ed alla Patria, mi raccomando con la P maiuscola, e una colonna sonora con Forza del destino, versio¬ ne pop di Chiaramello che va bene per tutti. L'inquietudine viene dal quotidiano, dai manifesti fiammeggianti che molti credono di non vedere, perché non sono del cinema. Cambiano quasi ogni notte. Squadre di uomini grigi e senza volto li spalmano sugli occhi del mattino per esserne sorpresi essi stessi al rientro a casa. La minorenne dei jeans non c'è più, resta una ragazza infagottata nel maglione e la sciarpa che spinge una carriola, piena di roba che costa drammaticamente poco. La madamin ammiccante è stata sopraffatta dal budino con almeno 80 anni di esperienza. Le pelli ambrate sono rigatoni al sugo secondo la tradizione italiana. Tutto ciò che è tondo, ovale, oblungo, sinuoso, è pasta, budino, merendina, marmellata di frutta appena colta, fa- gioii con salamene che fanno piatto, polvere che rende il latte prelibato, tante polveri, di stelle, per un cielo dove l'aquilone è una fetta biscottata. Tutto ciò che è eretto, è squadrato salvo che per i tedeschi, sempre grevi con i loro wurstel. Se possibile squadrate anche le bottiglie. Di certo, le scatole di pasta, cioccolati davvero vitaminici, merendine con triplice ripieno, scatole che polludono spaghetti su tovaglie-lenzuola. Si è aperta l'era del fallo quadrato. L'ultima spiaggia stamane eia la ragazza di un concessionario di auto che si teneva la cerniera lampo del giubbotto abbassata con le mani proprio li, ma mostrava l'ombelico e una scollatura da Playboy edizione 1950 e diceva vieni a prendere l'Alfa da noi, ti regalerò il mio giubùt, come a promettere ulteriori paradisi. Dicono che la piantoneranno agenti della squadra speciale, ma forse già starotte gli uomini grigi e senza volto la spalmeranno di un'Italia sagomata di spaghetti ronditi con quel ragù su cui gli italiani non hanno dubbi. La pubblicità indica la strada per la fortezza. Sui manifesti la famiglia è in cammino: il padre con un aspirapolvere, la madre con il televisore, il figlio con la radio - giradischi - registratore. Quelli, i televisori, ci sono ancora. Il tipo a colori, ammantato di arcobaleno, funzionerà sempre. Nessuno è solo nel fortino della famiglia e presto nessuno avrà necessità di uscire. Lopo solo quattro giorni di ritardo, una signora può scoprire nel suo bagno se è incinta. La carta di credito per acquistare sui cataloghi postali vino, liquori, olio, cibi, pigiami, profilattici, libri sulle erbe, erbe medesime, condimenti, cibi precotti, stufe al cheresene, ve la mandano gratis. Sempre per posta. E poi c'è il telefono. Attenzione, può chiamare Paolo Ferrari per un premio. E il srande magazzino veglia: ven'.iquattro ore su ventiquattro, notturno e festivi, e c'è per le ore proprie piccole una segreteria telefonica e vi consigliamo di scrivervi l'ordine, in modo da poterlo dettare senza incertezze. Segue catalogo autunno - inverno 1976, e la casa da fortino diventa tana, aolce tana grazie alle ceramiche, e poi caverna. La pubblicità sembra complice di un'allucinazione che può spingere l'uomo - sapiens '76 negli abissi delle caverne dell'Orwell di «1984» (quant'è vicino), dell'ammalato di germi di pensiero protagonista della fuga dal futuro riproposta dal cinema. «Grazia» gli omaggia il modo di costruirsi una caverna in stile Far West, quali strumenti usare per lavorare il cuoio; altri bricolage il modo di farsi tutto. E Black-Decker? Lo sanno tutti, si paga da sé. L'uomo - sapiens può piallare, segare, smerigliare, supportare, fresare, levigare B-D ogni mese ne inventa una: ecco, c'è pronta la pistola termosaldante, un rivoluzionario passo avanti nell'era scientifica, indispensabile in casa. Non dicono mai caverna. Perché uscire? Fuori non ci sono neppure più le ragazze sui cartelloni. Al cinema sono sporchi brutti e cattivi. Ma alla televisione qualcosa si muove: chi l'avrebbe mai sospettato che Zavattini avrebbe detto fallo in quell'altro modo? Alla Svizzera si vedono i capezzoli a colori, rosa scuro, per Natale sembra che Telly Savalas, quello calvo che frega tutti i delinquenti, comparirà nudo, ma per amor di giustizia. Attenzione dunque: non l'ha detto nessuno che la caverna dev'essere al piano terreno. Lo precisa anche quello scrittore, Ballard, che nel romanzo «Condominium» immagina un ritorno alla caverna con partenza dal quarantesimo piano, dove il protagonista sta seduto sul balcone ad arrostire una coscia di cane ad un fuoco di mobili da salotto. Se non fosse uno scrittore di fantascienza, ci avrebbe messo anche quel bel manifesto che la realtà ci ha appiccicato dietro l'angolo, dove c'è un tubetto di salsa di pomodoro incinta. La crisi non minaccia la continuità della specie: sta per nascere una nuova salsina. Emio Donaggio

Persone citate: Ballard, Black-decker, Chiaramello, Orwell, Paolo Ferrari, Robin Hood, Zavattini

Luoghi citati: Italia, Svizzera