Alla Mandria (in 50 mila) con sete di verde

Alla Mandria (in 50 mila) con sete di verde La prima domenica di apertura al pubblico del parco regionale Alla Mandria (in 50 mila) con sete di verde La prima domenica di apertura al pubblico del parco regionale della Mandria ha clamorosamente confermato che la sete di verde dei torinesi è inestinguibile e di lunga data. Decine di migliaia di persone («Sicuramente più di cinquantamila», dicono i vigili addetti alla sorveglianza) hanno affollato nello spazio di poche ore i boschi sino a due giorni fa silenziosi. Le condizioni non apparivano certo favorevoli: la distanza del parco dalla città, l'autunno avanzato, la giornata di ieri cominciata male, con una pioggia insistente che ha accompagnato la cerimonia inaugurale della mattina, presenti il sindaco di Torino, Novelli, e il presidente della giunta regionale, Viglione, non erano incoraggianti. Eppure, non appena nel primo pomeriggio il sole ha squarciato le nubi, i torinesi hanno raggiunto a migliaia l'ingresso dei «Tre cancelli» e si sono riversati lungo i viali e i sentieri recentemente sistemati e inghiaiati. Le automobili hanno rapidamente colmato il parcheggio predisposto per «solo» 350 vetture, lunghe file di auto in sosta e in movimento hanno intasato le strade di accesso fino alla strada vecchia di Lonzo. Il tempo a disposizione era poco (alle 16,30 l'accesso è stato chiuso, molti ritardatari, seppure a malincuore, respinti) ma la fiumana di gente, dopo la sosta d'obbligo presso le gabbie in cui sono esposti esemplari della fauna che popola la tenuta, libera o negli allevamenti, si è incamminata tra le piante, incurante del freddo e del fango. XI silenzio dei boschi è stato rotto dalle risate e dagli strilli dei bambini e dalle grida di richiamo dei genitori, la pace degli animali selvatici turbata da centinaia di radioline accese per seguire la «domenica sportiva^). Qualcuno aveva portato anche il cane e, incurante di divieti e raccomandazioni, lo ha liberato. E' la prima giornata di apertura, molti sono andati alla Mandria solo per curiosità, attratti dai molti articoli che sui giornali hanno preannunciato l'avvenimento, ma un bilancio di questa domenica «sperimentale» e di quelle che seguiranno durante l'inverno deve tener conto anche di questi aspetti negativi: le inseparabili radioline, le sigarette accese tra gli alberi, rifiuti e cartacce (ieri nessuno si è portato la «merenda», ma in futuro, con tempo migliore, molti lo faranno certamente), le auto parcheggiate malamente anche davanti all'ingresso di ville e cascine lungo la strada d'accesso, dimostrano che non tutti sono maturi per usufruire di un bene pubblico tanto prezioso. I cervi e gli altri animali, che i pochi «eroi» della mattina, con ombrello e stivali, hanno ancora potuto vedere, non devono essere costretti a rintanarsi nei recessi più lontani e nascosti della tenuta. Oppure, come ha detto un vi¬ e e o n . , , , a . ¬ sitatore, la guardia zoofila Angelo Raineri, fermato a caso con moglie e figli lungo uno dei sentieri trasformato in una domenicale via Roma dalla folla scorrente senza sosta nei due sensi, ci vorrà davvero «maggiore sorveglianza»? Un altro visitatore, Lino Gammaraccio, guardando sconfortato la marea di auto: «Vegetazione e fauna avicola di queste colline ricordano da vicino la natura incontaminata del Parco nazionale degli Abruzzi: preservarla è un a ao o a oà eo o : a a ali n compito molto importante, saremo in grado di farlo?». Il rispetto della natura è tra gli obiettivi educativi di questa iniziativa della Regione, raggiungerlo tra colonne incessanti di cittadini nel parco e di auto sulle strade non sarà facile. Ma c'è ancora tempo prima di arrivare all'apertura quotidiana della tenuta: abbastanza perché tutti imparino che soddisfare la propria sete di verde non vuol dire far fare, ai pacifici abitatori selvatici della Mandria, indigestione di umanità. Davanti alla marea di folla arrivata nel pomeriggio, gli animali si sono rintanati nel bosco (Foto Sergio Solavaggione)

Persone citate: Angelo Raineri, Lino Gammaraccio, Novelli, Sergio Solavaggione, Viglione

Luoghi citati: Torino