Incertezza nei colloqui a Ginevra

Incertezza nei colloqui a Ginevra Incertezza nei colloqui a Ginevra (Dal nostro corrispondente) Ginevra, 31 ottobre. (I. f.) Notizie di tono pessimistico e speranze più o meno giustificate in un'imminente intesa sui problemi di fondo continuano ad alternarsi negli ambienti vicini alla conferenza di Ginevra sul futuro della Rhodesia. In seguito alle voci di un probabile ritiro dai negoziati del primo ministro rhodesiano Smith il fallimento della conferenza sembrava inevitabile, ma l'odierna giornata si è conclusa su una nota cautamente ottimistica: non solo Smith è rimasto, almeno per era, ma in pari tempo il presidente dei lavori, il diplomatico britannico Ivor Richard, ha tenuto a dichiarare in serata che «risultati sostanzialmente positivi e costruttivi» sono emersi dai suoi colloqui informali di oggi con i capi delle diverse delegazioni nonché con il vice segretario americano Schaufele, esperto di questioni africane.' Richard ha aggiunto che «è stato possibile avvicinare oggi il punto di vista del governo bianco di Salisbury a quello dei leaders nazionalisti». Osservatori bene informati hanno però affacciato qualche dubbio sulla blanda serenità di Richard che, da quando è stato chiamato a dirigere il convegno sulla Rhodesia, non si stanca di ripetere: «Il clima delle conversazioni è buono». In realtà il bilancio dei primi quattro giorni della conferenza sembra tutt'altro che incoraggiante. Basti dire che finora è stata tenuta un'unica riunione plenaria al palazzo ginevrino delle Nazioni Unite e per il momento le due parti non sono riuscite a mettersi d'accordo sulla data della prossima seduta ufficiale, ma per non perdere tempo le discussioni proseguono in forma di incontri bilaterali.

Persone citate: Ivor Richard, Salisbury

Luoghi citati: Ginevra, Rhodesia