E' morto il bambino avvelenato dal latte

E' morto il bambino avvelenato dal latte Il "giallo,, di La Spezia E' morto il bambino avvelenato dal latte La Spezia, 30 dicembre. Gianluigi Fregosi, il bimbo di sei anni, avvelenato con le due sorelline con l'anticrittogamico nel latte, è morto. Il procuratore della Repubblica, dott. Salutari, ha emesso due comunicazioni giudiziarie nei confronti degli zii Giorgio Bettinotti e Maria José, che coabitano con i Fregosi. Il reato a cui si fa riferimento nei due avvisi è quello di omicidio volontario, ma ciò non significa che contro la coppia siano stati raccolti elementi di accusa. Le condizioni delle due sorelle, Roberta, di otto anni, e Nadia, di 13 anni, non sono migliorate rispetto ai giorni scorsi e la riserva della prognosi dei sanitari non è stata ancora sciolta. Ivo Fregosi e Silvana Linari. i genitori dei tre fratelli, sono distrutti dal dolore. Grande commozione ha suscitato la notizia del decesso di Gianluigi, e ora ci si chiede se si tratti d'un efferato delitto, d'un atroce « dispetto » andato oltre le intenzioni, oppure d'una disgrazia- dovuta a disattenzione nel maneggio dei recipienti in cui in casa Fregosi veniva custodito o bollito il latte fornito da un contadino del posto. I fatti sono noti. La sera della vigilia di Natale la più grande delle sorelle Fregosi, Nadia, si reca come d'abitudine a prendere il latte in casa d'un vicino. La bottiglia piena viene poi riposta nel frigorifero, che si trova nel corridoio di casa dei Fregosi, che coabitano, in appartamenti separati, con la sorella di Ivo, Maria José, sposata con Giorgio Bertinotti, genitori questi ultimi d'un bambino di circa quindici mesi. La mattina successiva il latte viene versato in un tegame e fatto bollire per preparare la colazione dei tre bambini, che viene servita poco dopo le otto. Meno di un'ora dopo i tre fratellini accusano violenti dolori e conati di vomito e vengono portati all'ospedale. Gianluigi è gravissimo, si fa di tutto per strapparlo alla morte, ma purtroppo invano. Scattano le indagini dei carabinieri e dopo i primi accertamenti si scopre che nel latte c'è un potente insetticida. Subito i carabinieri cercano di stabilire in quali circostanze il micidiale veleno possa essere finito nel latte. Emerge cosi l'atroce ipotesi che qualcuno possa averlo versato per un « dispetto ». Questa sera tardi, il procuratore della Repubblica consegna le due comunicazioni giudiziarie al maresciallo Demi- f. c. La Spezia. Maria José Fregosi, implicata nella morte del nipotino avvelenato dall'anticrittogamico nel latte (tel. Ap)

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