Capodanno da incubo

Capodanno da incubo Ruscalla e Rosso ancora sequestrati Capodanno da incubo L'impresario edile è prigioniero dal 15 ottobre, il titolare della Usa Express dal 30 novembre - Indagini sulla mafia calabrese Ancora una volta in Piemonte le vittime di un sequestro si preparano a trascorrere un Capodanno da incubo, ostaggi Inermi In mano ai rapitori, mentre s'accresce durante i giorni di festa l'angoscia delle loro famiglie. Era toccato in precedenza a Luigi Rossi di Montelera, nel 1973, ed alla consuocera di Agnelli, Carla Ovazza, liberata proprio all'alba del 1976, l'anno nero che in un crescendo di paura vide nove persone imprigionate a scopo d'estorsione. Oggi sono nelle mani dei banditi il costruttore edile Adriano Ruscalla, di 51 anni, sequestrato 11 15 ottobre, e l'industriale Romano Rosso, di 46 anni, rapito nel tardo pomeriggio del 30 novembre. Le vittime. Adriano Ruscalla appartiene a una nota famiglia di costruttori ed è titolare, col fratello, di una società con parecchi cantieri e trenta dipendenti; sposato e padre di tre figli abita in una villa di corso Giovanni Lanza 101, poco distante dalla palazzina della famiglia di Pietro Garis, il bimbo rapito nella primavera del '75. Nella stessa zona esclusiva della collina, in corso Alberto Picco 35, abita l'Industriale Romano Rosso: anch'egli sposato, con tre figli (1 maschio e 2 gemelle), è proprietario della lisa Express (industria laminazione stampaggio alluminio) di corso Pastrengo 46 a Collegno. / sequestri. Per molti versi simile appare l'azione del banditi che hanno preso in ostaggio i due uomini, strappandoli alla loro vita quotidiana quasi alla stessa ora, al termine di una giornata lavorativa. Adriano Ruscalla viene prelevato verso le 18,15 nell'ufficio vendite di un nuovo complesso residenziale in corso Teleslo 8 da un commando di rapitori che lo trascina di forza su una «Alfetta»: unica testimone, una passante ferma in attesa del marito su una «850», che vede la vittima dibattersi e gridare disperatamente. Nessuno Invece assiste al sequestro di Romano Rosso, bloccato dai banditi sulla propria auto mentre rincasa dall'ufficio, poco dopo le 18: solo mezz'ora dopo (alle 18,45) un dipendente della lisa Express trova la «Renault» dell'industriale vuota e bloccata col fari accesi In via del Brucco, a Collegno. Una lieve strisciata sul fianco sinistro della vettura e tracce di frenata sull'asfalto non lasciano dubbi, è 11 sedicesimo rapimento in Piemonte. Le trattative. Con il « silenzio stampa» richiesto dalle famiglie, giornali e televisione hanno tentato di contribuire ad una rapida liberazione degli ostaggi. Polizia e carabinieri non si sono mossi avventatamente per non costringere i rapitori a reazioni inconsulte, lo stesso atteggiamento ha tenuto per ora la magistratura. Ma, alla vigilia di Capodanno, Adriano Ruscalla e Romano Rosso sono ancora tenuti prigionieri. Da chi, in quale cella o cascinale, quanto pretendono i banditi? Domande senza risposta, come rimangono insoluti gli Interrogativi che riguardano la matrice del sequestri, 1 manovali reclutati per l'azione ed i loro mandanti. Si parla ancora di mafia calabrese, di indagini condotte fino nei contrafforti dell'Aspromonte: dopo l'esempio di un milanese rapito e trasferito verso la Calabria in una betoniera — commentano gli inquirenti — nessuna ipotesi può essere esclusa. Poco o nulla, comunque, trapela dal riserbo che 1 familiari mantengono sulle trattative. Più avanzate sembrano quelle per la liberazione del Ruscalla, in cui sarebbe stato raggiunto l'accordo per un acconto di 600 milioni: ma il silenzio seguito al primi approcci telefonici ha fatto temere il peggio, mettendo persino in dubbio 11 vero movente del sequestro (vendetta invece che estorsione?). Ancora più misteriosa la sorte di Romano Rosso che non potrebbe, secondo affermazioni dei congiunti, versare cifre esorbitanti per il riscatto: dopo un'unica telefonata anche su questa trattativa è scesa una cor¬ tina di atroce silenzio. ro. re. Fi l ié In mano ai banditi: Adriano Ruscalla e Romano Rosso

Luoghi citati: Calabria, Collegno, Piemonte