Come la Cee difende V industria tessile di Renato Proni

Come la Cee difende V industria tessile A gennaio inizia il negoziato Come la Cee difende V industria tessile Misure protettive contro la concorrenza delle importazioni dai Paesi in via di sviluppo (Dal nostro corrispondenteJ Bruxelles, 28 dicembre. Ai negoziati sull'accordo internazionale per i tessili (Mfa) che cominceranno all'inizio del prossimo anno a Ginevra sotto l'egida del Gatt, la Comunità economica europea cercherà di ottenere modifiche per salvaguardare la propria industria tessile. Ci sarà probabilmente uno scontro con le posizioni dei Paesi in via di sviluppo che chiederanno una ulteriore liberalizzazione degli scambi nel settore dei tessili e anche con quelle degli Stati Uniti, del Giappone e della Germania che preferiscono il rinnovo dell'accordo, vecchio di tre anni, sulle stesse basi. Se non si raggiungerà un nuovo accordo, è probabile che la Cee imporrà nuove quote alle importazioni di tessili, su basi nazionali. Al problema sono interessati l'Italia (e in particolare il Piemonte), la Francia e il Regno Unito, le cui industrie tessili sono in declino a causa della potente concorrenza delle nazioni extracomunitarie. Da un anno, le industrie tessili europee hanno esercitato una forte pressione sulla Commissione europea di Bruxelles affinché elaborasse una politica di resistenza alle importazioni incontrollate dei tessuti, affermando che in caso contrario le fabbriche europee avrebbero perso lavoro, operai e profitti. La Commissione europea ha ora fatto proprie le critiche all'accordo Multifibre e ha definito «insopportabili» le importazioni di prodotti tessili dai paesi in via di sviluppo. Alla fine di ottobre, la Comitextil (che raggruppa le industrie tessili della Comunità) ha presentato un documento alla Commissione di Bruxelles in cui si notava il costante deterioramento dell'industria. Per ogni tonnellata di tessuto importato, affermava il documento, un lavoratore europeo perde il posto. Gli esperti della Commissione europea hanno ora elaborato una strategia in cinque punti per i prossimi negoziati di Ginevra. La Cee, innanzitutto, solleverà il problema dei prezzi troppo competitivi delle importazioni, chiederà nuovi livelli ai quali possono scattare le misure protettive, chiederà il controllo delle importazioni in previsione di restrizioni, solleciterà l'ammorbidimento dell'effetto cumulativo delle importazioni globali su un particolare mercato e infine chiederà un livellamento delle importazioni in tutti i Paesi. Renato Proni

Persone citate: Gatt