Carlo Campagna €ondannato a IO mesi per falso e trulla

Carlo Campagna €ondannato a IO mesi per falso e trulla Il play-boy di Martine Beauregard Carlo Campagna €ondannato a IO mesi per falso e trulla Aveva intascato crediti concessi a suoi clienti e alterato documenti di mutui - Altro processo a Licciardello, amico di Panizzari: assolto Carlo Campagna, 11 play-boy torinese diventato famoso sulle pagine della cronaca all'epoca della misteriosa morte di Martine Beauregard, è stato condannato ieri a dieci mesi con la condizionale, per falso e truffa, dalla terza sezione del tribunale (presiden- te Jannlbelli, p.m. Burzio). Al suo ] fianco, sul banco degli imputati, I doveva sedere il notalo Dario Mo-1 rano (attualmente in carcere per truffa) che ha però mandato un certificato di malattia per giusti- accuLtolSdiC""aLsoPin aU^pubbììci' l'appuntamento con la giustizia è stato quindi rinviato al 25 gen-1 naio. I fatti contestati risalgono al periodo 1969-'71. Stando ai capi | d'imputazione il Campagna avreb-1 be presentato all'amministratore della società «Fincredito», Carlo Monaco, pratiche fasulle in cui figuravano richieste di prestito per suoi clienti. I soldi invece li avrebbe intascati lui, falsificando le relative pratiche e le cambiali che i clienti gli rilasciavano. L'im. putazione di bancarotta è conseguente alla dichiarazione di fallimento della società «Carlo Ferraris» della quale Campagna era procuratore generale. L'accusa di falso Ideologico in atto pubblico gU è stata invece mossa in concorso con il notaio Morano: Campagna stipulava mutui ipotecari, ma alla stesura dell'atto notarile le somme prestate per il mutuo non venivano erogate se non in parte. Per quanto riguarda infine il ricorso abusivo al credito, il suo difensore avvocato Foti ha spiegato che 1 98 milioni prestati dalle banche al Campagna sono stati interamente recuperati dagli istituti di credito che si sono avvalsi delle garanzie fideiussorie. Il tribunale, come si è detto, l'ha condannato al minimo della pena concedendo il beneficio della condizionale. Sempre ieri in tribunale è comparso Giuseppe Licciardello, 47 anni, accusato di aver svaligiato un alloggio nell'agosto di quest'anno. Difeso dall'avvocato Perla, è riuscito a dimostrare la propria innocenza, ma è stato ugualmente condannato a sei mesi e 15 giorni per aver usato una patente falsa nel periodo in cui era latitante. II nome del Licciarello, come si ricorderà, è legato a quello di Giorgio Panizzari, il bandito con dannato all'ergastolo per l'assassinio dell'orefice Baudino. Dopo il delitto era stato sospettato dagli inquirenti di complicità perché amico di Panizzari e di Cardino ma anche in quell'occasione era riuscito a provare la propria innocenza. Un alibi di ferro dimostrò infatti che non aveva partecipato alla rapina. Sembrò aver cambiato vita do p0 a matrimonio ma i suoi guai con la giustizia non erano finiti, venne infatti arrestato per aver I lllllllllmlilllllimllllmllllmlllllllmllmllllm acquistato merce rubata. Accusato di ricettazione fu riconosciuto colpevole e condannato a tre anni e un mese di carcere. Scontata metà pena ottenne la libertà provvisoria. Si riparlò di lui cinque anni fa quando venne ferito con | un colpo di pistola all'uscita da un club privato Il 31 agosto infine, secondo la denuncia che l'ha portato ieri in tribunale, sarebbe entrato in casa di Ida Bertozzi e Maddalena Bavaro. «Non volevo rubare — ha detto ai giudici — avevo affittato l'alloggio e ne possedevo le chiavi. Credevo che gli inquilini precedenti fossero già via». Il tribunale gli ha creduto. Carlo Campagna, condannato - Giuseppe Licciardello