Napoli: Pagato rilasciato il banchiere un miliardo di riscatto

Napoli: Pagato rilasciato il banchiere un miliardo di riscatto Era stato rapito mentre andava in banca Napoli: Pagato rilasciato il banchiere un miliardo di riscatto Antonio Fabbrocini, 77 anni, durante la prigionia è rimasto bendato - Le sue condizioni sono buone - Si esclude che i rapitori siano legati ai Nap - Quattro fermati (Dal nostro corrispondente) Napoli, 28 dicembre. E' durata soltanto una settimana la prigionia del banchiere settantasettenne Antonio Fabbrocini rapito il 21 dicembre a Terzigno, verso le 9 di mattina, mentre alla guida di una utilitaria si stava recando alla sede centrale del suo istituto di credito, nella piazza del paese alle falde del Vesuvio. Il rilascio è avvenuto qualche ora prima dell'alba, sulla statale 88, strada che congiunge Avellino a Salerno. Segrete le modalità del riscatto, condotto dall'avvocato di famiglia. Secondo indiscrezioni, la somma versata dai Fabbrocini, che sono proprietari anche di un'avviata azienda agricola, sarebbe stata di un miliardo. Voci ufficiose fissano in 960 milioni la cifra consegnata per ottenere il ritorno a casa del «patriarca». Antonio Fabbrocini che ha 8 figli e 21 nipoti è apparso in buone condizioni di salute. «Soltanto un'accelerazione del ritmo, un po' di sofferenze al miocardio — ha detto il nipote Angelo, cardiologo, accorso a prelevare il nonno dopo la liberazione — ma nessuna complicazione. Nel periodo della breve prigionia non gli sono state somministrate medicine e ho notato che, durante il tragitto verso casa, era sotto choc: parlava, parlava..., un flusso precipitoso di parole». Sul rapimento Fabbrocini indaga il sostituto procuratore della Repubblica dott. Manlio Minale. Si cerca d'individuare il posto dove è stato tenuto segregato l'anziano banchiere e l'organizzazione che ha fatto il colpo. Si esclude qualsiasi matrice politica. Il sequestro sarebbe opera di elementi mafiosi della zona vesuviana. Le telefonate pervenute in casa Fabbrocini e rivendicate a nome dei Nap sarebbero state un espediente per confondere le piste. Che cosa ha detto Fabbrocini al magistrato? Il segreto istruttorio non consente di penetrare la vicenda in tutti i suoi aspetti. Si conoscono soltanto le circostanze del rilascio. L'avvocato Gianni Peluso, legale di famiglia, che fin dal secondo giorno del sequestro ha stabilito i contatti con i banditi, non ha rilasciato dichiarazioni. Antonio Fabbrocini, verso mezzogiorno, rifiutando qualsiasi intervista, ha scambiato un breve saluto con i giornalisti. Per sua stessa ammissione, sarebbe stato tenuto sempre bendato in un locale angusto, tenuto d'occhio da un uomo incappucciato. «L'unica cosa certa — ha detto — è che ho parlato con una sola persona. Ma più che un discorso è stato un monologo. Ero sempre io che esprimevo ad alta voce i miei pensieri». La località in cui è stato tenuto prigioniero sarebbe Vallo di Lauro, una piana confinante con la zona vesuviana. L'anziano uomo d'affari, in base all'accordo preso con i rapitori, sarebbe dovuto tornare a casa mezz'ora dopo il pagamento del riscatto, cioè ieri sera, ma soltanto alle due di stanotte, Antonio Fabbrocini è stato svegliato dal suo carceriere. «Ci siamo, è venuto il momento. Sei libero», gli ha detto. Sempre bendato, è stato trascinato su un'auto che è partita a velocità sostenuta, seguita da un'altra vettura. Il viaggio è durato circa un'ora e mezzo e, verso le 4,30, Fabbrocini è stato abbandonato nell'auto — una «850» risultata rubata ieri sera a Nocera Inferiore —. «Qui ci sono delle case — ha detto uno dei banditi —, vedi tu cosa devi fare». Dopo una i e i , decina di minuti — il tempo di dare ai malviventi la possibilità di allontanarsi a bordo dell'altra macchina —, il banchiere si è tolto la benda e ha cercato soccorsi. Ha suonato al citofono di uno stabile al rione Martini, un agglomerato di case popolari alla periferia di Avellino. «Sono Fabbrocini — ha gridato all'uomo che, assonnato, era accorso a rispondere —. Informate la polizia ed i carabinieri che sono libero. Non so nemmeno dove mi trovo...». Forse, nel timore che si trattasse di uno scherzo, non gli è stato aperto ma è stato dato immediatamente l'allarme in questura. Poco dopo, Fabbrocini è stato raggiunto dal vicequestore Franchini. Negli uffici della questura, il banchiere è rimasto per circa un'ora prima d'incontrarsi con i familiari che si erano riuniti nella villa-azienda di Terzigno ih attesa del rilascio. Questa sera la polizia ha fermato quattro individui ap¬ partenenti alla mala dei co-1 munì vesuviani. Si ignorano, al momento, gli indizi e gli elementi su cui gli investigatori stanno lavorando. a. 1. Napoli. Il banchiere Antonio Fabbrocini poco dopo il rilascio (Telefoto Ansa)

Luoghi citati: Avellino, Lauro, Napoli, Nocera Inferiore, Salerno, Terzigno