Duina: "Non cederò il Milan»

Duina: "Non cederò il Milan» Sincero bilancio dopo un anno dì presidenza rossonera Duina: "Non cederò il Milan» "L'allenatore è serio e preparato, i giocatori ci sono invidiati da parecchie società, la squadra si riscatterà presto" • Ammette comunque che gli sarà sempre più diffìcile occuparsi del club in prima persona "Le critiche della stampa sportiva mi hanno insegnato un autocontrollo che prima non possedevo" (Dal nostro Inviato speciale) Sanremo, 27 dicembre. Duina a cuore aperto. Amarezza e speranze si accavallano nell'animo del presidente del Milan, uno che non è abituato a fare il cavallo perdente. Dopo un anno di « vita » nel calcio questo industriale che ha allargato il suo giro di affari In tutto il mondo, si permette una pausa di meditazione anche se, precisa, è troppo orgoglioso per abbandonare una società come il Milan che gli ha dato molte preoccupazioni ma che è strutturalmente solida e che possiede dirigenti la cui amicizia resiste anche fuori dell'ambiente rossonero. Nella sua villa da favola sui colli di San Bartolomeo, Duina può gettare lo sguardo verso il mare aperto e verso « Portosole » la sua ultima « creatura »: parla del Milan e del calcio con affetto, con molta simpatia. Si stupisce innanzitutto che qualcuno possa pensare che voglia cedere entro breve tempo il suo club: « Non c'è nessuna trattativa in vista — precisa — chi afferma il contrario è nel falso, mi sono lanciato in questa avventura quando sarebbe stato più logico che simile esperimento fosse fatto da un elemento più giovane. Pensavo appunto a mio genero ma lui non vuole saperne: lo sport preferisce farlo in prima persona ». Una pausa e pei continua: ■ Non capisco perché si voglia gettare tanto fango sul Milan. Non abbiamo debiti, l'allenatore fa il suo dovere, non ci sono problemi di natura finanziaria, fra gli azionisti siamo tutti amici. Non abbiamo trovato alcuna difficoltà a reperire consiglieri disposti a dimettersi per potere ridurre il Consiglio, eppure si continua a leggere che le cose al Milan vanno male ». Al suo fianco c'è l'Inseparabile segretario Schachner: un elemento che a sua volta sta facendosi un'importante esperienza in un mondo così complicato come quello calcistico. Forse, replichiamo a Duina, è una questione di classifica « Ebbene — risponde — vi assicuro che il Milan è una certezza non una speranza. Otterrà presto risultati migliori per cui cesseranno quelle litanie che si leggono nei suoi confronti. Per tanti motivi: dove lo trovate un presidente che difende il suo allenatore sino in fondo come ha fatto il sottoscritto con Marchioro? Dove lo trovate un presidente aperto al dialogo come Duina? Abbiamo un Consiglio con elementi che si rispettano, non abbiamo debiti verso terzi: l'allenatore è serio, preparato, i giocatori ci vengono invidiati da molte società. Il Milan si riscatterà presto ». — Il suo impatto col calcio è avvenuto in un momento poco felice. « Confesso — risponde — che sono rimasto letteralmente choc- caro. La stampa ha fatto bene a beccarmi per certe mie battute ma in quel momento io passavo da un'osservazione staccata ad una forma di "tifo" per cui mi esprimevo In modo poco consono ad un presidente. Non Intuivo ancora le conseguenze di certe mie considerazioni. Il calcio è un fenomeno sociale di primaria importanza, me ne sono accorto a mie spese. Proprio come lo sono in America il baseball ed il football di cui mio figlio, che vive negli Usa, va matto. E mi stupisce che la classe politica non presti più attenzione a questo fenomeno che assume proporzioni di altissimo significato. Il giro di de¬ naro ha un'importanza relativa rispetto a tanti altri fattori che esprime, i sentimenti collettivi ad esempio, lo stesso amore della folla verso un simbolo, un atleta. Senza dimenticare il governo che questo calcio ha saputo crear-, si e la sua funzionalità sotto tanti aspetti ». — Forse allora è meglio che Ir. politica non se ne interessi. • Non so, non voglio entrare in merito ma ripeto il fenomeno del calcio non va interpretato soltanto attraverso i pochi incidenti che si registrano negli stadi o nelle compravendite da due ■'miliardi che inorridiscono i falsi moralisti ». — Accennava all'inizio ad una fase di meditazione per questo Milan che la dà tanti grattacapi. « Si — precisa — dovrò riflettere in quanto certe situazioni vanno verificate. Se continuerò ad occuparmi in prima persona del Milan — e questo diventa sempre più difficile per gli impegni che mi attendono — può darsi che la società ed il calcio diventino parte importante della mia vita. Certi problemi ad ogni modo dovranno essere aflrontati non più affidandomi a certi personaggi. Dovrò rivedere tante cose ». Duina non approfondisce l'argomento ma le soluzioni sono intuibili: il presidente formerà uno staff tecnico-dirigenziale in grado di esprimersi meglio rispetto a quello attuale. » Quando entrai nel Milan — continua — precisai che mi sarebbero occorsi almeno cinque anni per potere lavorare con una certa efficienza. Pianetii all'inizio non pagò forse lo scotto dell'inesperienza? Fraizzoli continua ad essere criticato dopo dieci anni di appassionato lavoro e cosi avviene per altri presidenti sempre sulla breccia, lo lo feci controvoglia e a 60 anni non si possono avere molte velleità. Non ho nessuna intenzione di restarci a lungo ma fin quando farò il presidente cercherò di dare alla società una stabilità non soltanto finanziaria-. — Dopo un anno di esperienza nel calcio farebbe ancora lo scambio Benetti-Capello? « Premetto — replica deciso — che non l'ho voluto io. In secondo luogo non sono affatto dispiaciuto di avere un elemento come Capello anche se capisco che sta attraversando un momento difficile Quanto a Rivera chi gli dà la responsabilità di certe trattative dimostra di vedere la realtà coi paraocchi. Rivera ovviamente è stato determinante in certe decisioni specialmente quelle prese quando era praticamente il "padrone" del Milan. Benetti e Chi ninni godevano della mia simpatia, speravo che restassero, ma a volte I misteri del calcio sono infiniti ». — L'operazione Rocco non sembra avere dato risultati concreti. « Rocco è un personaggio simpatico, validissimo ed io vorrei averlo vicino, ma capisco i suol problemi. Agire marginalmente non rientra nella sua personalità: mi auguro che receda da certi suoi atteggiamenti e dia anche lui una mano al Milan ». — Presidente, qual è stata l'esperienza più interessante dopo questo suo primo bilancio col calcio? » / rapporti con la stampa — risponde — il giornalismo sportivo m' ha portato all'autocritica, mi ha insegnato un controllo che non possedevo e che non ritenevo necessario. La stampa sportiva in efI ietti non perdona, ma ho trovato I anche belle possibilità di dialogo. Parafrasando quanto mi disse un noto giornalista ho imparato a mie spese che "nel calcio come si parla, si sbaglia". Farò come i Boniperti ed ! Pianelli: cercherò di rispondere alle critiche coi fatti, critiche bene accette, lo premetto, purché siano costruttive e non basate su dati falsi ». Duina, il presidente naif, il «papà » di Rivera si ripromette davvero un anno nuovo e più fortunato per i colori rossoneri. Mezzi, dinamica e volontà non sembrano mancargli. Ora tocca ai giocatori confortare le sue speranze. Giorgio Gandolfi

Persone citate: Benetti, Boniperti, Capello, Giorgio Gandolfi, Marchioro, Rivera, Schachner

Luoghi citati: America, Sanremo, Usa