Rai: eletti i consiglieri di Giuseppe Fedi

Rai: eletti i consiglieri Per Vamministrazione Rai: eletti i consiglieri Roma, 22 dicembre. | Il primo atto della batta glia per le « poltrone » alla Rai s'è chiuso stamane, quando la commissione di vigilanza ha eletto i dieci consiglieri d'amministrazione di nomina parlamentare. Nove sono cambiati rispetto alla passata gestione. Sono stati scelti i de Giovanni Elkan, Antonino Berte, Pietro Adonnino e Nicolò Lipari; i comunisti Adamo Vecchi, Giorgio Tecce e Leonello Raffaelli; i socialisti Paolo Grassi ed Enzo Cheli e il liberale Franco Compasso, l'unico rappresentante del vecchio consiglio ad essere confermato. Una volta tanto le previsioni sono state rispettate: dopo l'accordo raggiunto stanotte a piazza del Gesù al termine di un lungo vertice fra i partiti l'attesa fumata bianca è giunta stamane. Subito dopo la riunione dell'ufficio di presidenza, si è votato per i dieci consiglieri. Tre dei 37 commissari presenti, la demoproletaria Castellina e i missini Delfino e Pisano, si sono astenuti, mentre il radicale Palmella non ha partecipato alla votazione « perché — come ha spiegato — eleggere un consiglio d'amministrazione al di fuori di Qualsiasi dibattito e previsione programmatica non è una cosa seria ». Dopo i dieci eletti oggi devono essere nominati altri sei consiglieri dal maggiore azionista della Rai, cioè llri, la cui assemblea sarà convocata entro la prima decade di gennaio. Pertanto è prevedibile che il nuovo asaetto dell'azienda sarà completato verso la fine di gennaio, quando il nuovo consiglio di amministrazione potrà eleggere presidente (Paolo Grassi), vicepresidente (dovrebbe essere confermato il socialdemocratico Gian Piero Orsello) e direttore generale (Giuseppe Glisenti, ex presidente dell'Intersind e attuale amministratore delegato della e Rinascente », o un « aziendale », Willi De Luca o Fabiano Fabiani, potrebbero subentrare a Michele Principe). Per quanto riguarda i consiglieri di nomina Iri, oltre a quello di Gian Piero Orsello, si fanno i nomi dei de Romolo Pietrobelli e Armando Rigobello, di Elena Croce (pri), Walter Pedullà (psi) e dello scrittore Paolo Volponi (pei). Fino all'ultimo, prima dell'intesa raggiunta stanotte a piazza del Gesù, la « rosa » de comprendeva il moroteo Rana e il fanfaniano Cresci. Poi i due nomi sono stati accantonati. Per quanto riguarda Cresci, la segreteria della de avrebbe fatto presente al senatore Fanfani e all'onorevole Moro, che avevano appoggiato la sua candidatura, l'inopportunità di portare alla conduzione della Rai un dipendente dell'azienda e le reazioni che un uomo fortemente politicizzato e decisamente anticomunista avrebbe provocato — com'è avvenuto — nel pei. Rispetto al precedente consiglio d'amministrazione della Rai, insediato il 23 maggio '75, sono cambiati i rapporti di forza tra i partiti. La de ha perduto un consigliere, passando da 7 a 6, il pei è passato da 2 a 4, il psdi da due a uno, mentre psi, pri e pli hanno conservato lo stesso numero di rappresentanti (tre i socialisti, uno i repubblicani e uno i liberali). Pur da angolature diverse, comunisti, socialisti, democristiani e liberali hanno giudicato in termini positivi le nomine. « Da questa vicenda — ha detto il senatore Valenza (pei) — esce rafforzata l'unità dello schieramento riformatore, condizione prima per far avanzare la riforma per lo sviluppo e il potenziamento del servizio pubblico e radiotelevisivo ». Dopo aver sottolineato che la de ha proposto per prima il rinnovamento ai vertici della Rai, l'on. Bubbico ha aggiunto: « Ci auguriamo che l'elezione del consiglio segni l'inizio della ripresa del consenso del Paese intorno al servizio pubblico ». «Il senso vero del rinnovamento — ha affermato tra l'altro il responsabile dell'ufficio informazione del psi, Tempestini — sta nella volontà di superare la crisi del servizio pubblico e nella riaffermazione dello spirito della riforma, che ha tra i suoi punti essenziali il pluralismo culturale e al tempo stesso l'efficienza della gestione ». « Probabilmente per la prima volta — ha rilevato l'on. Costa (pli) — dopo lungo tempo il consiglio nasce senza una esplicita lottizzazione. La votazione è avvenuta infatti dopo due rinvii determinati dalla necessità di scelte che prescindessero da rigidi criteri di partito ». Giuseppe Fedi

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