Pollini tra Mozart e Chopin

Pollini tra Mozart e Chopin Pollini tra Mozart e Chopin CHOPIN: -PolonaiseS'. Maurizio Pollini. DG 2530 659. MOZART: 'Klavierkonzerte. K 488 e K 459. Maurizio Pollini. Wiener Philharmoniker, dir. Karl Bóhm. DG 2530 716. Continua la scalata degli artisti italiani a quell'Olimpo della musica classica che è il catalogo della Deutsche Grammophon. Questa marca già aveva un'Incisione delle Polacche di Chopin nel- i l'esecuzione di Shura Cerkassy, ma non eslia ad aprire le porte al nostro Pollini, che presenta le I sette grandi composizioni di questo titolo (con I esclusione, cioè, delle tre op. 71, che nonostante Il numero d'opera sono composizioni giovanili, di pubblicazione postuma). Si può Immaginare quali scintille produca lo scabro 'Staccato' di Pollini con quegli urti di ritmi rimbalzanti, quasi un tintinnar di spade o cavallereschi colpi di tacchi! con quale nettezza vengono fuori gli accordi martellati dell'accompagnamento nella Polacca in fa diesis minore, e quali polsi di ferro guidino la celebre galoppata nel trio della celeberrima Polacca op. 53 in la bemolle maggiore (questo capolavoro che non si può quasi più ascoltare dopo l'irresistibile parodia dei fratelli Marx in Una notte sui tetti). Ma è ormai tempo che Pollini non s'accontenta più delle soddisfazioni atletiche sulla tastiera, e così l'ascoltatore avveduto porgerà orecchio specialmente allo spettrale « sotto voce' nel trio in si maggiore della Polacca op. 26 n. 2, alle oasi dì tenerezza smarrita della Polacca in fa diesis minore, e a tutta la singolarissima Polacca-Fantasia op. 61, uno dì quei lungimiranti ponti che l'ultimo Chopin gettava verso l'avvenire dell'arte. Nell'altro disco l'interpretazione di Pollini, di cui si sa bene quanto Mozart gli sia congeniale (volevano perfino farglielo interpretare in un film!) viene offerta sopra il piatto d'oro dell'orchestra dei Filarmonici di Vienna diretti con fuoco e freschezza del tutto giovanili da quel mozartiano per eccellenza che è l'ottuagenario Karl Bóhm. Si tratta del Concerto in fa maggiore K 459 (con brutto errore Indicato sulla copertina e nelle note illustrative come 'Concerto dell'Incoronazione', mentre questo titolo spetta al Concerto In re maggiore K 537) e del Concerto in la maggiore K 488, uno del più sereni e lieti della maturità mozartiana. Anche del primo di questi la Deutsche Gramophon possedeva un'incisione di alta qualità artistica, dovuta all'indimenticabile Clara Haskil e al direttore Ferenc Fricsay: la replica presente non è da meno, il che è tutto dire. m. m.

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