Si sono costituiti gli amanti sospettati per l'omicidio di «Patrizia», il travestito

Si sono costituiti gli amanti sospettati per l'omicidio di «Patrizia», il travestito Rientrati da Foggia con il figlio: «Che c'entriamo noi in questa vicenda?» Si sono costituiti gli amanti sospettati per l'omicidio di «Patrizia», il travestito Malgrado la proclamazione d'innocenza, il magistrato li ha spediti in carcere, lei per falsa testimonianza - La ricostruzione dei fatti ■ Un'ipotesi: la donna elegante e capricciosa ha spinto l'amico a uccidere per liberarsi comunque di lui? Dalla gelosia alla tragedia il passo è stato breve: ed ha pagato con la vita un giovane apparentemente al di sopra di ogni sospetto, Alessandro Gabella conosciuto come « Patrizia » per via delle sue abitudini effeminate. L'omicida presunto, Angelo Lepore, 31 anni si è costituito ieri al sostituto procuratore della Repubblica dott. Zagrebelsky che l'ha arrestato riservandosi di interrogarlo nei prossimi giorni. Con lui c'era la sua compagna, Elisabetta Riccarand, per gli amici « Luisa », 25 anni: il magistrato l'ha arrestata per falsa testimonianza dopo un lungo interrogatorio, e sarà riascoltata perché « Luisa » avrebbe, almeno secondo il rapporto della polizia ruolo preminente in questa storia di strane passioni. La Riccarand ed il Lepore si sono presentati al giudice dopo aver consultato 1 rispettivi difensori avvocati Accatino e Gianaria. « Siamo qui ma con il delitto non abbiamo nulla a che vedere ». Come si difendono? Dicono di esser partiti sabato per Foggia. « abbiamo portato nostro figlio Simone a prendere un po' d'aria di mare: ne ha bisogno per la salute ». A Foggia avrebbero letto « La Stampa » e appreso che la polizia li stava cercando per l'omicidio del travestito. « In tutta fretta abbiamo fatto le valigie per Torino, per sapere cosa c'entriamo noi con "Patrizia". Siamo innocenti ». L'alibi è modesto. Vediamo perché, sulla scorta degli indizi, raccolti dal capo della mobile Fersini, dal commissario Vinci e dai funzionari della mobile Pappalardo e Faraoni. Tutto va inquadrato nella vita passata e presente di « Luisa », cioè della Riccarand, donna irrequieta, non bella ma elegante e briosa, disponibile e stanca del suo innamoratissimo amico dopo sei anni di vita in comune. Dunque « Luisa » che ha conosciuto sul marciapiede Angelo Lepore (il giovane ha precedenti penali per sfruttamento) si convince a ritirarsi in casa. Ad onor del vero è proprio l'amico a trasformarla in casalinga, ma la giovane se certe cose non le fa più per soldi continua a farle per abitudine o per amore suscitando la gelosia del suo focoso Angelo. La gelosia si acuisce soprattutto dopo la nascita del figlio (Simone ha 3 anni): Angelo vuole « Luisa » tutta per sé, sospetta gli amici, diventa ombroso ed irascibile quando scopre una nuova Infedeltà. Negli ultimi tempi Lepore ce l'ha con un terzetto. Federico Ferrara, Germano Esposito ed appunto « Patrizia », alias Alessandro Cabella. Sospetta che se la intendano con Elisabetta-« Luisa » ed è proprio questo tasto che fa da sfondo alla morte del travestito. Sabato sera nella pizzeria di via Caraglio s'incontrano il Lepore e il Ferrara, parlano di « Luisa » e di corna. Lepore per far vedere che non scherza tira fuori di tasca una pistola. Non sa maneggiare armi e parte un colpo che si conficca nel muro. Chiede scusa per l'incidente, piange, offre da bere. Proprio in quel momento giunge « Patrizia «Alessandro. Il Le¬ s pore nervoso lo saluta: « Ciao finocchio ». L'altro ribatte seccato: « Finocchio sarai tu e per di piùcornuto perché non sai tenerti la tua donna ». Le parole diventano aggressive, scoppia un litigio violentissimo. Lepore e « Patrizia » escono dalla pizzeria, sono quasi le 23. Alcuni testimoni 11 vedono salire sulla « 124 » del Lepore dov'è seduta anche Elisabetta Riccarand. A mezzanotte Angelo e l'amica tornano alla pizzeria; « Patrizia » non c'è. « L'abbiamo lasciato in piazza Massaua » dicono, « Non sappiamo dove sia andato ». C'è un'ora come si dice « vuota » nell'alibi degli amanti, nella quale « Patrizia » è freddato a colpi di pistola. L'ha ucciso Lepore? Alla Mobile confermano. Deciderà il magistrato. Un particolare potrebbe chiarire sotto una luce diversa il movente del delitto. Bisogna tornare alla Riccarand. La donna giustificava le sue avventure amorose dicendo agli amici: « Sono stufa di Angelo. Devo farlo fuori in qualche modo, magari mandarlo in galera per un delitto ». C'è riuscita? Se cosi fosse, «Luisa» avrebbe provocato la gelosia del convivente fino a portarlo ad uccidere. Per sbarazzarsene, per riacquistare la propria Indipendenza. L'artefice dell'omicidio sarebbe lei, il travestito la vittima sacrificale, l'amico uno strumento portato all'autodistruzione con diabolica astuzia. Angelo Lepore in questura - La sua amante, Elisabetta Kiccarand detta "Luisa", viene condotta alle Nuove

Luoghi citati: Foggia, Torino