Operai psi denunciano un deputato agli organi disciplinari del partito
Operai psi denunciano un deputato agli organi disciplinari del partito Operai psi denunciano un deputato agli organi disciplinari del partito E' l'on. Froio: "Gli abbiamo fatto da galoppbi elettorali, non ha pagato il rimborso spese pattuito" - Sono una trentina, chiedono 10 mila lire il giorno Due attivisti del psi hanno denunciato l'on. Franco Froio alla commissione di controllo regionale del partito: sostengono che il parlamentare non ha ancora provveduto al rimborso delle spese affrontate nel corso della campagna elettorale da una trentina di suol sostenitori e fiancheggiatori che si occupavano dei comizi. I presunti creditori sono tutti operai Fiat che nel periodo a cavallo tra maggio e giugno hanno fruito di permessi non retribuiti per seguire l'on. Froio nella sua campagna. Chiedono ora di avere 11 « rimborso-spese » almeno nella cifra che era stata pattuita, 10 mila lire al giorno. L'esposto al partito è stato firmato da Luciano Fortuna, sindacalista della Uil alla Fiat Ferriere, e da Luigi Brugno. Recentemente i due hanno scritto al presidente della Camera on. Ingrao per denunciare la vivenda. Secondo l'esposto « da cinque lunghi mesi decine di compagni legati alla ex corrente dei mancinìani di Torino, attendono dal compagno Froio i pagamenti delle loro spettanze dopo innumerevoli solleciti». La commissione regionale di controllo del psi ha rinviato la questione agli organi dilettivi nazionali, competenti per i deputati, ma fino ad oggi non si sono avuti esiti. Alcuni degli attivisti si sono anche recati a Roma dove hanno avuto un incontro con il responsabile della Commissione centrale di controllo del psi, Menchinelli, a cui era stato demandato 11 compito di promuovere azione disciplinare nei confronti dell'on. Froio. C'è stato anche un colloquio con la segreteria di Mancini. Il 25 ottobre nuova denuncia a tutti gli organi del partito. Il 30 novembre Fortuna e Brugno si sono incontrati a Torino con l'on. Martuscelli, della Commissione centrale di controllo, ed hanno esposto le loro ragioni. E' stato detto loro di mettersi in contatto con un avvocato di Aosta che avrebbe liquidato le loro spettanze: « Ci siamo andati — dicono i due attivisti — ma il legale ci ha detto di non aver avuto nessuna istruzione per pagare. Così siamo ancora all'asciutto ». Ora hanno incaricato l'aw. Bonardo di tutelare 1 loro interessi. Non c'è stato possibile sentire l'on Froio perché si trova all'estero.
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