Lisbona, esperimenti col contagocce

Lisbona, esperimenti col contagocce Gli azzurri stasera (ore 22,30) contro il Portogallo per chiudere Tanno Lisbona, esperimenti col contagocce Bearzot da uomo prudente non arrischia troppi cambiamenti: Tunica novità è Scirea - Timida speranza di vedere in campo anche Sala nel finale - La squadra lusitana sul suo terreno può essere rivale temibile (Dal nostro inviato speciale) Lisbona, 21 dicembre. Fra sorrisi di soddisfazione e sommessi mugugni il Club Italia di Bearzot e Bernardini è arrivato a Lisbona. Domani sera c'è l'amichevole con il Portogallo, nata chissà come, ideata da chissà chi: nessuno vuole adesso accollarsene chiaramente la paternità. I sorrisi sono di quelli sicuri di giocare i novanta minuti; per quanto educati, I mugugni sono degli altri e non si può dar torto a chi viene in Portogallo alla vigilia di Natale per fare panchina o peggio. Ma la legge azzurra è questa, chi mira agli onori ed ai premi della qualificazione per l'Argentina deve pur soffrire. Peggio ancora stanno gli Under 21 di Azelio Vicini, che sino a Lisbona hanno volato con gli azzurri maggiori, ma che debbono sobbarcarsi altre due ore di sobbalzi per arrivare a Funchal nell'isola di Madera dove giovedì sera si batteranno contro i coetanei lusitani nel torneo • espoirs >. I Secondo Bearzot, la federazio| ne portoghese che in un primo ■ tempo aveva designato Oporto come sede di questo match, ha optato per Funchal non solo per dare un ccntentino ai fratelli che I vivono in mezzo all'Atlantico. A ] Madera fa caldo, il terreno si i prevede secco, i giovani eredi | di Torres ed Eusebio (si fa per dire, anche qui il calcio è in crisi di ricambio) sono piuttosto leggerini e dovrebbero essere avvantaggiati dal clima, contro avversari che per contro potrebbe¬ ro patire dello sbalzo di temperatura. Per la Nazionale A si tratta di un rodaggio in più in vista di un match, quello in Finlandia del prossimo giugno, che è lontano ma riempie già da tempo, sin da un minuto dopo la fine di Italia-Inghilterra, i pensieri di Enzo Bearzot. Se il ■ più responsabile ■ dei due tecnici azzurri non sarà toccato dalla grazia, vedremo domani sera in campo lo stesso centro-campo che aveva mostrato la corda nel- la pur trionfale partita contro i britannici di Don Revie. Se Enzo ha ragione a non considerare ancora maturi i tempi almeno in Nazionale, per andare in campo senza un punto di riferimento sicuro, e se di conseguenza la candidatura di Fabio Capello resiste alle ingiurie del tempo (e persino a quelle, per quanto ritirate con scuse, del presidente rossonero Duina), non si comprende perché non si diano novanta minuti interi a Zaccarelli, da settimane fra i migliori In campo del Torino. E' vero che la federazione italiana ha chiesto la chance di tre sostituzioni nel corso del match, ma è altrettanto vero che un giocatore va valutato nei 90 minuti. Il calcio ed i suoi interpreti da sempre vanno misurati nell'arco di una intera gara. Il rendimento dipende dal rodaggio sul terreno stesso, dalla conoscenza approfondita dell'avversario diretto, da uno studio della situazione che si può fare solo stando là in mezzo dal segnale d'avvio. Le staffette sono una cosa deleteria, peggio se programmate. Se II commissario tecnico confermerà gli Intendimenti della vigilia, rispetto a Roma sarà assente il solo Facchetti che cederà il posto ad uno Scirea In forma strepitosa. Per fortuna ci sarà Gaetano, sennò si dovrebbe parlare di viaggio Inutile. Non ci sarebbe nulla da scoprire, da controllare: tutto scontato, uomini e gioco. Può darsi che nel finale della gara si veda In campo anche Claudio Sala, al sjale » non è possibile chiedere di cambiare ruolo In Nazionale » e che altrimenti è chiuso dal titolare Causio. Senza entrare nel merito di una classifica di rendimento fra i due, perché ci sarebbe da scrivere un trattato sul calcio moderno, si può almeno obbiettare che in azzurro il centrocampista bianconero lardelli diventa terzino, che Gentile fa 10 stopper. Claudio Sala invece deve essere considerato un tipo con i paraocchi, capace solo di fare uno slalom ed un cross dalla fascia destra del terreno. 11 che non ci sembra giusto nel confronti del capitano granata che nelle ultime stagioni ha fatto l'ala, la mezza punta, il mediano sempre ad atto rendimento. Affrontiamo il Portogallo a distanza di meno di otto mesi. GII azzurri lo batterono a Torino per 3 a 1 (reti di Antognoni, Graziarli, Pulici e Fragulto) nell'ultimo match di rodaggio prima dello sfortunato torneo del bicentenario. Della nostra squadra che superò I lusitani a Torino, mancano gli infortunati Rocca e Bellugl, Facchetti che cede II posto a Scirea, Peccl che sostituiva Capello (e che ora sta appena riaffacciandosi sulla scena del campionato dopo il noto serio infortunio). Poi c'è Bettega al posto di Pulici, il quale per altro potrebbe rientrare in luogo di Grazianl. I portoghesi del et. Pedroto, stando alla formazione ufficiosa annunciata, hanno rivoluzionato la squadra alla ricerca come sono di nuovi elementi di valore. I « sopravvissuti » sono Mendes, Octavio, Alves e Fernandez. Fra le novità di maggior rilievo per II pubblico di Lisbona l'inserimento del giovanissimo Chalana del Benfica in prima linea. Punto di forza delle Under, Chalana è stato promosso a furor di popolo a meno di ripensamenti. E' un elemento di sicura classe, l'uomo che più sembra avvicinarsi al grandi assi portoghesi del recente passato. Le convocazioni di Humberto che gioca nel Saint-Germaìn di Parigi, e di Alves tesserato per il club spagnolo del Salamanca, confermano le difficoltà attuali del calcio lusitano. Il commissario tecnico Pedroto, resosi protagonista di uno spiacevole incidente domenica con II suo Oporto sul campo di Setubal (voleva picchiare l'arbitro, per poco non è stato menato dal pubblico), punta su un successo di prestigio. Bearzot non è d'accordo, ov¬ viamente. Ormai installato su binari ben solidi, il et. azzurro | sa anche lui che gli esperimenti si fanno meglio con il conforto dei risultati. Da uomo prudente qual è, Bearzot i test li dosa con il contagocce: segue I suoi programmi e non si arrabbia di fronte all'impazienza di molti (come noi). Il carattere amichevole della gara non toglie nulla all'importanza di un punteggio positivo. Il Portogallo non sarà forte come ai tempi in cui il Benfica era fra gli squadroni d'Europa, ma affrontato sul suo campo è pur sempre un rivale difficile. Forza azzurri, dunque, e cercate anche di divertire un poco. Stavolta non c'è davanti, a far perdonare tutto, il babau Inghilterra. Bruno Perucca