Liberati dopo 4 giorni gii ostaggi in mano ai carcerati: sono sfiniti

Liberati dopo 4 giorni gii ostaggi in mano ai carcerati: sono sfiniti Firenze: finita la rivolta nelle carceri delle "Murate Liberati dopo 4 giorni gii ostaggi in mano ai carcerati: sono sfiniti La resa dei detenuti dopo una drammatica notte - Un gruppo di rivoltosi ha assaltato la farmacia del carcere poi, in preda agli stupefacenti, ha tentato una pazzesca evasione in massa (Dal nostro corrispondente) Firenze, 21 dicembre. La rivolta delle Murate è finita dopo 90 ore. Alle 17 sono stati liberati gli ostaggi che erano nelle mani dei detenuti del carcere fiorentino da quasi quattro giorni. Un brigadiere e quattro agenti sono usciti dalla terza sezione in preda ad una crisi di pianto per il disagio e la paura che hanno provato durante la loro prigionia. Un'altra guardia era stata liberata in mattinata, mentre il primo ostaggio a tornare in libertà era stato un giovane agente sofferente per il riacutizzarsi di un'ulcera allo stomaco: lo avevano rilasciato ieri sera. La liberazione degli ostaggi è stata preceduta da momenti drammatici. Stanotte infatti un gruppo di rivoltosi è riuscito a raggiungere l'infermeria del carcere e ha saccheggiato l'armadio contenente medicinali con sostanze stupefacenti. Fra l'altro hanno preso 300 fiale di morfina ed un buon quantitativo di un medicinale usato per la cura disintossicante dei drogati, ma che, se preso in dosi eccessive, diventa una droga Sotto gli effetti degli stupefacenti, il gruppo dei rivoltosi ha tentato una pazzesca evasione sfondando alcune pareti per raggiungere le fogne che dal carcere sciamano per tutto il vecchio quartiere di Santa Croce dove sono le Murate. La zona è stata assediata fino al momento della liberazione degli ostaggi perché si temeva che quache detenuto fosse riuscito a raggiungere le fogne. Per prevenire un'eventuale evasione, in nottata erano stati chiamati anche i vigili del fuoco che hanno scoperchato i tombini delle fogne riempiendoli con numerosi sacchetti di sabbia per ostruire il passaggio. All'alba agenti di polizia si sono calati con maschere antigas nelle fogne perlustrandole per chilometri. Non sono state trovate tracce di detenuti e si pensa che nessuno sia fuggito. Comunque fino al momento della liberazione degli ostaggi non è stato possibile fare la conta perché i rivoltosi erano padroni della sezione dove s'erano asserragliati. Le trattative sono state lunghe ed estenuanti. Vi hanno partecipato il deputato radicale Mauro Mellini ed un esponente dello stesso partito, Pasquale Curatola. La svolta decisiva sembra sia avvenuta in mattinata quando due detenuti del penitenziario fiorentino di Santa Teresa hanno chiesto di essere messi a contatto con i rivoltosi. Sono stati trasferiti alle Murate e hanno riferito agli stessi rivoltosi che i detenuti di Santa Teresa non erano d'accordo con la loro protesta che, hanno aggiunto, stava diventando una questione personale che danneggiava tutti i reclusi nelle carceri fiorentine, molti dei quali erano in attesa dei permessi per trascorrere le festività in famiglia, Come gesto di buona volon- tà — così lo hanno definito — stamattina è stato liberato verso le 10 l'agente Vincenzo Cannavo, promettendo che alle 13 sareDbero stati liberati tutti gli ostaggi. Condizione della resa dei detenuti era la trasmissione attraverso la radio di un comunicato sottoscritto dai magistrati e che assicurava ai rivoltosi il trasferimento nelle sedi da loro scelte e soprattutto non dover subire conseguenze. Domenico Napoli si è però opposto a questa richiesta ed ha rinviato la liberazione alle 17. E' stato puntuale e, con gli altri, ha avvisato i magistrati e tutti coloro che hanno collaborato alla soluzione della vertenza, dicendo loro che avrebbe liberato gli ostaggi e che dietro di loro sarebbero usciti 14 dei 250 detenuti ammassati nella terza sezione per essere trasferiti nelle sedi che avevano scelto. Come ultima cosa hanno preteso che alla loro uscita fossero presenti giornalisti, fotografi e televisione. Uno dei detenuti ha improvvisato un discorso per ripetere le stesse cose contenute nel documento sottoscritto, ma Domenico Napoli, capo riconosciuto della rivolta, lo ha in terrotto bruscamente dicendo: «Ora basta, andiamo via». Gli agenti tenuti in ostaggio sono apparsi molto provati. E' corsa voce anche che abbiano subito violenze, ma loro le hanno smentite. Hanno riferito di essere stati legati con le mani dietro la schiena e con un cappio intorno al collo. Quando c'erano rumori che facevano sospettare ai rivoltosi l'ingresso di carabinieri ed agenti per un'azione di forza, puntavano contro di loro coltelli, pronti a colpirli. Elvio Bertuccelli Gli ostaggi rilasciati: Meo, De Masi, Cannavo, Biondi, De Vito e Gargano (Tel. Ap)

Persone citate: Biondi, Cannavo, Curatola, De Masi, De Vito, Domenico Napoli, Elvio Bertuccelli, Gargano, Mauro Mellini

Luoghi citati: Firenze, Napoli