Sempre in mano ai rivoltosi le sei guardie alle "Murate,,

Sempre in mano ai rivoltosi le sei guardie alle "Murate,,Firenze: situazione che dura da venerdì notte Sempre in mano ai rivoltosi le sei guardie alle "Murate,, Non libereranno gli ostaggi se prima non avranno la garanzia di non subire conseguenze per il sequestro degli agenti e di non essere trasferiti in altri istituti di pena (Dal nostro corrispondente) Firenze, 20 dicembre. La situazione nel carcere fiorentino delle « Murate » è ancora tesa: i detenuti in rivolta continuano a tenere prigionieri, sin da venerdì notte, cinque agenti di custodia e un brigadiere. Ieri era sembrato che la situazione si potesse sbloccare da un momento all'altro. Lo faceva sperare la liberazione di uno degli agenti che i detenuti avevano definito « un gesto di buona volontà ». Ma oggi per tutta la giornata, non ostante le lunghe trattative, svoltesi anche tramite il deputato radicale Mauro Meilini, non ci sono state novità: i detenuti si sono irrigiditi nelle loro richieste, che tra l'altro non sono nemmeno ben precisate, dicendo che non libereranno gli ostaggi fino a quando non avranno delle garanzie che ritengono I indispensabili per mettere fine alla protesta. Tra queste garanzie, la più richiesta sembra quella di I non subire conseguenze per il sequestro degli agenti, e poi di non essere trasferiti in altre carceri o comunque essere preavvertiti prima dell'allontanamento. Sulla situazione, pur non Inessendo drammatica come già in altre occasioni, si è pronunciato anche il procuratore capo della Repubblica dicendo che ci vuole molta pazienza e che bisogna andare avanti con le trattative. Comunque il procuratore capo Francesco Padoin è apparso molto preoccupato. Si teme che col passare del tempo la situazione possa precipitare in qualcosa di pericoloso. Tra l'altro, tra i 250 detenuti che sono nella terza sezione del carcere insieme con gli ostaggi, una tren- Urslvznqmssspsm n0 Una sono in attesa di uscire per beneficiare del permesso che dovrebbe consentire loro di trascorrere le festività in famiglia: se la situazione non si sblocca, essi non possono uscire, e anche questo è un motivo che aumenta la tensione. Una riprova che all'interdella terza sezione sta succedendo qualcosa che sfugge al controllo degli stessi inquirenti, si è avuta nel pomeriggio, quando si sono sentiti, dall'esterno, dei rumori assordanti come se qualcuno avesse voluto abbattere un muro. Sono stati mobilitati carabinieri e agenti, ma poco dopo l'allarme è rientrato con la cessazione dei rumori. Il deputato radicale Mellini e l'altro esponente dello stesso partito, prof. Pasquale Curatola, sono rimasti in carcere anche stanotte e oggi per tutta la giornata, sempre per far opera di convinzione per cercare di evitare che i detenuti facciano ricorso alla violenza. L'operato del parlamentare radicale è stato apprezzato anche dal procuratore Padoin, il quale ha detto che « in definitiva ha consentito di instaurare qualche tramite con i detenuti ». La linea di condotta dei magistrati per cercare una soluzione parlamentando con i detenuti, è stata apprezzata anche dall'on. Cervina-Feroni, il deputato comunista che ieri era presente alla conferenza-stampa e che stamane è tornato alle « Murate ». Il parlamentare ha detto di condividere totalmente il modo di gestire questa vicenda, « che viene condotto — ha aggiunto — in un modo unitario secondo una linea di sensibilità e prudenza ». Il capo dei rivoltosi è Domenico Napoli, il calabrese condannato recentemente per aver ucciso una guardia carceraria del penitenziario di Santa Teresa di Firenze. Una conferma che il capo riconosciuto dei rivoltosi è lui si è avuta stamani quando un carabiniere si è presentato al carcere per prelevare alcuni detenuti che dovevano essere giudicati in assise e in tribunale. Uno sconosciuto, luogotenente del capo dei rivoltosi, ha risposto all'ufficio matricola delle « Murate » che « il signor Napoli sta dormendo. Quando si sveglia sentiremo se è possibile fare uscire le per| sone che voi dite ». j L'imputato che doveva es| sere giudicato in assise non i si è presentato e il presi' dente ha rinviato il proces| so. Solo alle 11, per iniziadi uno degli esponenti i ti va radicali, che ha accompagnato fuori un giovane che doveva essere giudicato per direttissima, è stato possibile fare il processo e. b.

Persone citate: Curatola, Feroni, Francesco Padoin, Mauro Meilini, Mellini, Padoin

Luoghi citati: Firenze, Napoli