Un trionfo facile

Un trionfo facile Un trionfo facile (Dal nostro inviato speciale) Santiago, 18 dicembre. Gli azzurri vincono II doppio e per la prima volta conquistano la Coppa Davis, autentico campionato del mondo di tennis a squadre. Dal 1900, anno della sua prima edizione, mai una squadra Italiana era riuscita nell'Impresa. Nel 1960 e nel 1961 Pietrangeli e Slrola, usciti da una lunga serie di qualificazioni, avevano affrontato l'Australia, detentrice del trofeo, ma erano state due secche sconfitte per 4-1 e 5-0. Nel 1974 la stessa squadra d'oggi, capitanata da Fausto Gardini, sembrava avviata a raggiungere il traguardo della finale contro l'India, ma a Johannesburg prevalse il Sudafrica, che poi si aggiudicò la manifestazione senza molti meriti In quanto l'India rinunciò a disputare la finale per la politica di -apartheid' del governo di Pretoria. Lo scorso anno, la delusione di Parigi. La squadra eliminata al primo turno da un avversarlo nettamente Inferiore. Poi il 1976. La delusione Iniziale In Coppa del Re, disertata da Panatta, con la retrocessione in seconda serie di una squadra abbandonata a se stessa per le polemiche del settore tecnico. Poi, finalmente, una scelta dirigenziale valida. Nicola Pietrangeli, la più grande stella del firmamento del tennis Italiano, nominato capitano non giocatore. Il cammino inizia a Firenze contro la Polonia, che lascia libero il suo 'big' Fibak di giocare il 'Masters' di doppio del Vct. Fa freddo, il clima non accenna alla primavera. Ma gli azzurri vincono contro un avversario modesto, pur essendo lontani da una forma apprezzabile. Si parla di polemiche Panatta-Bertolucci. Se il doppio non gira dove si va in Davis? Non si fa strada. Poi la vittoria limpida contro la Jugoslavia a Bologna. Pillo e Franulovic sono stracciati. Un avvio dei più stentati al Foro italico, gli otto match-point annullati a Warwick. poi il trionfo in finale, l'Incredibile bis di Parigi. Un buon Wimbledon senza eccessiva preparazione, ma quando c'e da superare la Svezia di Borg sotto il sole canicolare di Roma, Borg è -rotto' quasi come qui a Santiago Fillol. Bjorn, in polemica anche per I premi, non gioca. Per gli azzurri è una nuova passeggiata. Poi si va a Londra, sull'erba di Wimbledon, sempre poco gradita dai tennisti azzurri, fatta eccezione per Panatta. E' il momento di Zugarelli, preferito a Barazzutti. Il doppio, che era favorito, perde, ma Tonino fa il 'match-wlnner' più di Panatta. E' 4-1 per gli azzurri, che si aprono la strade per la finale interzone romana contro l'Australia. Si temono Newcombe e Roche, ma esplode Alexander, che batte sia Panatta che Barazzutti. Il doppio azzurro sulla carta è spacciato. Bertolucci ha pure male al gomito. Un'Iniezione e Paolo in campo fa il matto. Newcombe e Roche ne escono con le ossa rotte e quando c'è da conquistare Il punto della vittoria nella prosecuzione del match con Newcombe, sospeso per l'oscurità, Panatta trova un'ora di tennis da vero campionissimo. Ora ci aspetta II Cile a Santiago. E' il Cile del governo militare di Pinochet, il Cile che si è qualificato per rifiuto dell'Urss a incontrarlo. E' una polemica sui rapporti tra sport e politica. Viene investito II governo che prima tentenna, rinvia al Coni la patata bollente, poi si pronuncia: • Non possiamo impedire di giocare», ma Pietrangeli aveva già portato a Santiago la squadra. La preparazione a un match così importante è fondamentale. Una preparazione che lascia perplessi sulle condizioni degli azzurri, tutti affaticati da una stagione molto intensa e lunga. Principi di dissenteria. Panatta teso e nervoso. Allenamenti per nulla entusiasmanti. Poi le polemiche a livello di vertice. L'elezione di Paolo Galganl alla presidenza. Il malessere di Belardlnelll, che passa la notte della vigilia in ospedale per un collasso. Ma in campo, quando s'Inizia a giocare, Barazzutti vince la guerra dei nervi contro un Fillol che ancora risente dello stiramento allo stomaco nonostante dieci giorni di intiltrazioni di cortisone, poi Panatta si esalta contro Cornejo tornendo un'ora e mezzo di tennis ad altissimo livello. Poi oggi il doppio. Con il tantastlco Panatta che ha stritolato Cornejo c'è anche Paolo Bertolucci, non più Paolone, per la dieta spartana impostagli per portarlo al massimo dell'efficienza fisica. Un Bertolucci 'Silhouette' che affianca nel migliore dei modi il -partner ', così come aveva fatto a Roma contro l'Australia. Per I cileni la Coppa Davis finisce alla seconda giornata. Per gli azzurri è il trionfo. Un trionfo voluto soprattutto da Nicola Pietrangeli, ma del quale sono artefici e grandi protagonisti tutti e quattro i giocatori: I tre scesl in campo qui a Santiago, Panatta, Barazzutti e Bertolucci, più Zugarelli, quanto mai valido quando si è trattato di superare l'Inghilterra. Ma II merito è anche di uno 'Staff' forse dai compiti non molto bene specificati, dai nervi sempre troppo tesi, ma alla fin fine più che redditizio, che va da Mario Belardinelli al professor Mllone, preparatore atletico, ad Angelo Cavalli, fisioterapista. Rino Cacioppo