Fiat: 60 mila trattori nel 1976

Fiat: 60 mila trattori nel 1976 Fiat: 60 mila trattori nel 1976 Modena, 18 dicembre. Presso lo stabilimento Fiat Trattori di Modena, si è svolto un Incontro tra la direzione della Fiat Trattori e i maggiori fornitori italiani dell'azienda. Alla riunione sono Intervenuti l'amministratore delegato della Fiat Trattori ingegner Vezzallnl e il direttore della produzione Ingegner Coen. L'ing. Vezzallnl, ha illustrato la posizione della società sul mercato mondiale, che «presenta un andamento abbastanza favorevole, per cut abbiamo potuto, negli ultimi anni, sviluppare l'attività e razionalizzare la produzione nel nostro principale stabilimento di Modena e attuare la riconversione di quello di Cento dove precedentemente venivano fabbricati particolari per automobili. Siamo riusciti a superare questi anni di crisi senza ricorrere a fermate di produzione e conseguente cassa integrazione. Prevediamo, tuttavia, che alcuni mercati, in particolare in Europa, denunceranno flessioni nelle vendite delle macchine agricole, ma riteniamo di poter contrastare possibili eventi negativi incrementando le nostre attività in altre parti del mondo, particolarmente nei Paesi in via di sviluppo». «Nel 1976 — ha aggiunto — il nostro fatturato ammonterà a circa 360 miliardi. Questo fatturato è dovuto a 60 mila trattori prodotti in Italia a Modena e a Cento dei quali 24 mila destinati al mercato interno, e il resto destinato all'esportazione». Passando alla valutazione delle prospettive a breve e medio termine, Vezzallnl ha dichiarato: «Prevediamo per il 1977 un incremento nel fatturato di circa II 28-29 per cento dovuto in parte ad aumenti di produzione, in parte a lievitazione del prezzi, in parte a un diverso mix di prodotto. A questo fatturato contribuisce per circa 150 miliardi dì lire il lavoro dei fornitori esterni. Con queste dimensioni soddisfiamo circa il 10 per cento della domanda mondiale di trattori agricoli e ci troviamo al quinto posto dopo i quattro principali costruttori americani: Massey-Ferguson, John Deere, International e Ford. Gli investimenti fatti negli ultimi anni sono stati rivolti soprattutto alla razionalizzazione dei due stabilimenti di Cento e di Modena, che ci porterà, nel 1977, a produrre a Modena trattori a ruote, e a Cento trattori cingolati ». «Considerando questi dati — ha proseguito l'ingegner Vezzallnl — possiamo pensare a un futuro abbastanza positivo per il settore dei trattori agricoli, i quali rappresentano indubbiamente la macchina base dello sviluppo agricolo e, quindi, sono lo strumento principale per risolvere il problema alimentare, che affligge vaste aree specialmente nei Paesi in via di sviluppo. Naturalmente l'incremento delle produzioni agricole implica l'adozione di tecniche colturalt sempre più razionali e il contenimento del costì di produzione. Questo risultato dipende anche dalla adeguatezza del parco macchine di cui è dotata l'azienda agricola; non è solo questione di trattori, quindi, ma di attrezzi e macchine operatrici». r. s.

Persone citate: Coen, Ferguson, John Deere, Massey

Luoghi citati: Cento, Europa, Italia, Modena