Klammer-Plank, l'accoppiata della "libera" di Giorgio Viglino

Klammer-Plank, l'accoppiata della "libera" Klammer-Plank, l'accoppiata della "libera" Una classifica tanto scontata da apparire deludente - Solo un errore sull'ultimo schuss ha fatto passare lo svizzero Russi dal terzo al quarto posto - Nella scia dei migliori affermazione di massa della "scuola" austriaca, mentre si attendono ancora segni di ripresa dagli altri italiani : quelli che non sono andati piano hanno accusato delle cadute - Duro lavoro per Messner (Dal nostro inviato speciale) S. Cristina, 17 dicembre. Passi per Klammer che ha vinto, per Plank che essendo il numero due nella scala valori è secondo, ma la classifica della libera gardenese, che apre la stagione, continua ben oltre nel canale di una prevedibilità persino insulsa. C'è un gioco fra I giornalisti che la casa patroetnatrice della coppa porta avanti da quando la coppa esiste, un concorso pronostici che è diventato una sorta di campionato sociale per potersi poi scambiare patenti di Incompetenza. Ebbene, oggi chi non ha Indovinato il pronostico è soltanto perché cercava il risultato impossibile, e gli altri sono rimasti tutti assieme, differenziati magari nel punteggio soltanto dall'errore finale di Russi, che ha fatto retrocedere lo svizzero di un posto. Franz Klammer ha vinto perché è il più bravo e forse anche II più intelligente sul piano tattico. Ieri in allenamento aveva provato ad affrontare i tre salti del settore intermedio, che sono la chiave della pista, evitando la prima porta ed entrando quindi sparato dalla curva precedente. Era un metodo un poco ardito per controllare se si riusciva a tenere il massimo della velocità, ma riuscito quello sulla pista durissima, oggi il campione ha potuto agire in pieno attacco seguendo il percorso regolare, più lento per tracciato e fondo nevoso. E' stato il passaggio determinante: dallo svantaggio accumulato nella prima parte — aveva sbagliato il primo curvone e poi aveva cominciato a guadagnare qualcosa sul lungopiano — è passato ad un margine di un secondo su Plank, e più sugli altri, che ha poi mantenuto fino all'arrivo. Plank dal canto suo ha fatto tutto bene, tranne II piano e generalmente I punti di maggiore scorrimento. In un cronometraggio rilevato da Pedroncelli con gli apparecchi elettronici della Spalding, Plank busca su soli venti secondi di plano 54 centesimi da Russi, 49 da Roux, 39 da Klammer. Non è questione di sci. poiché anche Roux ha Rossignol, ma incide esclusivamente la posizione dell'atleta sul • legni '. Del resto I più bravi nelle discipline tecniche — cioè Haker e Steiner oltre a Plank — buscano decimi preziosi dagli scivolatori puri, decimi poi recuperati su qualcuno ma non su tutti. Non credo proprio che senza errori da parte di Klammer, Plank abbia probabilità di vincere domani o in qualsiasi altro giorno e su altre piste di tipo moderno. Degli altri il più bravo è Russi, un po' meno perfetto di sempre alla ricerca di una spinta maggiore, e poi svantagglato nella graduatoria finale dall'errore che molti avranno potuto osservare nel breve tratto che la televisione riprendeva. L'ultimo schuss, tutto sbilenco che conclude la pista, è attraversato da una stra¬ da che diventa un trampolino di salto per i discesisti: Russi ha anticipato troppo il salto, è finito con il peso in avanti e l'atterraggio l'ha fatto rimbalzare indietro. A quel punto chiunque altro sarebbe volato — lo faceva di li a poco Winkler, senza riuscire poi a tagliare il traguardo — ma non il grande Bernard che, seduto sulle code, è riuscito a mantenere gli sci nella linea di massima pendenza, ha limonato per un attimo con le mani per terra, per poi riuscire a rialzarsi dopo una cinquantina di metri e tagliare il traguardo in piedi. Probabilmente ha perso lì il terzo posto o quanto meno ha accumulato gran parte dello svantaggio che lo divide da Haker. Proprio il norvegese, con Steiner e Tresch che lo seguono, conferma come pure su una pista di caratteristiche veloci chi sa sciare possa giocare le proprie carte con buon esito. Dietro i campioni veri si afferma la scuola austriaca, che allinea cinque atleti tutti in fila dal settimo all'undicesimo posto: Wlnberger, Grissmann, Spiess, Enn e Walcher. Questione di scuola ma anche necessità di selezione, impegno strenuo di chi rischia di essere buttato fuori dalla prima squadra e di vedere drasticamente ridotti I propri introiti. In Austria con la discesa si guadagna bene, non Il mezzo miliardo del grande Klammer, ma sicuramente una cifra accettabile, e importante è non rimanere fuori dal giro. Quella che è afiondata come squadra è la canadese, quella della nuova frontiera dello sci. Non è una sorpresa, poiché già in allenamento, oltre alle pacche di Irwln e Podborski, i canadesi non avevano fatto vedere nulla di buono. Scott Henderson scuoteva la testa ieri, e la riscuote oggi, continuando a dire che è un problema di sci, uguali a quelli delle squadre europee ma preparati in modo meno efficace. Alla vista Irwln e Read, I più bravi e I più attaccanti sembrano quasi degli stilisti, probabilmente composti non per scelta ma per la mancanza di una sollecitazione maggiore in forza della velocità. Il resto riguarda gli Italiani che non si chiamano Plank e che purtroppo continuano a procedere a marcia indietro. Antonloll è senza colpa perché gli sì è staccato un attacco; Cober, questa volta, è rimasto su uno sci solo, ha fatto un volo pazzesco rimediando una brutta botta alla gamba destra. Rolly Thoeni è caduto pure lui, ma proprio alla prima difficoltà, senza reagire, come un principiante pieno di interni timori. Tach si riprende lentamente dall'incidente dell'anno passato, Presazzl non ha allenamento specifico, il ragazzino Giardini ha fatto errori dovuti ad Ingenuità, Dalmasso riesce ad arrivare dietro perfino a Confortola che non ha che le tre discese dei giorni scorsi nelle gambe. Per ora la squadra non c'è, e sarebbe stato un miracolo se Messner fosse riuscito a metterla assieme in un tempo così breve, ma qualche passo In avanti sarebbe pure stato gradito. Giorgio Viglino Val Gardena. Herbert Plank e Franz Klammer esultanti dopo la prima libera della stagione

Luoghi citati: Austria, Ingenuità