Barazzutti e Panatta, due punti d'oro

Barazzutti e Panatta, due punti d'oro La Coppa Davis sta già prendendo il volo per l'Italia Barazzutti e Panatta, due punti d'oro Fillol, in cattive condizioni fisiche, vince un solo set - Adriano "distrugge" Cornejo in tre partite: gioco superiore - Oggi il "doppio" potrebbe chiudere il discorso (Dal nostro inviato speciale) Santiago, 17 dicembre. Non c'e il tutto esaurito allo Stadio Nacional di Santiago per la prima giornata di finale della Coppa Davis. I giornali cileni questa mattina hanno dedicato all'avvenimento tutte le prime pagine con foto a colori, articoli di fondo inneggianti alla vittoria dello sport sulla politica, alla possibilità che avranno giocatori e autorità sportive internazionali presenti all'avvenimento di conoscere la vera realtà del Cile al di fuori delle dichiarazioni della gente di sinistra. Solo il Mercurio con un piccolo richiamo In prima pagina e un servizio all'interno del giornale riporta la severa condanna al Cile di Pinochet espressa dall'assemblea dell'Onu con 95 voti favorevoli, 25 astenuti e solo 12 contrari. La mozione suona dura condanna al regime accusato di violare i diritti umani con la pratica di torture e arresti arbitrari. Nel campo italiano la tarda notte della viglila era turbata da un malore che colpiva II direttore tecnico Belardinelli vittima della tensione, della stanchezza del viaggio, del cambiamento di temperatura dall'Italia al Cile, del bisticcio con Pietrangeli poco prima composto grazie a una chiarificazione con il capitano non giocatore. Belardinelli, colpito da collasso mentre parlava con un giornalista, veniva ricoverato In un ospedale cittadino e trattenuto in osservazione per tutta la nottata. Questa mattina dopo un elettrocardiogramma Belardinelli veniva dimesso completamente ristabilito e dirigeva il lavoro di riscaldamento del due singolaristi prima di prendere posto in tribuna subito dietro la sedia di Pietrangeli. Non c'e clima di acceso nazionalismo sugli spalti. Le uniche bandiere oltre a quelle sui pennoni ufficiali sono i tricolori italiani di un ristretto pubblico di turisti e i fazzoletti sempre tricolori fatti stampare dalla colonia italiana. In tribuna d'onore nessun rappresentante italiano. In borghese, abbronzatisslmo, in giacca a quadretti su camicia bianca con foulard al collo c'è senza nessuna pompa, il generale Leigh. La presenza di carablneros di servizio è limitata. Nutriti gruppi di vallette in minigonna, molto fascinose, offrono omaggi pubblicitari al pubblico. Sul campo dietro il seggiolone del primo arbitro troneggia la Coppa Davis. Paolo Galgani, giacchetta porta-fortuna a righe rosse; ver¬ di e blu, è accanto a Belardinelli. Barazzutti apre la finale dì Davis battendo in quattro set Fillol con il punteggio di 7-5, 4-6, 7-5. 6-1 e per l'Italia si profila la profezia di Pietrangeli. Non è una grande partita, il gioco non è spettacolare. L'importanza della posta in palio blocca ora l'uno ora l'altro dei contendenti. Ma alla fine Barazzutti conquista il primo importantissimo punto. Battendo il numero uno avversario, il punto può benissimo essere quello della vittoria finale. Fillol ha confermato sul campo l'impressione mostrata in allenamento di non essere in perfetta efficienza fisica. Lo strap- po all'addome che lo aveva bloccato durante il torneo di Santiago costringendolo a più di dieci giorni di riposo assoluto non è stato assorbito e cosi II campione cileno ha giocato in condizioni fisiche visibilmente menomate: ha avuto difficoltà enormi nel gioco di rovescio e Innumerevoli sono stati gli errori di misura specie quando preparava un attacco e nei rovesci. Jalme alla battuta solo in momenti critici del match ha forzato la prima palla poi ha giocato sempre a mezza forza e dato che la sua seconda palla è molto debole, Barazzutti ha avuto buon gioco. Corrado ha patito l'emozione iniziale, poi nel secondo set gli è mancato un pizzico di fortuna ed una dose in più di coraggio per rischiare in qualche occasione il punto vincente, così Fillol ha finito per aggiudicarsi Il set. Lotta agonisticamente valida nel terzo set vinto da Barazzutti solo dopo dodici giochi. Dopo Il riposo non c'è stata più storia nonostante il pubblico sino ad allora abbastanza corretto e sportivo se non dei più silenziosi, abbia fatto sospendere Il gioco per ben cinque minuti con le sue grida. Sul 3-1 per Barazzutti, servizio di Fillol, la palla del vantaggio di Corrado era contestata dal pubblico mentre il giudice di linea l'aveva considerata giustamente buona. Il giudice arbitro Morea che sino a quel momento era dovuto intervenire solo due volte per correggere a nostro favore le uniche due decisioni dubbie, confermava la prima impressione ed il punto per l'azzurro. Dal pubblico si scatenava la bagarre. Fischi e insulti al giudice arbitro argentino: 'ladrone -maricon- (ladro e pederasta). Barazzutti era bravissimo a mantenere la concentrazione durante la lunga sospensione ed alla ripresa perforava l'avversario con un perfetto passante su cui il cileno non riusciva a toccare la pallina nonostante si gettasse in volo alla disperata. Era il 4-1 e la vittoria finale. Il primo set inizia mentre un trombettiere, versione più caratteristica dell'italiano Serafino, suonava la carica e guidava il pubblico nel tradizionale grido dì -Ci-cl-le-le'. Al servizio Fillol che batteva senza motta forza. Ma Corrado era paralizzato dall'emozione. Per quattro giochi non riusciva a conquistare un sol punto. Viveva solo su qualche errore del cileno. Poi messo a segno il primo passan¬ te di rovescio. Corrado entrava in partita rimontando sino a 3-4, subiva un nuovo break ma poi infilava quattro giochi consecutivi. Incitato a gran voce da Belardinelli, Bertolucci e Zugarelll, era 7-5 per l'azzurro in 40 minuti. Nel secondo set Corrado parte nuovamente male: va sotto per 30, poi per 4-1. Rimonta sino al quattro pari ma poi finisce per pagare lo sforzo della rimonta. E' 6-4 per Fillol in 31 minuti. Terzo set lunghissimo. Baraz- zutti va 3-1, poi Fillol rimonta ed è 4-3 per il cileno, 5-4 per l'azzurro che può concludere con il proprio servizio. Ma Corrado nonostante le palle nuove subisce il break ma non si spegne e vince I due giochi consecutivi. Senza storia il quarto set vinto da Corrado in 27 minuti sospensione compresa dopo avere lasciato a Fillol solo il primo gioco. Poi Panatta, battendo Corneìo metteva le mani della squadra azzurra sulla Coppa Davis. Adriano ha letteralmente distrutto l'avversario con un gioco nettamente superiore dimostrando tutta la sua forza dì campione dì classe internazionale. Cornejo ha cercato di opporsi con tutto il suo coraggio ma nulla ha potuto contro lo strapotere dell'azzurro che ha messo a segno una fantastica serie dì colpi contro I quali il cileno non ha saputo rispondere. Panatta ha così dominato l'avversarlo con II perentorio punteggio di 6-3, 6-1, 6-3. Per gli azzurri sono le premesse del trionfo, per I cileni la fine dì un sogno accarezzato per lungo tempo. Domani II doppio a formazioni confermate, vale a dire Corneìo e Fillol per il Cile, Panatta e Bertolucci per gli azzurri. Rino Cacioppo Da Panatta il secondo punto e la quasi certezza della vittoria

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