Distrutto dai fuoco il vecchio Balòn

Distrutto dai fuoco il vecchio Balòn Si sono levate fiamme alte 200 metri nel mercato dei "feramiù Distrutto dai fuoco il vecchio Balòn Alle 13 di ieri l'incendio ha avvolto tutto l'isolato - "Siamo rimasti senza più nulla" - Minacciato anche il Cottolengo - Incerte le cause: forse un mozzicone di sigaretta: "Lo rifaremo: c'è sempre stato, è una di quelle cose che appartengono alla vita della città ; forse si può anche farne a meno, per questo non morirà" Il «RalAn», il vecchio mercatino del «fcramlil», degli «strasse», del pezzo di antiquariato trovato tra mille cianfrusaglie è andato distrutto ieri in un furioso incendio. Del vari «box» e capannoni, costruzioni semlclandestine in latta, legno, cartone e plastica a ridosso dell'edificio in muratura è rimasto poco. La gente si è affrettata a portare In salvo, In mezzo alla strada, quel poco che riusciva a strappare al fuoco. «Ma è rimasto quasi più nulla», dicono I commercianti. Le fiamme, sprigionatesi in pochi istanti, sono salite alte nel ciclo, lambendo e danneggiando In alcuni punti la facciata di un'Ma del Cottolengo. CI sono stati attimi di panico all'interno dell'Istituto. Ma 1 vigili del fuoco, i volenterosi sono riusciti ad evitare il peggio. L'allarme è stato dato verso le 13. Racconta un assistente del Cottolengo: « Tra le baracche inizialmente c'era un piccolo incendio. C'era un filo di vento, il fuoco si è esteso in pochi minuti ». Tutte le squadre disponibili dei vigili del fuoco, con il nuovo comandante, ing. Ernesto Lazzaretto, sono corse in via Lanino: « Quando siamo arrivati sul posto l'incendio era già esteso. Fiamme alte 150-200 metri, per tutto l'isolato ». Duecento persone intasavano la stretta via: i commercianti tentavano di porre in salvo le loro cose, mobili nuovi e usati, cianfrusaglie, orologi, elettrodomestici, vecchie stufe a carbone, indumenti, sacchi a pelo, fasci di dischi e musicassette. Uno dei più anziani e noti commercianti del « Balón », Antonio Fornasieri, detto « Sorello » commentava più tardi: « Son qui da 50 anni. Ed ho visto andare distrutto tutto ». Subito, al levar delle prime fiamme, con l'aiuto di amici, conoscenti si è bui Ut o nel suoi capannoni (commercia in mobili antichi) e con disperazione ha tirato sulla strada quanto poteva. Poi è corso ad aiutare gli altri. Maria Fantone ha con il marito un negozio di dischi: « Le fiamme si sono levate all'interno del "Balón", poi dai tetti si sono estese a tutto ». Marisa Mattio, negozio di elettrodomestici: « Ho salvato ben poco, e quel poco è seriamente danneggiato ». Franco Lucatello, che ha accanto ai Fantone due stanzette dove vende orologi (« Anche cose preziose, antiche e rare » sottolinea) è stato avvisato a casa da alcuni ami-1 ci. E' arrivato quando le fiamme erano già circoscritte: 1 vigili avevano divelto le saracinesche del suo laboratorio Il « Balón » è proprio a ridosso del Cottolengo. « Già nel febbraio scorso c'era stato un piccolo incendio — racconta una suora — allora le fiamme avevano devastato solo due capannoni laterali, all'angolo con via Borgo Dora. In quella occasione il fuoco aveva gravemente danneggiato la facciata del nostro istituto. C'è ancora l'impalcatura, per ì lavori di restauro ». Anche ieri s'è temuto il peggio: il fuoco si era sviluppato nell'ala dove si trovano il seminarlo dei ragazzi, la famiglia di San Domenico e l'istituto dei Buoni figli. Una settantina di persone, tra ragazzi e adulti. « Eravamo tutti a pranzo — aggiunge la suora —. Abbiamo dato l'allarme, aperto le finestre di tutti e cinque i piani, alzando le tapparelle. Poi abbiamo spostato mobili, scrivanie, tutto quanto poteva prender fuoco. Per fortuna i vigili hanno evitato il peggio ». Quali le cause dell'incendio? I vigili del fuoco sono cauti: « Un corto circuito, un mozzicone di sigaretta. Qualunque cosa. Sono scoppiate tre bombole di gas che si trovavano in alcuni laboratori. Ce n'era una difettosa? Difficile dirlo ». E il vecchio « Balón? « Lo ricostruiremo — assicurano i commercianti —. E' un posto che non morirà mai. I nostri vecchi si sono spostati qui nel luglio di 120 anni fa. Allora vendevano svmnidaac solo ferri vecchi Poi un po' alla volta abbiamo allargato il commercio su tutto. E' un posto che non morirà mai, perché in fondo i torinesi lo amano. Come una di quelle cose che si sono sempre avute e di cui si può anche lare a meno, ma proprio per questo continuerà a vivere sempre ». su In un attimo le fiamme hanno trasformato in un immenso rogo le baracche-magazzino

Persone citate: Antonio Fornasieri, Ernesto Lazzaretto, Fantone, Franco Lucatello, Maria Fantone, Marisa Mattio