Schmidt tutto sui problemi interni di Tito Sansa

Schmidt tutto sui problemi interni Programma (2 ore e mezzo) presentato al Bundestag Schmidt tutto sui problemi interni (Dal nostro corrispondente) Bonn, 16 dicembre. Il discorso programmatico pronunciato oggi dal cancelliere tedesco Helmut Schmidt al Parlamento di Bonn contiene una sola novità sensazionale: il capo del governo ha ammesso che si è sbagliato la settimana scorsa nel rifiutare gli aumenti delle pensioni, ha detto, tra l'incredulità generale, «un governo non è infallibile. Soltanto i governi totalitari sostengono ciò», e ha aggiunto che in una democrazia i governi si piegano alla critica dei deputati che parlano in nome dei propri elettori. Schmidt ha parlato a lungo, per due ore e mezzo. Annoiati, una cinquantina di deputati hanno abbandonato l'aula andando a passeggiare. Franz Josef Strauss ha detto che «la qualità del discorso è stata inversamente proprozionaie alla sua lunghezza» , il capo dell'opposizione democristiana Helmut Kohl ha detto che la dichiarazione di governo è stata «la più noiosa e più vuota che si sia mai udita in Parlamento». Delusi non soltanto i politici dell'opposizione, ma anche le associazioni di categoria, datori di lavoro, sindacati, che si aspettavano un dettagliato programma di rilancio della congiuntura per il prossimo quadriennio. Per due ore filate — contrariamente all'attesa — il cancelliere ha parlato soltanto di politica interna, che ha toccato in tutti i dettagli, anche i più minuti. Alla politica estera ha dedicato gli spiccioli, percorrendo a passo di corsa tutti i problemi mondiali, dagli Stati Uniti, all'Est europeo, al Mercato Comune, al Medio Oriente, all'Africa, all'America Latina, fino alla Cina, con dichiarazioni e argomentazioni ovvie e risapute. Era stato detto nei giorni scorsi in tutta segretezza che Schmidt avrebbe dedicato il nucleo centrale del discorso agli aiuti ai Paesi della Cee in difficoltà, per cui l'attesa era grande. Il cancelliere si è limitato a dire: «Siamo pronti a partecipare ad altri aiuti multilaterali a condizione che i Paesi beneficiari intraprendano energici sforzi per rafforzare la capacità di rendimento delle loro economie. Noi aiutiamo chi si aiuta». L'altro argomento che in¬ teressa l'Italia e altri Paesi europei, quello della manodopera straniera in Germania, è stato trattato da Schmidt più che di sfugggita. Benché — come il cancelliere stesso ha ammesso — in Germania vivano attualmente 4 milioni di stranieri (il 6,3 per cento della popolazione totale) i «lavoratori ospiti» sono stati trattati come se non costituissero uno dei problemi fondamentali e più gravi del momento. «E' comprensibile — ha detto Schmidt — che molti stranieri che vogliono rimanere qui, facciano arrivare le loro famiglie. Da ciò derivano seri problemi, particolarmente per l'istruzione scolastica e professionale e la occupazione dei giovani». Tito Sansa

Persone citate: Franz Josef Strauss, Helmut Kohl, Helmut Schmidt, Schmidt

Luoghi citati: Africa, America Latina, Bonn, Cina, Germania, Italia, Medio Oriente, Stati Uniti