C'è tensione fra i dirigenti

C'è tensione fra i dirigenti Mentre gli azzurri attendono calmi il via alla finale della Davis C'è tensione fra i dirigenti Pietrangeli e Galgani, neo-presidente della Federazione tennis, protagonisti di un grave dissidio - Nic, per ragioni di educazione, vuol partecipare al banchetto di chiusura della Coppa, il dirigente si oppone - Il capitano litiga anche con Belardinelli (Dal nostro inviato speciale) Santiago, 16 dicembre. Alla vigilia della finale di Coppa Davis fra Cile ed Italia scrivo in difesa di Nicola Pietrangeli. Mentre gli azzurri cercano la concentrazione in un clima logicamente nervoso e teso per l'Importanza della posta in palio, divampano polemiche di contenuto tecnico - politico che rischiano di togliere alla nostra squadra, sia in caso di vittoria che di sconfitta, Il principale artefice di questa qualificazione alla «finalissima». E ciò non è giusto, anche se non abbiamo mal mancato di stigmatizzare alcune dichiarazioni ed alcuni gesti del capitano non giocatore della Nazionale di tennis. Che fra Pietrangeli e Paolo Galgani, neo presidente della Federazione tennis, non corresse buon sangue era risaputo. Per il futuro della nostra squadra di Coppa Davis ci sarebbero stati poi da risolvere vari problemi di compatibilità personale che riguardano i nomi di Lorenzo Nistri e Francesco Ricci Bitti, ex membri della commissione tecnica ed ora consiglieri federali, di Mario Belardinelli e, appunto, di Pietrangeli. Ma questi erano e sono problemi rinviabili di fronte all'importanza dell'attuale avvenimento. Ora, Invece, fra Pietrangeli e Galgani è nata una grossa grana che riguarda una scelta a mezza via fra la politica ed il galateo: la partecipazione della squadra azzur¬ ra al banchetto finale di domenica sera, oltre al ventilato ma non confermato desiderio del generale Pinochet di conoscere il lunedi dopo la finale le due formazioni. Logico ed indiscutibile il «no» all'invito del generale, il problema si concentra sul banchetto ufficiale della domenica sera. Dice Pietrangeli: 'Ogni torneo si conclude con un ricevimento in cui gli avversari al termine della contesa fraternizzano all'insegna del "fair play". E' un principio di buona educazione partecipare. Non possiamo scappare al termine delle gare come del ladri sia In caso di vittoria che di sconfìtta-. Da parte del presidente federale, molto abile ieri a respingere ogni tentativo di strumentalizzazione dell'avvenimento In occasione del sorteggio, si replica che una squadra Italiana non può stare allo stesso tavolo cui slederà un rappresentante della giunta militare. Per l'esattezza, il generale dell'Aeronautica Leigh. Cosa fare? Ed è scoppiato il dissidio. Ora si desidera mettervi riparo, specie da parte cilena, cercando di fare in modo che il banchetto ufficiale avvenga solo a livello sportivo. Sul problema, inevitabile ma quanto mai negativo in un momento cosi delicato per la squadra, mi preme spiegare II gesto di Pietrangeli. Nicola non è né fascista né qualunquista. E' solamente un Ingenuo che ha fatto dello sport del tennis (prima come giocatore, poi come capitano) una lezione di vita, di educazione, di socialità. Nicola crede nella Coppa Davis vinta dall'Italia nel 1976, lo disse nella prima colazione di lavoro con la stampa a Firenze prima dell'incontro con la Polonia, lo ha confermato ieri sera a Santiago in quella che non vorremmo fosse C-ultima cena* con Nic prima di un incontro di Davis della squadra azzurra. Per Nicola la Davis e stato un sogno irraggiungibile da atleta, pur essendo giunto due volte a sfiorarla, ora che la può conquistare come capitano non vuole fallire l'appuntamento, ma nello stesso tempo vuole rispettare le leggi della correttezza sportiva anche se la nostra formazione si trova in un Paese che da tre anni non conosce la libertà democratica ma solo un ferreo regime militare. Logico condividere il punto di vista di Galgani, ma l'importante è non -sparare» su Pietrangeli, soprattutto non tanere in troppa considerazione certe notizie pubblicate sui giornali locali. Lacrime di rabbia e dispetto, ad esemplo, ha provocato nella moglie di Zugarelli un'intervista, In cui alcune considerazioni sulla bellezza del clima e della città sono state trasformate in un 'resterei a vivere per sempre in Cile' che, ripreso da alcune agenzie di stampa, ha provocato polemiche in Italia. Nella speranza che passino in fretta I prossimi tre giorni di gare a Santiago non resta che dire in breve delle gare che inaleranno domani mattina allo ore 12,30 (16,30 italiane). Apriranno Fillol e Barazzuttl. Il più forte tennista cileno, figlio di una delle migliori famiglie locali, contro il più coriaceo dei giocatori azzurri. In allenamento Corrado è apparso In eccellente condizione, Fillol lascia molto perplessi. Sul piano del gioco prevarrà la rapidità di Fillol o la pazienza certosina di Corrado da fondo campo? Molto dipenderà dal passante del nostro giocatore. Se sarà centrato e preciso, Fillol, che dovrà sempre cercare di accelerare la conclusione degli scambi, potrebbe finire infilzato come un tordo e gli azzurri inizlerebbero nel modo migliore la finale. Poi, Panatta contro Cornejo. Sul piano del valore individuale è un confronto senza incertezze. Sul campo sarà diverso. Adriano è migliorato, ma sente molto l'importanza della posta in palio. Se riuscirà a vincere la tensione ed a giocare come sa, tutto sarà facile, altrimenti sarà una dura lotta fra uno dei migliori giocatori del mondo ed un modesto comprimario che dalla sua povera estrazione popolare ha trovato la grinta per battersi al massimo negli impegni di Coppa Davis. Il clima dì tensione e nervosismo si è accentuato nel pomeriggio di oggi In seguito ad una dichiarazione di Pietrangeli mal riferita al direttore tecnico. Belardinelli che prima ha protestato con il presidente Galgani e poi ne ha parlato a tavola con Pietrangeli ed I giocatori visibilmente contrariato tanto da alzarsi ed andarsene in camera prima della fine del pranzo. L'Incidente è stato successivamente chiarito grazie all'abile opera di mediazione dell'ex giocatore Bitti Bergamo, presente qui a Santiago come turista. Ma non c'è dubbio che al termine della manifestazione tutto II clan dirigenziale della squadra di Coppa Davis debba essere meglio disciplinato con una più precisa distinzione di compiti e responsabilità. Rino Cacioppo

Luoghi citati: Bergamo, Cile, Firenze, Italia, Polonia, Santiago