Il navigatore contestato di Paolo Bertoldi

Il navigatore contestato Il navigatore contestato Scrivano: « Un eroe del nostro tempo - Il caso Fogar », Ed Mursia, pag. 224, lire 2.800. Castiglioni: «Eva, una donna, una barca e l'Oceano », Ed. Rusconi, 223 pagine, lire 7.500. Ambrogio Fogar — sembra incredibile — è scoperto ancora una volta in flagrante reato di copiatura; Mursia lo inchioda con una grave denuncia. La controversia tra il celebre editore di letteratura del mare ed il più noto e « plagiatore » dei nostri velisti si era aperta con lo « scandalo » dello scorso anno, Fogar fu denunciato per aver trasferito pari pari nel suo « 400 giorni intorno al mondo » una decina di pagine scritte nel 1963 da John Guzzwell. Ambrogio si era salvato anche con l'aiuto del collega Mauro Mancini ammettendo l'ingenuità di autore ma producendo foto e documenti che mettevano al riparo dall'offensiva dei dubbi almeno la parte nautica della vertenza. Aveva provato cioè di aver davvero doppiato Capo Horn e, conseguentemente, di aver compiuto la circumnavigazione del globo. Mursia, però, non è rimasto convinto ed ha affidato ad un esperto il compito di redigere un volume antiFogar, che ha molte pagine di reale valore critico-documentaristico ed alcune di meschina malignità. L'autore che si firma « Scrivano » ha uno stile colto, brillante e molto professionale. Tanta modestia di anonimato rappresenta un modo strano di presentarsi a paladino della lealtà marinaresca. Il libro, comunque, ha un impatto scioccante, con le prove anche fotostatiche della copiatura numero due di Fogar (ma è un'abitudine?). Nel caso, Ambrogio sfugge ad azioni giudiziarie perché ha plagiato « soltanto » se stesso, ripresentando nel suo « 400 giorni intorno al mondo » cinque o sei pagine del precedente « Il mio Atlantico ». Appare quindi ridicolo, se non peggio, il fatto che il facile passaggio al largo di Brest, avvenuto nella Ostar del '72, si trasformi nell'impresa di Capo Horn-1974 con precise e identiche parole. Leggerezza I imperdonabile, perché sopravvissuta, dopo il caso Guzzwell, anche nella terza e ben riveduta edizione del « 400 giorni ». Dall'errore traggono vigore una serie di studiate osservazioni che, in sostanza, rimettono in dubbio molti particolari del viaggio se non tutta la circumnavigazione. Fogar ha un solo modo di rispondere: presentare il giornale di bordo. E' invitato a farlo ben nove volte. Per tornare in acque più tranquille, due righe su un altro recentissimo volume di nautica. Ida Castiglioni, l'unica italiana ad aver partecipato e molto bene alla Regata Atlantica per solitari, ha scritto « Eva, una donna, una barca e l'Oceano ». E' un racconto sincero nelle sue paure e nelle gioie, preciso nelle indicazioni di giorni, rilevamenti e tempeste, pateticamente femminile per il costante ricordo degli uomini che hanno contato nella vita della giovane velista. Un'autentica «love story» della Transatlantica, grande amore realizzato da Ida. Paolo Bertoldi