Delitto Mantakas: si profila l'alibi per uno degli imputati? di Silvana Mazzocchi

Delitto Mantakas: si profila l'alibi per uno degli imputati? Il processo per la morte dello studente greco Delitto Mantakas: si profila l'alibi per uno degli imputati? Un'ora prima della sparatoria, Loiacono si trovava ancora in tribunale Roma. 16 dicembre. Udienza ai limiti del paradosso al processo per l'uccisione dello studente greco Mikis Mantakas. Dopo l'interrogatorio di ieri del principale imputato, Fabrizio Panzieri, il giovane di «Avanguardia comunista» accusato di aver partecipato all'omicidio di Mantakas, oggi è stata la volta di Luigi D'Addio, imputato a piede libero per aver diffamato e percosso Alvaro Loiacono, 22 anni, latitante coimputato con Panzieri per « concorso » nel delitto. La pubblica accusa, rappresentata da Luciano Infensi, ha commentato con un « bravo » ad alta voce la risposta data dal D'Addio, ex segretario della sezione missina portuense, espulso dal partito nell'autunno del '75 perché « troppo a destra ». A D'Addio era stato chiesto dal presidente della Corte d'assise, Giuseppe Giuffrida, quando, nella giornata del 28 febbraio '75 (il giorno in cui fu ucciso Mantakas) aveva sentito dire che lo sparatore poteva essere Loiacono. « Verso le 14 — ha risposto D'Addio — o forse più tardi. Arrivai in via Ottaviano (dove c'era la sezione missina nei pressi della quale avvenne il delitto. N.d.r.) e già si sentiva dire che lo sparatore fosse Loiacono». Interviene l'avvocato Tommaso Mancini, uno dei difensori di Loiacono: « E perché non è andato subito al commissariato a riferire la cosa? ». Risponde D'Addio: « Perché avrei dovuto andarci? Non accuso mica Loiacono di aver sparato ». A questo punto il pubblico ministero quasi urla, sollevato, un « bravo » inopportuno quanto anomalo per un magistrato che in Corte d'assise siede sul banco dell'accusa. La difesa è sconcertata mentre il legale di D'Addio, l'ex deputato missino Giulio Caradonna, appare soddisfatto. Avvocato Mancini: « Lei conosceva Maiolo, Medici e Rosa (tre esponenti missini che testimoniarono di aver visto Loiacono sul luogo del delitto. N.d.r.) già da prima di quel 28 febbraio? ». Interviene il pubblico ministero: «Ma come poteva... ». Avvocato Mancini: « Erano presenti durante il suo battibecco con Loiacono? ». L'intera prima parte dell'udienza era stata occupata per ricostruire il perché D'Addio si fosse reso colpevole di diffamazione e percosse. Cosa era accaduto la mattina del 28 febbraio, prima dell'ora del delitto Mantakas? In tribunale, fuori dell'aula della Corte dove si stava celebrando il processo contro Achille Lollo ed altri imputati del gruppo di sinistra « Potere Operaio », accusati di aver ucciso i figli di un missino a Prima valle (i giovani furono poi assolti), Alvaro Loiacono fu aggredito dal D'Addio che, secondo la denuncia che quella mattina il giovane fece, lo apostrofò: « Sporco comunista, perché non vieni di là a fare a botte? », e, come sostiene la accusa, l'avrebbe colpito. Per ricostruire l'incidente è stato ascoltato come teste il colonnello Antonio Varisco che allora, come in questo processo, dirigeva il servizio d'ordine. Varisco ha ricordato di essere intervenu- to per separare i due gio-1 vani che erano spalleggiati j da altri esponenti « di oppo-1 ste fazioni » e ha ricordato I che Alvaro Loiacono, dopo il fermo e la denuncia reciproca, verso la tarda matti- ,nata, stava rientrando in aula i pe- assistere al processo, ma ! che gli fu impedito in quan-1 to era teste in quel dibatti-1 mento. Un elemento impor- : tante se si pensa che l'ucci-1 sione di Mantakas avvenne j poco più di un'ora dopo. Questa la cronaca dell'u- ! dienza. Anche stamattina un j servizio d'ordine imponente \ stringeva il tribunale; i con- j trolli con i metal-detector i hanno permesso di fermare una ragazza che stava entran do in aula con un coltello a scatto; è Anita Giansadelli, 23 anni, che è stata trasfe- rita a Rebibbia. Il processo è stato aggiornato a marte dì 21; cominceranno a sfila re i testimoni, Silvana Mazzocchi

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