Il trattato di Osimo Oggi il sì della Camera

Il trattato di Osimo Oggi il sì della Camera Tra Italia e Jugoslavia Il trattato di Osimo Oggi il sì della Camera (Dalla redazione romana) Roma, 16 dicembre. Il trattato di Osimo tra Italia e Jugoslavia e gli allegati accordi di cooperazione economica tra i due Paesi, fra i quali quello per la creazione di una zona franca a cavallo del confine, saranno approvati probabilmente domani sera dalla Camera per poi passare al Senato per la definitiva ratifica. L'assemblea di Montecitorio ne ha ripreso oggi la discussione che sarà portata avanti domani con l'esame degli otto articoli del disegno di legge di ratifica. I missini, nettamente contrari al trattato, presenteranno una cinquantina di emendamenti e richieste di modifica: per la parte che riguarda la zona franca saranno presentate anche dai liberali e dai radicali. Lo schieramento che si è delineato lascia ritenere che gli emendamenti saranno tutti respinti, mentre è probabile che, attraverso un ordine del giorno, la maggioranza impegni il governo a consultare gli organismi locali nella fase di attuazione degli accordi economici. Anche oggi sono intervenuti nel dibattito esponenti di quasi tutte le parti politiche. Il de Beici ha detto che l'alternativa tra la riapertura di un conflitto tra l'Italia e la Jugoslavia e la stipulazione di un'intesa globale ha riproposto al nostro Paese una scelta concreta di politica internazionale ili un'area in cui la nostra responsabilità è diretta e influente nel determinare distensione e pace o nell'alimentare tensioni e conflitti. Dopo aver ricordato che gli accordi di Osimo hanno avuto un'accoglienza internazionale positiva e unanime, al di là degli schieramenti, egli ha sostenuto che la zona franca sul Carso è la sola consentita dalla Cee e rappresenta una concreta prospettiva di sviluppo dell'intera zona e del porto di Trieste. Per la difesa ecologica si tratta di determinare vincoli precisi e salvaguardare l'ambiente specie sul piano urbanistico. Il socialdemocratico Reggiani ha affermato che il suo gruppo non ha riserve sostanziali da fare sulla demarcazione della frontiera ma è del parere che il protocollo diplomatico non tuteli a sufficienza gli interessi dell'Italia sul confine giuliano e carsico. Per i comunisti ha parlato Cuffaro, il quale ha espresso soddisfazione sia per il trattato sia per gli accordi economici che rappresentano a suo giudizio «un innegabile fatto di importanza anche internazionale perché consente di ridare respiro a tutto il comprensorio carsico e giuliano e non soltanto alla città di Trieste ». Di avviso del tutto diverso i liberali, i demoproletari ed i radicali. Pannella, che durante il suo discorso criticava quelle forze di sinistra «che si fanno paladine di un simile modello di sviluppo», ha avuto vivaci scambi dialettici con i pochi deputati comunisti presenti (erano le 14,30 passate e Pannella parlava in un'aula pressoché deserta) che il presidente di turno ha faticato a sedare.

Persone citate: Beici, Cuffaro, Osimo, Pannella, Reggiani