Folle l'idea di razionare la benzina di Natale Gilio

Folle l'idea di razionare la benzina Secondo Donat-Cattin Folle l'idea di razionare la benzina Roma, 16 dicembre. Si torna a parlare di razionamento: gira gira, la politica economica del governo, quando non affronta i temi della tassazione o degli aumenti tariffari, scivola sempre sulla necessità di comprimere ulteriormente i consumi per ridurre il disavanzo della bilancia dei pagamenti. Questa volta, il discorso, però, si è allargato: il razionamento non riguarderebbe soltanto i carburanti, ma anche la carne. A comunicarlo è stato, ancora una volta, Andreotti (fu lui, come ministro del Bilancio, ad avanzare l'ipotesi di un doppio mercato della benzina) nell'incontro di ieri con i sindacati, ai quali ha precisato che il governo è pronto ad attuare in breve tempo (20 giorni) il razionamento di generi di largo consumo (benzina, carne e forse altri prodotti) che pesano sulla nostra bilancia dei pagamenti, facendo rivivere i tempi lontani dell'ultima guerra. L'affermazione del presidente del Consiglio ha trovato d'accordo i sindacati, anche coloro che la scorsa primavera, quando si parlò di doppio mercato, fecero pollice verso. Ma non tutti sono d'accordo: alcuni ministri giudicano l'iniziativa inutile e dannosa. Donat-Cattin, ministro dell'Industria, cui spetta la competenza in materia di benzina, la considera addirittura « folle ». Siamo riusciti a parlare con Donat-Cattin, insieme con un altro collega, nel suo ufficio al ministero, tra un appuntamento e l'altro. Dice subito di essere stato tenuto all'oscuro di tutto: « Io la notizia l'ho avuta questa mattina dalla radio. Allora ho telefonato a Palazzo Chigi, ad Andreotti, domandandogli se c'era qualcosa di vero. Mi ha risposto che se n'era parlato volo in via di ipotesi ». Probabilmente, alla radice di tutto, prosegue il ministro, ci sono le notizie provenienti dal Qatar dove è in corso la riunione dei Paesi produttori di petrolio. Un aumento del 10% del greggio aggrava il deficit della bilancia dei pagamenti di circa 700 miliardi. Con il 15 per cento si arriva ad oltre mille miliardi. «Io credo — precisa — che se si trattasse solo del dieci per cento non sarebbe la fine del mondo. Sarebbe, al contrario, molto più grave continuare a pensare a rivedere il prezzo della benzina che fra l'altro in Italia è la più cara del mondo ». Andreotti, facciamo notare, non ha parlato di prezzi, ma di razionamento. E' cosa ben diversa. «Certo, ma anche inutile. A parte che per la carne abbiamo già ridotto i consumi del 40%, una parte dei nostri problemi si risolve incrementando le esportazioni, non pensando di mettere in sesto la bilancia dei pagamenti tagliandoci le gambe. Stampare tessere è un'idiozia, salvo che non sia, come dice Evangelisti, tutta una moina tirata fuori per far contenti i sindacati. Tanto, poi non si fa niente ». Qualcosa, domandiamo, per ridurre i consumi, si può fare. « L'unica possibilità per comprimere i consumi in via amministrativa — dice il ministro — riguarda i prodotti da riscaldamento. Nel '77 si potrebbe far uscire dalle raffinerie V80 per cento di quanto distribuito quest'anno. Ma poi, anche in questo caso, dobbiamo stare attenti: ai primi freddi dell'inverno, bastano un paio di bambini con la polmonite per dare la colpa di tutto al governo ». Donat-Cattin parodossalmente dice che « i ministri finirebbero impiccati ai lampioni ». «La verità — conclude il ministro dell'Industria — è un'altra: stiamo imboccando una strada pericolosa, quella della deflazione, voluta dai comunisti. Con l'arresto dei consumi si arriva inevitabilmente ad uccidere la domanda per investimenti interni, pretendendo di sostituirla con blocchi di investimenti pubblici. Loro (i comunisti) si guardano però bene da portare il discorso fino alle estreme conseguenze. Se dicessero la verità, dovrebbero anche dire che la strada per il socialismo si costruisce su un llllllUllllllllllllllllllllllllilllllUIIIIIIIIIIIIIIUII milione di disoccupati in più. Poi, su un altro piano, mandano avanti i sindacati con richieste assurde di razionamento. A cosa possano servire, Dio solo lo sa ». Contro il razionamento si sono dichiarate anche le categorie interessate. A parte che una caduta dei consumi della benzina farebbe perdere allo Stato diversi miliardi di lire di entrate fiscali, per la carne il problema del tesseramento comporta difficoltà di ordine pratico. Ci sarebbe il problema di stabilire a chi assegnare le tessere: al capo famiglia o ad ogni componente con quantità definite? E' preferibile proibire alle macellerie la vendita di carne bovina fresca e immettere al consumo carne congelata, oppure inasprire le aliquote dell'Iva portandole dal 16 al 20-25 per cento, o anche bloccare il prezzo dei tagli di carne più pregiata? Natale Gilio

Persone citate: Andreotti, Donat-cattin, Evangelisti

Luoghi citati: Italia, Qatar, Roma