Digiuno dei dissidenti in Urss

Digiuno dei dissidenti in Urss Anche Bukovskij (nel lager) partecipa alla protesta Digiuno dei dissidenti in Urss Mosca, 14 dicembre. Con un nuovo sciopero della fame, una cinquantine di dissidenti sovietici detenuti in campi di lavoro hanno espresso la loro protesta venerdì scorso, giornata consacrata dalle Nazioni Unite ai «diritti dell'uomo». Durante ventiquattro ore i prigionieri hanno rifiutato qaualsiasi cibo, mentre qualche loro compagno in libertà a Mosca tentava una manifestazione da vanti all'ingresso dell'ambasciata degli Stati Uniti. La notizia si è diffusa soltanto oggi, attraverso gli occasionali canali di cui si serve la dissidenza per far conoscere la propria azione. E non si co¬ noscono ancora i particolari. Il digiuno, che si ripete da tempo ad ogni anniversario del 10 dicembre, ha avuto luogo nei campi di Permr neila regione degli Urali, della Mordovia, circa 400 chilometri a Sud di Mosca, e a Vladimir, un istituto di pena non molto lontano dalla capitale e assai noto per la particolare durezza del regime cui sono sottoposti i reclusi. E' l'unica arma alla quale possono ricorrere i dissidenti detenuti, per chiedere migliori condizioni di vita ed attirare l'attenzione del mondo esterno sulla loro sorte. visnTra i manifestanti di Vladi-1 mir, è stato segnalato Buko-1 vskij, un giovane scrittore che ha conosciuto il rigore della repressione assai prima della notorietà letteraria e rappresenta ormai un «caso» internazionale (il dittatore cileno Pinochet ha chiesto la sua libertà in cambio di quella del segretario del pc cileno, Luis Corvalan). A trentatré anni, Bukovskij ha già trascorso una decina d'anni tra lavori forzati, ospedali psichiatrici e carceri. La sua salute è malferma. L'ultima volta è stato condannato nel 1971 per ((oltraggio all'Unione Sovietica». Il suo nome è ormai una bandiera per i dis- sidenti più irriducibili, 1. z.

Persone citate: Bukovskij, Luis Corvalan, Pinochet, Vladi

Luoghi citati: Mosca, Stati Uniti, Unione Sovietica