Primi contatti di Carter per il prezzo del petrolio di Vittorio Zucconi

Primi contatti di Carter per il prezzo del petrolio Si forma il nuovo governo degli Usa Primi contatti di Carter per il prezzo del petrolio 1 ta rimandata perche improvvise (Dal nostro corrispondente) Washington, 14 dicembre. Michael Blumcnthal, presidente della Bendìx Corporation (elettronica, edilizia, legname, meccanica, ecc.) è il nuovo segretario del Tesoro americano. Lo ha nominato oggi il presidente eletto Jimmy Carter, in una conferenza stampa. Blumcnthal, che ha 49 anni, entrerà in carica il 21 gennaio prossimo. Durante la stessa conferenza stampa, Carter ha annunciato anche la scelta di Brock Adams, deputato democratico dello Stato di Washington, come segretario (ministro) dei Trasporti e lia sorpreso pubblico e giornalisti annunciando che Jane Canili Pfeiffer (vicepresidente della Ibm), considerata come «sicuro » ministro del Commercio non avrà posizioni di governo nell'amministrazione Carter. Anche la nomina di Harold Brown a ministro della Difesa, data per scontata da molte fonti vicine al presidente eletto, è sta¬ opposizioni sono sorte — si dice — dal Parlamento, soprattutto da senatori che considerano Brown « troppo morbido » sui problemi delle trattative strategiche con i sovietici. 11 nuovo ministro del Tesoro, uno degli uomini dai quali dipenderà non soltanto la gestione della politica economica Usa ma la rete di intese ed accordi finanziari internazionali dai quali anche l'Italia dipende per le sue prospettive economiche, è di nascita tedesca (Berlino 1927) e di famiglia ebrea non praticante (è personalmente battezzato presbiteriano). Emigrato in Cina con la famiglia all'inasprirsi della politica razziale hitleriana, Blumcnthal venne negli Stati Uniti nel 1947 cominciando una carriera accademica e politica assai brillante. Studente e poi docente di economia a Princeton, era già ambasciatore a 37 anni, quando condusse come viccresponsabilc i negoziati tariffari internazionali conosciuti come «Kennedy round». Giudicato dalle controparti europee come un « negoziatore eccessivamente duro », Blumcnthal ha voluto in certa misura rassicurare subito gli attenti ascoltatori di oltreoceano affermando che sarà suo intento lavorare alla creazione di un nuovo « clima di stabilità e prosperità economica per gli amici ed alleati degli Stati Uniti ». Un accenno al problema è venuto dallo stesso Carter, durante la conferenza stampa, quando ha discusso il problema del prezzo del petrolio e della riunione Opec (Paesi produttori ed esportatori di greggio) che si apre domani. Carter ha detto che il segretario di Stato designalo, Cyrus Vance, e il segretario di Stato uscente, Henry Kissinger. hanno discusso ripetutamente della questione « prendendo contallo direttamente e indirettamente » con le nazioni Opec. Il risultato di questi « contatti » è stato — secondo Carter — « molto soddisfacente » e gli Stati Uniti sarebbero riusciti « a illustrare con chiarezza quali tremende conseguenze un aumento di prezzo avrebbe sia per gli Stati Uniti sia per nazioni in condizioni meno buone, come l'Italia, la Gran Bretagna e il Messico ». E' possibile, ha chiesto un giornalista a Carter, convincere i Paesi petroliferi a « tenersi sui livelli attuali di prezzo »? « Sì » è stata la risposta di Carter che tuttavia sembra esprimere ora più un voto che una concreta probabilità. Sui temi più generali di politica economica interna, Carter ha sottolineato ancora una volta la sua intenzione di svolgere una strategia di « stimolo prudente », dove la prudenza sembra per ora prevalere sulla incentivazione. Il momento congiunturale è « molto severo », ha riconosciuto il presidenteeletto, ma « prima di varare piani e programmi occorre valutare con attenzione quale sarà il loro impatto a lungo termine». Per i primi tempi del suo governo, Carter si limiterà piuttosto ad utilizzare e migliorare « strumenti economici esistenti », ponendo l'accento sulla stimolazione dell'occupazione. Tra Natale e Capodanno, ha annunciato, egli avrà completato la formazione del suo team governativo. Nel frattempo, e l'imprevisto ritiro del nome della Pfeiffer ne è prova, proseguirà la scelta dei collaboratori non senza difficoltà e tra le pressioni crescenti dei vari gruppi di potere che vantano diritti di prelazione sulle nomine carteriane. Le voci di crescenti interferenze stanno aumentando al punto che Carter ha colto l'occasione oggi per ripetere di « non dovere niente a nessuno » e di « essere assolutamente libero nelle sue decisioni ». « So naturalmente — ha detto — che vari gruppi hanno dato contributi importanti alla mia vittoria elettorale, ma voglio ripetere di non avere mai offerto o promesso nulla ». Seccamente Carter ha anche negato che il senatore Jackson, uno degli ex concorrenti alla nomina del partito democratico, sia intervenuto per bloccare la scelta « già fatta » di Harold Brown quale capo del Pentagono. « Non ho mai discusso con il senatore fackson di questo problema », ha detto il Presidente eletto senza cercar di nascondere il proprio malumore per questa voce. Vittorio Zucconi