Duina è contestato nel Milan Castelfranchi torna all'attacco

Duina è contestato nel Milan Castelfranchi torna all'attacco L'ex-amico di Rivera aspira ancora alla presidenza Duina è contestato nel Milan Castelfranchi torna all'attacco (Dal nostro Inviato speciale) Milano, 14 dicembre. Era inevitabile: una frangia degli azionisti del Milan è insorta contro Duina cosi come era avvenuto in passato per Buticchi. Con una differenza sostanziale e determinante: l'attuale presidente non intende passare la mano, vuole restare al vertice della società. Al massimo affiderà la presidenza al genero Federico Cavatore, in modo da avere sempre il controllo del club. Uno dei pochi azionisti che ha avuto II coraggio di affrontare Duina a viso aperto in assemblea è stato Jacopo Castelfranchi, titolare dell'industria Gbc con la quale distribuisce ed esporta scatole di montaggio per radio, televisori e minlcalcolatori. In gioventù Castelfranchi ha praticato lo sport, poi ha finanziato squadre di rugby, baseball, pugilato, ciclismo, calcio, basket, pallavolo, tennis. La sua carriera, sotto diversi aspetti, ricorda quella di Pianelli: incominciò anche lui come operaio nel laboratorio del padre, poi, studiando di notte, si diplomò. Castelfranchi ampliò quindi l'azienda, che ora ha quasi 1000 dipendenti. Non è, dunque, l'ultimo arrivato nello sport ma un dirigente ricco di esperienza: fu lui ad appoggiare Rivera nella campagna contro Buticchi al punto da prestargli un miliardo e mezzo di lire. Avrebbe dovuto diventare anche il presidente del Milan in modo da permettere a Gianni di continuare a giocare: l'organico era già stato impostato comprendendo anche il figlio di Castelfranchi, Gian Alberto, un giovane che conosce sei lingue e che sembrava II tipo adatto per le pubbliche relazioni. L'accordo Castelfranchi - Rivera saltò ben presto. « In proposito — dice Castelfranchi, che è rimasto fra gli azionisti di minoranza del Milan — aspetto ancora una telefonata da Gianni. Non si è comportato sicuramente come un gentiluomo, ma ormai certe cose non mi stupiscono più: Castelfranchi parla chiaro: accenna alle ■ boutades - di Duina e alla 'Vigliaccata' delle accuse. Tira in ballo i problemi di senilità e il 'Clan' dirigenziale rossonero, augurandosi che la « piazza ; cioè la tifoseria, sappia insorgere e contestare democraticamente un presidente che « sa soltanto chiacchierare: Andiamo per ordine. •Nel Milan — esordisce — comanda Rivera e non scopro certamente l'acqua calda. La squadra c'era già, ma è s'ata distrutta: aveva una sua fisionomia, con qualche Innesto avrebbe potuto lottare per lo scudetto, fare meglio Insomma del terzo posto conquistato lo scorso anno. Ora, non sarà facile: eppure Duina ha II coraggio di affermare che le cose si stanno mettendo bene. Ma quando mai il Milan dopo nove giornate di campionato ha avuto in passato soltanto una vittoria all'attivo? •Stamane mi hanno telefonato alcuni soci, ma non è possibile concordare un piano di "ribellione" In quanto deteniamo un numero ristretto di azioni. Ad ogni modo, non è possibile continuare In questo modo, il Milan rischia di naufragare non soltanto sul piano del campionato ma anche sotto l'aspetto dirigenziale. Faccio anch'io quello che fa Duina nell'ambito industriale e so benissimo che anche un giovane ha bisogno di collaboratori freschi e dinamici per mantenere un certo giro: Duina vuole fare tutto da sé, un grosso errore. 'Lui ha una buona parlantina, gira le cose e finisce con il convincere ma gli capita anche come l'altra sera in assemblea di ripetere dieci minuti dopo l'argomento che ha discusso prima. Purtroppo si diventa vecchi tutti, Il sottoscritto per primo. Duina aveva bisogno di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalla sua persona, perché l'obiettivo è proprio lui e non I giocatori. Accusando i rossoneri di essere dei parassiti ha creduto di risolvere la situazione: la sua, In realtà, è stata una brutta azione. Sa benissimo che i giocatori non possono difendersi; se parlano e controbattono li cacciano via come hanno fatto con Benetti e Chlarugi'. Forse, l'errore determinante di Duina è stato quello di credere ciecamente in Rivera e dargli carta bianca? 'Non voglio entrare in merito nella vicenda, anche se conosco bene la situazione. Rivera è destinato a fare il presidente. In questi ultimi tempi si sta impegnando a fondo, dopo avere preso tante scoppole si sarà sicuramente fatto più furbo. Con Duina l'accordo dovrebbe durare: è la sua ultima spiaggia e guai se lo molla...-. Lei accennava al «c/an» dirigenziale, alla mancanza di un valido sostituto per Duina quando questi viaggia per affari... 'Duina si è circondato di elementi privi di polso, senza cultura, non conoscono le cose del calcio. Duina crede di poterci prendere in giro alludendo alla possibilità di passare la presidenza al genero: fino a quando si terrà le azioni resterà lui il padrone, dovrà Impostare la campagna acquisti e se ripeterà quella di quest'anno siamo a posto.,.'. Non esistono dunque vie d'uscita per questo tormentato Milan? •No, fino a quando ci saranno presidenti che rovinano l'ambiente, che lanciano accuse senza senso creando ulteriore malumore fra I giocatori. Pensate con che spirito andranno in campo domenica a Foggia. Soltanto I tifosi con una democratica protesta potranno cambiare la difficile situazione che è venuta a crearsi nella società. Ve lo dice uno che vuole bene al Milan, che continua a seguirlo anche in trasferta evitando le tribune ». Giorgio Gandolfi

Luoghi citati: Foggia, Milano