Madrid non cede: per Oriol non tratterà alcuno scambio
Madrid non cede: per Oriol non tratterà alcuno scambio Tensione in Spagna dopo il rapimento Madrid non cede: per Oriol non tratterà alcuno scambio Madrid, 13 dicembre. Il primo ministro Adolfo Suarez ha fatto capire oggi che il governo non tratterà con il « Gruppo di resistenza antifascista primo ottobre» (Grapo) che ha rapito il presidente del consiglio di Stato spagnolo Antonio Maria de Oriol, nonostante che si tema per la sua vita e per il programma di riforme politiche del governo. Sostenendo che gli autori del sequestro si prefiggevano di far fallire il referendum nazionale di dopodomani, Suarez ha detto che il sequestro non « è riuscito e non riuscirà ». Le preoccupazioni del governo per la sorte di Oriol e per eventuali ripercussioni sul referendum (secondo un sondaggio le astensioni potrebbero essere il 35 per cento) si riflettono tuttavia nel fatto che Suarez ha rinviato la visita che doveva fare do¬ mani nella turbolenta regione catalana e nelle notizie che sia la sinistra che la destra hanno intensificato la loro campagna propagandistica contro il voto di merco-1 ledi. La famiglia di Oriol, membro del Parlamento e consigliere personale del Re, numero quattro della gerarchia ufficiale dello Stato, è rimasta chiusa nella sua abitazione madrilena, in attesa presumibilmente di nuovi contatti con i rapitori. Dopo aver ricevuto due comunicazioni, una di pugno di Oriol, la polizia ha ufficialmente identificato i rapitori nel « Grapo » che ha preso il nome dall'assassinio di quattro poliziotti avvenuto a Madrid il 1° ottobre 1975. Fino a questo momento la polizia non ha fatto arresti e non sembra che abbia piste da seguire per sottrarre Oriol ai suoi rapitori. Il « Grapo » ha chiesto la liberazione di 15 detenuti politici fra cui quattro suoi militanti in cambio della vita di Oriol. I 15 sono quasi tutti separatisti baschi e tutti stanno scontando lunghe pene detentive per terrorismo. Tre, nel '71, ebbero la pena capitale commutata da Franco. Nel biglietto autografo che i rapitori hanno fatto pervenire al giornale di Madrid El Pais, Oriol chiede ai familiari di rimanere « calmi e fiduciosi, perché accadrà ciò che Dio vorrà ». Ma il passato politico del rapito e l'atteggiamento rigido del governo lasciano scarse speranze sulla sorte di Oriol. Il suo fratello maggiore, anch'egli membro del Consiglio del regno, ha detto che la famiglia non intende fare dichia razioni, lasciandole al governo. (Ap)
Persone citate: Adolfo Suarez, Antonio Maria De Oriol, Pais, Suarez
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