China e arbitri coincidenze no di Giorgio Barberis

China e arbitri coincidenze no Amaro esame del momento China e arbitri coincidenze no Quando un bilancio non rispecchia le previsioni, vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Ed è quindi logico che se ne cerchino le cause. E' quanto sta facendo la Chinamartini-basket, ormai Irrimediabilmente esclusa dalle finali e rimandata, per tentare la scalata ali'A 1, al gironi di classificazione che costituiranno la seconda fase del torneo. Giuseppe De Stefano, « general manager » prima della Saclà ed oggi della Chlnamartini, cerca di fare il punto, pur ancora a caldo, dopo l'ulteriore amara delusione di domenica a Genova. « Tutti pensavamo si potesse ottenere di più — dice —, in quanto il potenziale c'è. Dunque, è il caso di esaminare il nostro atteggiamento nei riguardi di certe situazioni e cosa è successo finora ». Seguiamolo in questo esame. ■ Innanzitutto, se alla fine della prima fase la squadra non saprà dare adeguate garanzie — spiega De Stefano — è indubbio che occorrerà prendere gravi provvedimenti. Qualcuno dovrà rispondere della situazione ». Allenatore sotto accusa? » Per ora non gettiamo la croce su nessuno e tantomeno su Giorno. Siamo tutti in parte colpevoli e nessuno deve sentirsi estraneo all'attuale situazione. Per mio conto anche qualche giocatore deve responsabilizzarsi ulteriormente: altrimenti tanto varrà finire il campionato promuovendo I più meritevoli juniores alla prima squadra ». De Stefano passa quindi a parlare delle « coincidenze negative » ed II discorso va diritto a quattro arbitraggi di altrettante partite perse e cioè quelle con Fernet Tonic (Solenghi e Paronelli), Cinzano (Dal Fiume e Rotondo), Brina (I fratelli Ugatti) ed Emerson (Teofili e Bianchi). In tre di questi confronti la Chinamartini è stata battuta per un solo punto ed è dunque chiaro che ci possono essere recriminazioni. Il torinese cita episodi, premettendo di non voler mettere In discussione la buona fede dei direttori di gara, come quello con II Fernet Tonic (fallo tecnico fischiato a Giorno dopo 4' e Lamberti che verrà poi squalificato per il suo comportamento in panchina) o con il Cinzano (arbitri dal fischio facile con 64 falli complessivamente a referto) o con il Brina (negli ultimi minuti due • passi » fischiati a Riva e quindi un fallo assegnato sull'ultimo tiro dei reatini) o ancora con l'Emerson (uscita di Vendemmi per un dubbio quinto fallo e mancata assegnazione a Riva del fallo a favore negli ultimissimi secondi di gioco). Personalmente accettiamo le citazioni di De Stefano come « coincidenze • senza sindacare sulla veridicità caso per caso. Il punto d'osservazione di una partita è differente e spesso ci sono divergenze: accade tra gli arbitri, tra gli stessi giocatori, può succedere dunque tra uno spettatore • neutrale » ed uno che, dopotutto, non può far a meno di essere « interessato » direttamente alla partita. Concordiamo, viceversa, assai maggiormente con II discorso che non sempre Vendemini venga sufficientemente tutelato, specie considerando che quando si sposta sono 106 chilogrammi ripartiti su 212 centimetri a farlo, e bisognerebbe tenerne conto, così come in certe partite Importanti la direzione di un Vltolo o un Martellili o un Fiorito o un Morelli — arbitri cioè di grande esperienza — avrebbe dato maggiori garanzie. Però, resta il fatto, come ammette anche De Stefano, di una squadra sconcertante, che forse aveva presunto troppo da se stessa e che comunque, data l'esperienza degli uomini che la compongono, dovrebbe avere la maturità sufficiente per sapersi adattare ad eventuali situazioni contingenti, quali possono essere un arbitraggio troppo fiscale oppure maggiormente permissivo. Giorgio Barberis

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