Arriva il piano agricolo
Arriva il piano agricolo Arriva il piano agricolo Ieri il Consiglio dei ministri doveva approvare anche le misure per l'agricoltura, ma tutto è stato rinviato alla prossima settimana (gli agricoltori sono abituati ai rinvii e ai ritardi). Pare comunque che il ministro Marcora abbia illustrato ai colleghi ministri tre provvedimenti, che sarebbero appunto pronti per l'approvazione (dovrebbe avvenire il 17 dicembre). Vediamo comunque di che cosa si tratta. Un primo provvedimento riguarda il rifinanziamento, per il 1977, dell'attività agricola nelle regioni e si ricollega alle norme della precedente legge del 7 agosto 1973 (che si intitolava appunto « Norme per il finanziamento dell'attività agricola»). Questo disegno di legge dovrebbe servire ad assicurare una continuità della presenza pubblica in agricoltura, soprattutto attraverso le Regioni. I finanziamenti integreranno il fondo di finanziamento regionale e serviranno per eseguire impianti interregionali di valorizzazione dei prodotti agricoli, per completare opere pubbliche di irrigazione e di bonifica montana; per concedere il concorso sui prestiti di conduzione e di anticipazione ai soci delle cooperative, per dare le garanzie fideiussorie e incrementare le disponibilità dei fondi di dotazione per la meccanizzazione. Sono anche previste norme per rendere più snello il credito agrario e, forse, per creare il conto corrente agrario. Il secondo provvedimento riguarda il coordinamento degli interventi pubblici nei vari settori: è, in sostanza, un anello di congiunzione tra Stato e Regioni. E' una specie di programmazione unitaria che, partendo dagli indirizzi generali stabiliti dall'apposito Comitato interministeriale per la politica agricoloalimentare, si realizzerà con dei programmi regionali nei singoli settori produttivi; sulla base di questi programmi regionali verranno poi definiti i piani nazionali, i quali determinano le modalità comuni degli interventi pubblici, i criteri per l'eventuale adeguamento dei programmi regionali e la ripartizione dei finanziamenti tra le Regioni per l'attuazione dei programmi stessi. Infine, il terzo provvedimento. E' un disegno di legge sulle associazioni dei produttori, con il quale si dovrà realizzare la struttura di partecipazione degli agricoltori, sia nella trasformazione e distribuzione dei prodotti, sia nella programmazione produttiva. Marcora ha illustrato ieri questi provvedimenti, aggiungendo che l'unico problema ancora da risolvere è la quantità del finanziamento (non è poco!). Altri provvedimenti poi do vranno essere approvati per arrivare al famoso piano agricolo-alimentare che avrà come obiettivo, a breve termine, di ridurre il deficit attraverso il contenimento e la differenziazione dei consumi: a medio termine di aumentare la produzione agricola e le esportazioni di merci agricole nei settori dov'è possibile, e di razionalizzare il sistema distributivo e l'industria alimentare. I risultati del piano dovrebbero consistere in una riduzione della dipendenza dai mercati esteri (si passerebbe dagli attuali 2900 a 1800 miliardi di lire), con un saggio di sviluppo della produzione agricola del 2,5 % invece del prevedibile 1,5 %. Saranno irrigati altri 100 mila ettari e verranno recuperati 400 mila ettari di terre marginali. La chiave di tutto, però, restano i finanziamenti: se ci saranno pochi soldi, il piano, anche se bellissimo, fallirà. E le previsioni, purtroppo, non sono buone, perché, malgrado tutte le belle parole, anche questo governo tiene l'agricoltura in scarsa considerazione. L'unico vantaggio che gli agricoltori hanno rispetto al passato è un ministro molto più combattivo dei colleghi che l'hanno preceduto; ma anche Marcora, se si trova davanti un muro spesso d'incomprensione, da solo non riesce a demolirlo. Livio Burato Per lo sviluppo agricolo
Persone citate: Livio Burato, Marcora
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