Malattie da lavoro

Malattie da lavoro Malattie da lavoro Le malattie professionali degli agricoltori, Il loro continuo aumento, la loro cura e // loro indennizzo sono stati al centro di una tavola rotonda organizzata questa settimana a Torino dalla Federazione regionale della Coldiretti piemontese, in collaborazione con l'Assoclatlon des Agricolteurs della Valle d'Aosta. L'argomento era « le broncopneumopatie professionali agricole », ma si è un po' spaziato anche sulle altre numerose malattie che ora la legge riconosce come caratteristiche della professione agricola, come l'anchllostomlasi (derivata dal lavoro In terreni Irrìgui e argillosi), le malattie causate da arsenico, da mercurio, solfuro di carbonio, fosforo, acido benzoico, acido nitrico, dal composti del rame e da tutte le altre sostanze con le quali gli agricoltori vengono quasi quotidianamente a contatto. L'argomento del convegno si trova all'ultimo posto della tabella acclusa alla legge, ma questa malattia è forse una delle più gravi perché Include le malattie alle vie respiratorie provocate da sostanze le più diverse, come le delezioni degli animali, le polveri dei cereali, le polveri del fieno e dal miceti, cioè da quella specie di funghi che si formano per alterazione di alcune sostanze vegetali, come la muffa del fieno conservato in luoghi umidi. Degli aspetti clinici e diagnostici hanno parlato II prof. Cavalot, il prof. Rubino e II prof. Laugeri. L'aspetto sindacale e di tutela l'ha illustrato il direttore della Federazione regionale Coldlretti, dr. Tamletto. Evidentemente, quando un agricoltore ha una di queste malattìe, sorge il problema del riconoscimento, per le spese della cura e II risarcimento (Il periodo massimo Indennizzato è In genere dì tre anni). Tamletto ha ricordato, accennando al contrasti che spesso sorgono tra l'Inali e l'Epaca (Il Patronato della Coldiretti che tutela I coltivatori), che I rappresentanti del primo ente non devono considerare l'Epaca un avversario, né una controparte con la quale si debba litigare a tutti I costi. « Voi non siete — ha detto rivolgendosi ai funzionari dell'Inali presenti a titolo personale alla tavola rotonda — come qualcuno afferma, coloro che sono pagati per dire di no », come non è logico che il Patronato si ponga nella posizione preconcetta di chi deve fare indennizzare a tutti I costi un lavoratore, anche quando questi non ha ragione. Ouindi, ha affermato Tamletto, per l'individuazione degli agricoltori affetti da queste malattie, per sensibilizzare sia I coltivatori che i medici dei comuni rurali, per cercare i modi e I tempi dell'accertamento, per valutare II danno e per determinare l'Indennìzzabilità, l'Epaca non si mette in contrapposizione con l'Inali, ma a disposizione dell'Inali, per aiutare questo ente a svolgere meglio I compiti che la legge gli ha affidato. 1. bu.

Persone citate: Laugeri

Luoghi citati: Torino, Valle D'aosta