Fermato dai carabineros per una foto alla caserma

Fermato dai carabineros per una foto alla caserma Il nostro inviato a Santiago per la Davis Fermato dai carabineros per una foto alla caserma Insieme con due colleghi a bordo di un taxi - Distrutto il rullino (Dal nostro Inviato speciale) Santiago, 10 dicembre. Basta II timido gesto dì effettuare un « clic » fotografico dinanzi ad una caserma del carabinieri, passando di fronte a bordo di un taxi, per essere Inseguiti a sirene spiegate, bloccati a distanza di un palo di chilometri ed essere condotti, dopo controlli dei documenti, sempre a bordo del taxi seguito dall'automezzo militare, alla prima commissaria dei carabineros, In vìa San Domingo, nel pieno centro di Santiago. E' l'impatto con il Cile di Plnochet che ho avuto questa mattina alle 11,30 insieme con I colleghi Daniele Parolini del « Corriere della Sera » e Silvano Tauceri del • Giornale Nuovo ». Mentre gli azzurri effettuavano un allenamento atletico agli ordini del prof. Milone, avevamo deciso di fare una passeggiata In centro per vedere la Coppa Davis d'argento esposta nel palazzo della municipalità e fotografarla. Una passeggiata di circa un'ora. Tauceri ed io con macchina fotografica al collo. Foto di repertorio come qualsiasi comune turista. Il palazzo della Moneda In fase di restauro, l'autobus insolito, qualche volto locale, I lustrascarpe fermi all'angolo di ogni strada come nella Napoli di • Sciuscià » dell'immediato dopoguerra. Poi, dopo aver comprato frutta e cartoline, in taxi tornavamo allo « Sheraton San Crlstobal », che ci alloggia Insieme con le due squadre e che è situato su di una collinetta al margini del centro cittadino. Si passa dinanzi alla prima commissaria e // collega Tauceri tenta di fotografare I quattro carabineros con mitra e manganello di legno che vi montano la guardia; poi, visto che la macchina non è a fuoco, ci rinuncia. Scatta l'allarme Ma l'allarme è scattato. In caserma, un maresciallo prende la macchina fotografica di Tauceri, entra nella stanza dell'ufficiale di turno. Ne riesce dopo una decina di minuti un capitano che ci restituisce I documenti. « Non sapevamo se eravate cileni od italiani. Se in futuro vorrete fotografare caserme o militari, meglio chiedere prima il permesso ». Tutto qui; ma nella Nikon del collega il rullino non c'è più. E' stato bruciato con le fotorlcordo della Coppa Davis e con le nostre mani sopra, a mo' di augurio per la scena che ci auguriamo ripetano I giocatori della squadra azzurra domenica 19 dicembre, alla conclusione dei tre giorni di gara della finalissima. In albergo, il tassametro del taxi è tre volte II prezzo solito per la fermata in commissariato. La febbre della Coppa Davis a Santiago continua a salire a ritmi vertiginosi. Non basta l'Ingaggio dell'ex colonnello ungherese Puskas da parte del Colo Colo per rubare spazio al tennis nelle diverse pagine che I molti giornali locali dedicano all'avvenimento sportivo più grande ospitato dal Paese dopo I campionati mondiali di calcio. I settemila posti sono tutti già da lungo tempo esauriti, ma il battage sull'avvenimento è sempre enorme. Il clima è da piena estate. Il massimo della temperatura si raggiunge verso le 16 e si superano spesso I 35 gradi, ma per fortuna l'umidità è limitata e si riesce a respirare anche per un po' di brezza che viene giù dalle Ande, le cui vette ancora innevate fanno da sfondo alla città. Una città povera, lo testimonia il 20 per cento di disoccupazione nazionale e il feroce regime autarchico imposto dall'attuale governo. Chi può, per comperare generi di prima necessità non In vendita nel territorio nazionale, cerca di prender? uno dei frequenti voli di linea con la vicina Mendoza, in Argentina, per farvi rifornimento. Poiché poi la dogana aeroportuale è molto pignola, si cerca un compagno di volo, turista o lavoratore, fornito di passaporto straniero, per fargli passare la merce « proibita ». Le società Usa In città le uniche scritte pubblicitarie sono quelle delle grandi Imprese statunitensi che hanno favorito il cruento cambiamento di governo. All'aeroporto II benvenuto lo dà un cartello della • Coca Cola » e prosegue poi con la Fanta, per passare a//'Avls e finire al servizio telex della famigerata » Itt ». Ma veniamo al tennis. Squadre in ottime condizioni. Nessun problema per gli azzurri. Nessuno per Jaime Fillol, numero uno cileno, che ha smaltito Il leggero stiramento agli addominali che gli impediva di battere con la consueta efficacia e lo aveva costretto al ritiro nel torneo di Santiago. Panatta, che ha raggiunto solo da quattro giorni i compagni, è in ottima forma. Ieri ha rifilato in 20 minuti un sonante 5-0 a Barazzutti, concedendogli solo 5 punti. Adriano, abituato a giocare le ultime slide con i big della racchetta, è in buona vena. Le uniche perplessità sono legate alla tenuta del giocatore alla distanza nei 5 sets. Come smalto non potrebbe essere migliore. In campo cileno, Patrlclo Corneio gode di maggiori simpatie rispetto al più quotato Fillol. Un po' come accadeva In Romania, dove Tiriac era preferito a Nastase. Dicono i giovani cileni: ■ Pato in Coppa Davis si trasforma. Non è più un uomo che gioca a tennis ma diventa un cuore con due braccia e due gambe. Imbattibile anche per i più forti avversari ». Pietrangelo aria sorniona, naso spelacchiato dal sole troppo caldo preso alla piscina dell'hotel, replica: « Per ora Cornejo in allenamento riesce a mandare la palla in campo avversario non più di cinque volte al giorno. In partita si trasformerà, ma per ora non riesco a vedere come possa battere i due nostri singolaristi ». Un Pietrahgeli più che mal ottimista. « Dovrei forse tradirmi proprio per la finale, dopo aver azzeccato tanti pronostici di quest'anno? », conclude sempre più sicuro capitan Nik. Rino Cacioppo

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